SANTENA – 12 novembre 2023 – Quello strano malessere verso Cavour ancor serpeggia! Cosa significa il Castello di Santena per i Torinesi e per gli Italiani? Cavour nel 1848 fece dello Statuto Albertino il perno dell’azione politica sfociata nell’Unità d’Italia.
E’ stato uno degli eventi più significativi della scena culturale e istituzionale italiana. Per i volontari Amici di Camillo Cavour è stato un sogno commemorare nella Sala Rossa, il 175° anniversario del 1848. L’hanno fatto lunedì 6 novembre 2023 con il sindaco Stefano Lo Russo, con l’amica Rosanna Roccia, la massima studiosa di Camillo Cavour, con la Fondazione Cavour, rappresentata dal vice-presidente Gavino Olmeo, con Paolo Romano vice-sindaco del Comune di Santena e con Maria Grazia Grippo presidente del Consiglio comunale di Torino. Consiglio composto dai rappresentanti eletti direttamente dai Torinesi, cioè dai “proprietari” del Castello Cavour di Santena. Ai Consiglieri si è ricordato che Giovanni Visconti Venosta e sua moglie Margherita Pallavicino Mossi, discendenti dei Benso di Cavour e degli Alfieri di Sostegno, nel donare a Torino questo luogo primario della memoria patria fecero sì che eredi e responsabili della memoria di Camillo Cavour e dei suoi contemporanei fossero tutti gli Italiani. Italiani rappresentati dai Torinesi: i cittadini della prima capitale della storia d’Italia. Italiani che diventavano pure eredi dell’opera svolta dagli Alfieri e dai Visconti Venosta per lo studio del Meridionalismo e dell’emigrazione degli Italiani nel Mondo. Per il loro impegno primario nell’Antifascismo, nella Resistenza, nella Liberazione e nella Ricostruzione dell’Italia del Dopoguerra. Perché Giovanni Visconti Venosta, amico di Alcide De Gasperi, è stato uno dei principali esponenti dell’Antifascismo fin dagli anni Venti, mentre suo fratello Enrico Visconti Venosta, volontario nella Brigata Cremona, è morto combattendo contro i Tedeschi il 4 marzo 1945, all’età di 62 anni, a Casa Filippona, nei pressi di Ravenna.
I Torinesi e gli Italiani oggi sono proprietari di un patrimonio materiale, immateriale e morale che arriva ai giorni nostri. Nel Castello Cavour sono raccolti i ricordi della formazione di Camillo Cavour. Insieme alle memorie dell’Unità d’Italia, costruita sulla Costituzione e sull’innovazione della società, dell’agricoltura, della finanza, dell’industria, delle Istituzioni. Nonché sulle alleanze politiche, la scuola e l’infrastrutturazione ferroviaria e portuale del Piemonte, d’Italia, d’Europa e del Mediterraneo. Un patrimonio di valore nazionale ed europeo in cui risalta la costante attenzione di Camillo Cavour e dei suoi contemporanei alla riforma del sistema sociale, alle dinamiche della società civile, ai rapporti con le religioni e con il Cattolicesimo. Un patrimonio che, se conosciuto, è in grado di far superare quell’inspiegabile disagio che ancor oggi manifestano certi Torinesi e Italiani nei confronti di Cavour. Dovuto al fatto che è considerato da alcuni troppo riformista, da altri troppo reazionario e da altri troppo anticlericale.
Da parte dei volontari santenesi, la cura del patrimonio della città di Torino, con decine di migliaia di ore lavoro, è iniziata nel 1993. Avevano ben chiaro che il Castello, la Tomba, il Parco, l’Archivio, la Torre e la Cascina Nuova erano un patrimonio di valore nazionale, europeo e mondiale che le comunità santenese e torinese dovevano a tutti i costi salvare dall’oblio e dalla sottovalutazione. I risultati ottenuti in trent’anni sono stati notevoli. L’azione condotta con Torino, Santena, la Regione e la Fondazione Camillo Cavour hanno fatto sì che, senza costi per i Torinesi, siano stati investiti dieci milioni di euro nella manutenzione e ristrutturazione del Castello e dell’ex museo cavouriano. Inoltre si tengono tre manifestazioni di rilievo nazionale di cui Torino è tra i protagonisti: il 17 marzo, giornata dell’Unità nazionale, dell’Inno, della Bandiera e della Costituzione; il 6 giugno, cerimonia unica ufficiale e popolare, in ricordo della morte di Camillo Cavour; il 20 settembre, consegna del Premio Nazionale Camillo Cavour.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 12 novembre 2023