Santena, Ages, gli interventi durante l’assemblea di stamattina davanti ai cancelli

SANTENA – 1° giugno 2010 – Di seguito, gli interventi di Enrico De Paolo, Salvatore Sciambra e Gerardo Di Martino, pronunciati durante l’assemblea di stamattina all’Ages, davanti ai cancelli.

L’assemblea di stamattina si è tenuta davanti ai cancelli dell’Ages. Il primo che è intervenuto con il megafono è stato Enrico De Paolo, sindacalista Filctem Cgil: «Ieri, lunedì 31 maggio, abbiamo avuto l’incontro con il commissario straordinario dell’Ages. Ci sono state alcune manifestazioni di interesse e il commissario si era preso un po’ di tempo prima di vederci perché confidava nella formalizzazione di proposte di acquisto. Ieri ci ha comunicato che mentre su Ages Asti c’è una offerta concreta, nel senso che un’azienda è arrivata e mettere nero su bianco la propria proposta, per Ages Santena non è stata sinora formalizzata nessuna proposta di acquisto. Ci sono state delle offerte, ma non si sono poi concretizzate».

«Allora, a questo punto non c’è molto da dire – ha aggiunto De Paolo – sino al 6 agosto 2010 prosegue l’amministrazione straordinaria e, di fatto, anche la cassa integrazione. Noi però non dobbiamo disperare. Siamo nuovamente chiamati a scendere in campo, con tutte le nostre forze, per mettere in atto tutte le iniziative che riterremo opportune. L’obiettivo è fare in modo che scenda in campo chi comunque è in grado di poter determinare il futuro dell’Ages e cioè la Fiat. Noi, da oggi, intraprenderemo una serie di iniziative per difendere i 350 posti di lavoro dell’Ages a Santena».

Enrico De Paolo rivolto ai lavoratori davanti ai cancelli, ha detto: «Da oggi noi vi chiederemo un grande impegno. Noi non abbiamo bisogno di bloccare strade o altro. Noi non ci troviamo di fronte a una azienda che intende delocalizzare. Semplicemente ci troviamo di fronte a un’azienda, la Fiat, che negli anni ha fatto venire meno il proprio impegno rispetto all’Ages, non assegnando più commesse.  Il commissario è stato chiaro: ci ha detto che i volumi produttivi attuali riguardano modelli che usciranno fuori dalla produzione, entro 12-18 mesi. E’ chiaro che, con questa situazione di commesse, nessun imprenditore potrà mai presentare offerte. Chi acquisice deve garantire un minimo di occupazione, almeno per due anni. A Santena oggi non ci sono le condizioni perche questo si realizzi. È del tutto evidente che se non ci sono commesse che permettano di andare avanti, nessuno farà mai offerte».

«Noi dobbiamo farci sentire dalla Fiat – ha aggiunto Enrico De Paolo – e quindi stamattina proponiamo di andare davanti alla sede del Gruppo Fiat. Tra poco noi vi chiederemo di andare in via Nizza, davanti al Lingotto, bloccheremo la strada, ci faremo sentire dalla dirigenza, dai mezzi di informazione, dialogheremo con i cittadini. Questa sera vi chiediamo di partecipare a una iniziativa di Cgil, Cisl e Uil in difesa della Costituzione e sulla crisi del lavoro, organizzata in piazza Castello, a  partire dalle 20. E’ importante la presenza dello striscione dell’Ages perché da ora in avanti, sino al 7 agosto, dovremo cogliere tutte le occasioni per farci sentire. Domenica 6 giugno, a Santena, verrà il Presidente della Repubblica; oltre che farci vedere con cartelli e striscioni, noi proveremo a consegnare al Presidente Giorgio Napolitano una lettera in cui descriveremo l’attuale situazione dell’Ages di Santena e dei 350 lavoratori. Altre iniziative le decideremo di giorno in giorno.

Enrico De Paolo ha aggiunto: «Io penso che giovedì mattina dovremo andare davanti alla sede della Regione Piemonte, in piazza Castello. Noi il 21 aprile scorso abbiamo inviato una lettera agli assessori alle Attività produttive e al Lavoro: sino ad oggi non abbiamo avuto nessun cenno di risposta. Qualcuno, in campagna elettorale, aveva detto che avrebbe creato 10mila nuovi posti di lavoro; io non vorrei che, invece, cominciassero con 500 posti di lavori in meno».

Il sindacalista della Filctem Cgil ha aggiunto: «Noi riteniamo che parte della responsabilità sull’attuale situazione dell’Ages di Santena sia da addebitare alla Fiat che sinora si è ben guardata da assegnare nuove produzioni al sito santenese. Non dobbiamo dimenticare che è stata proprio la Fiat che ha individuato e messo l’imprenditore Egidio Di Sora a dirigere l’Ages che, in pratica, ha affossato il nostro stabilimento. Per tutto questo noi restiamo fermi su una convinzione: la Fiat  ci può salvare, garantendo il futuro dell’Ages. Noi sappiamo bene che le istituzioni non ci daranno nuovo lavoro, come invece ha falsamente promesso il neo governatore del Piemonte Roberto  Cota. Tuttavia proprio le istituzioni – se vogliono – qualcosa possono fare, intervenendo nei confronti della stessa Fiat. Noi, dal 21 aprile scorso, abbiamo solo avuto un breve incontro con l’assessore Giordano che si è presentato in sede di tavolo tecnico, ha fatto un veloce passaggio, ha preso nota, ma poi non si è fatto più sentire. L’assessore Roberto Rosso non ci ha mai nemmeno risposto; da quello che sappiamo sembra che sia sempre impegnato a Roma. Molti politici avevano detto che avrebbero abbandonato i doppi incarichi, invece – almeno sinora – continuano a tenere le due poltrone.  Da oggi andremo avanti con iniziative di mobilitazione che programmeremo di giorno in giorno. Vi chiediamo la massima presenza perché è molto importante essere numerosi. Per noi in questo momento è importante farci sentire».

Il microfono del megafono è passato Salvatore Scalia, sindacalista Femca Cisl: «Dobbiamo tenere conto che, da oggi in avanti, praticamente ogni giorno, avremo qualcosa da fare. Chiediamo a ognuno di voi di cominciare a metterlo in conto, sin da oggi. Le possibilità di uscire da questa situazione e di trovare una soluzione ci sono, ma – per prima cosa – dobbiamo convincere la Fiat ad affidarci nuove commesse. E’ per questo che proprio la prima manifestazione la faremo stamattina al Lingotto: perché lì c’è il fulcro della nostra richiesta. La vicenda Ages si può ricostruire con tanto di nomi e cognomi. Come spesso avviene nel settore automotive e dei fornitori Fiat qualcuno gioca a Risiko con le produzioni, salvaguardando questa o quella azienda, ma molto spesso soprattutto affondando questa o quell’altra impresa.  Noi, in questi giorni di manifestazioni, intendiamo far capire che il cuore del problema Ages è la Fiat che ci deve dare un po’ di futuro. Ci deve dare una mano affinché possiamo continuare ad avere un futuro. Per raggiungere tale obiettivo servirà la presenza di tutti i lavoratori dell’Ages. Le possibilità di farcela ci sono e dobbiamo provare a percorrere tutte le strade possibili, credendoci fino in fondo».

L’assemblea di stamattina si è chiusa con una dichiarazione di sciopero: Gerardo Di Martino, al megafono, ha gridato: «La giornata di oggi prosegue in questo modo. Chi era al lavoro si organizzi per mettere a posto la postazione e cambiarsi in fretta. Ora si va tutti davanti al Lingotto.  Oggi, dalle 10,30 e sino alle 6 di domattina, dichiariamo sciopero, pertanto oggi non si lavora». Tempo pochi minuti e i lavoratori sono partiti con le macchine alla volta di Torino. In breve il piazzale dell’Ages, pieno di auto come non mai in questi anni, poco a poco si è svuotato.

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