SANTENA – 17 agosto 2023 – Ieri sera la comunità cristiana santenese ha celebrato San Rocco.
Ieri, 16 agosto, nella cappella della borgata Avataneo, dedicata a San Rocco, con inizio alle ore 21, la comunità cristiana santenese ha celebrato San Rocco, terziario francescano. Alla messa hanno partecipato 78 persone, quasi tutti borghigiani, con l’aggiunta di alcuni fedeli, provenienti dalle altre borgate santenesi. La piccola cappella non ha potuto ospitare tutti gli intervenuti. La funzione è stata celebrata dal viceparroco don Filippo Romagnoli, nel cortile di Domenico Migliore, già fabbro della borgata. A fianco dell’altare c’era la statua di San Rocco, normalmente accolta nella cappella.
Il santo era nato da una famiglia nobile, a Montpellier, fra il 1345 e il 1350, ed è morto a Voghera, fra il 1376 ed il 1379, molto giovane a non più di trentadue anni di età. Abbandonò la sicurezza della casa paterna per aiutare i poveri e i malati, afflitti dalla peste di quegli anni. Ieri sera, terminata la funzione, dopo il consueto rinfresco per i partecipanti, la statua è stata riportata nella cappella, a lato dell’altare. La statua di San Rocco è opera di Giuseppe Marengo, che aveva il laboratorio a Torino, in contrada delle Orfane 16, via appartenente alla parte più antica di Torino.
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INFO
CAPPELLA DI SAN ROCCO
È una cappella con campanile situata nella borgata Avataneo, fatta costruire nel 1749 da Giovanni Antonio Vataneo nel recinto della propria casa. All’interno, oltre all’altare, un affresco rappresentante la Madonna con Gesù Bambino e le statue di San Rocco e San Defendente. La cura è affidata ai proprietari, i quali secondo il testamento di Stefano Vataneo sono tenuti a far celebrare la Messa il giorno di San Rocco.
Sulla facciata vi è una scritta in latino, ormai quasi illeggibile che afferma: Salve San Rocco soldato valoroso, forte atleta, Dolce Patrono, Avvocato fedele, Vieni in nostro aiuto perché anche noi godiamo della nostra opera e tu ti possa gloriare di una piena vittoria. In terra fu visto come esempio, fu glorificato in cielo perché sia di Patrocinio. Divenne mediatore per il Regno colui che fu promotore di Buone opere.
Tratto da: Carlo Smeriglio (a cura di), …In cammino. La comunità cristiana di Santena, edizione Ianni, Santena, 1996, pagine 28 e 29.
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