SANTENA – 10 agosto 2023 – E’ il 175° dell’emancipazione delle minoranze religiose, Protestanti ed Ebrei, della Costituzione, dell’Inno, della Bandiera. Al 2023 gli Amici di Camillo Cavour hanno dedicato idee, progetti e azioni a Torino e a Grinzane Cavour. Modello Torre Pellice e Santena.
Grandi-piccoli luoghi della memoria Patria. Ci sono piccole cittadine e paesi periferici che solo certe presunzioni sottovalutano. Momentaneamente accade siano pure dimenticate. Ma quando davvero ce n’é bisogno rispuntano con tutto il loro sano orgoglio. Succede in momenti di cambiamento della società. In passaggi complicati della vita comunitaria. Quando ciò che vale ritorna davvero importante.
Sono luoghi simbolo. Custodi di ideali, memorie, cultura, fede e di politica che fanno un gran bene al contesto zonale, provinciale e regionale di cui sono parte. Che vanno oltre. Assumendo ruoli e dimensioni di livello nazionale, europeo e mondiale. Perché i valori che rappresentano sono tali da proiettarli in ampie prospettive.
E’ il caso di Santena e di Torre Pellice. Ma ce ne sono ben altri, in Piemonte e in Italia. Sono luoghi sacri. Solidi. In cui il giusto prevale sull’utile. Necessari alla cultura. Alla politica. Alla formazione delle mentalità. Centri da rendere usufruibili e accessibili per rimuovere le mode effimere che da decenni deprivano i giovani italiani, diventati cittadini europei, delle conoscenze sull’opera delle generazioni che li hanno preceduti, dal Settecento a oggi.
Santena è un piccolo luogo, alle porte di Torino, che ha la fortuna di ospitare una grande storia. Incardinata intorno a una tomba. La tomba di Camillo Cavour. Monumento nazionale perennemente accessibile al pubblico dal 1911, tranne qualche eccezione. Il Castello di Santena –meglio quando era museo anziché memoriale– rappresenta la memoria del processo culminato con la nascita dello Stato unitario. Della originale visione europea di Cavour, vaccinata contro gli eccessi del nazionalismo e dell’eurocentrismo. Dello Stato libero e indipendente dalle ingerenze straniere. Della Penisola e degli Italiani proiettati nell’Ottocento a livello Europeo, Mediterraneo e Mondiale. Della patria unificata, non già dal sangue, ma dagli interessi emergenti a livello sociale e dalla lingua di Dante, resa popolare e politica da Manzoni. Santena, a ben pensarci, è il luogo che dà un senso a quanto ruota intorno alle Residenze Sabaude e al sito UNESCO.
Torre Pellice è la piccola capitale valdese nella quale sono condensate le radici e il presente dei laboriosi Cristiani delle Valli Chisone, Germanasca e Pellice, della Penisola e d’Europa. Una storia enorme e antica, risalente al XII secolo. Che ricorda il valore della testimonianza. Dell’orgoglio per le proprie credenze. Della fermezza nel dire no ai potenti di turno. Della laicità. Della separazione dei poteri tra la Chiesa e lo Stato. Della ricchezza derivante dalla diversità delle visioni e delle idee. Una storia accresciuta nel XVI secolo dagli stimoli provenienti dalla riforma protestante, calvinista, e dalla controsfida della riforma cattolica. Disseminata di continui tentativi di dialogo, nonostante le secolari persecuzioni e discriminazioni da parte del Cattolicesimo e dello Stato. Una piccola comunità incardinata nel territorio che ha resistito grazie alla capacità di stabilire relazioni internazionali con Ginevra, le Fiandre e il Cristianesimo europeo. E con le comunità circostanti.
Il 31 agosto 2023 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, renderà omaggio agli antenati che hanno lottato per difendere il diritto di esistere e di testimoniare la loro fede. Ai loro discendenti, che hanno il dovere di preservarne le memorie e di continuare la loro opera. Ai Valdesi perché con la loro azione ravvivino la presenza della Chiesa nella società globalizzata. La visita sarà occasione per ricordare il comizio pubblico dell’agosto 1943 dell’europeista Altiero Spinelli –uno degli autori del Manifesto di Ventotene–. Fatto in concomitanza con nascita della sezione italiana del Movimento Federalista Europeo, a pochi giorni dalla destituzione di Benito Mussolini dal Governo e dalla scelta di schierarsi con le potenze occidentali. Torre Pellice è un’ulteriore conferma di quanto profonde siano le radici cristiane dell’Europa e di quanto l’Italia vi sia invischiata.
La comunione tra Santena e Torre Pellice. La presenza del Presidente evoca storiche comunioni nate nel Medioevo tra le valli del pinerolese e l’antico chierese. Due comunità provinciali, cresciute all’insegna della dialettica. Vicine, laboriose e campagnole che fin dai tempi antichi hanno nutrito e fatta la fortuna di Torino, del Piemonte e dell’Italia. Esempi di come la sussidiarietà può valorizzare il patrimonio storico integrando i beni culturali con il sistema sociale ed economico che gli sta intorno. Conoscendo l’interesse e la passione di Camillo e dei Benso per le Valli Pinerolesi i Cavouriani partecipano con attenzione e rispetto alla sacrosanta visita presidenziale. Perché il 31 agosto ricorda un anniversario importante della storia degli Italiani e delle Italiane. Il 175° del 1848, l’anno delle rivoluzioni sociali, in cui nacque la nuova Europa. L’anno della Costituzione che introduceva il sistema della rappresentanza nell’elezione dei membri delle istituzioni politiche e amministrative. Dell’indipendenza del potere giudiziario, della libertà di stampa, della libertà individuale.Della emancipazione dei Protestanti e degli Ebrei.
Per la verità Cavour, per metà calvinista, ginevrino da parte di madre, non era del tutto soddisfatto dell’articolo 1 dello Statuto Albertino “La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati”.
In quei mesi fantastici in cui si poneva fine alle discriminazioni religiose ammise che nella Costituzione la libertà dei culti non era pienamente riconosciuta (Critiche allo Statuto, “Il Risorgimento” n° 63, 10 marzo 1848). Ma da progressista qual era riconobbe nell’emancipazione dei Protestanti un passo avanti significativo che, aggiunto a quella degli Ebrei, rendeva onore allo Stato e al Cattolicesimo progressista in cui si riconosceva. Da lì in avanti sarebbe iniziato il lungo cammino intrapreso con i suoi contemporanei sfociato nell’Unità d‘Italia. Un processo in cui Protestanti ed Ebrei –il segretario particolare di Camillo era l’ebreo Isacco Artom– diedero un contributo notevolmente più alto rispetto ai numeri dei loro appartenenti.
Gino Anchisi
da Santena, 10 agosto 2023, compleanno di Camillo Cavour.