Santena – 20 giugno 2010 – Due esponenti della Rsu Ages, Gerardo Di Martino e Cristofaro Monte, presentano il bilancio della settimana di mobilitazione davanti ai cancelli del Gruppo Fiat, a Torino, in via Nizza 250 e annunciano la riunione con la Rsu e le segreterie sindacali di domani, lunedì 21 giugno, per calendarizzare gli appuntamenti dei prossimi giorni.
E’ venerdì 18 giugno, siamo a metà mattina, via Nizza 250, davanti all’ingresso di Fiat Group. A fianco del gazebo montato nei giardinetti di Via Nizza, in faccia all’ingresso della Fiat, Gerardo Di Martino, Rsu Filctem Cgil, afferma: «Siamo a fine settimana. Simbolicamente il fatto di stare qui davanti è stato importante, anche se va detto che la settimana si chiude senza concreti riscontri positivi. Da Fiat non è arrivata nessuna risposta. Il maltempo di questi giorni e in special modo gli acquazzoni ci hanno reso molto pesante la settimana di mobilitazione. Il presidio davanti alla Fiat per ora termina qui. Naturalmente non è che andiamo via di qua perché pensiamo di avere esaurito le nostre energie. Si va via anche per non disturbare oltre la gente che abita nei palazzi siti davanti alla Fiat. Gli abitanti si sono dimostrati solidali con noi, hanno capito le nostre ragioni, ma noi non dobbiamo esagerare. Per tutta la settimana con tamburi, trombette e megafoni con l’obiettivo di farci sentire dalla Fiat abbiamo inevitabilmente invaso sonoramente tutta la zona. Ora chiudiamo questo presidio anche se qui sotto, noi ci staremo per mesi. Non abbiamo certo problemi a disturbare il sonno dei responsabili della Fiat.Il problema è tenere anche conto del necessario rispetto che dobbiamo avere per gli abitanti del quartiere. Prima di chiudere, oggi pomeriggio passeremo davanti ai palazzi per chiedere scusa per il disturbo che abbiamo arrecato».
Gerardo Di Martino aggiunge: «Lunedì 21 giugno abbiamo convocato la Rsu con le segreterie. La riunione si svolgerà in fabbrica. Faremo il punto della situazione. Da quella riunione uscirà il programma delle iniziative che metteremo in agenda per i prossimi giorni. Vista la situazione, sicuramente dovremo mettere in piedi iniziative forti. Il tempo stringe, segnali positivi non se ne sono ancora visti. Tra le notizie che salutiamo positivamente c’è l’impegno di alcuni parlamentari, fra cui Stefano Esposito, che ci hanno informato che tenteranno di vedere se sia percorribile l’ipotesi di prolungare il periodo di commissariamento che, salvo novità, finirà a breve, il prossimo 6 agosto 2010. I parlamentari ci hanno detto che stanno lavorando per ottenere no slittamento di altri sei mesi: ma si tratta di una ipotesi, per ora certezze non ve ne sono.A fine settimana prendiamo anche atto del completo silenzio che arriva dagli enti locali: nessun amministratore comunale ha mandato una qualche sorta di segnale».
Gerardo Di Martino chiude così: «Vorrei ancora dire due cose sul morale della gente che partecipa al presidio e alle iniziative di mobilitazione che quotidianamente stiamo portando avanti: non siamo in tanti che continuiamo a lottare, ma siamo ben motivati. Nelle iniziative importanti il numero sale. In questi giorni seguiamo con apprensione quanto sta succedendo a Pomigliano. Mentre in modo ricattatorio la Fiat chiede il prendere o lasciare, a fronte di un investimento di 700milioni di euro, qui al Nord continua senza sosta la chiusura di stabilimenti e realtà produttive. Quanto sta succedendo per noi rappresenta una contraddizione.Da un lato Fiat al Sud fa macelleria sociale sui diritti dei lavoratori, minacciando di ricollocare gli stabilimenti all’estero, tutto queste mentre qui al Nord non muove un dito per impedire la chiusura di realtà produttive come l’Ages che per anni hanno fatte parte in toto del sistema Fiat.Un comportamento che contraddice le affermazioni dei dirigenti della multinazionale torinesi che a parole dicono di voler puntare sullo sviluppo del settore auto qui in Italia».
Cristofaro Monte, Femca Cisl, spiega: «Bene o male noi che siamo qui al presidio siamo speranzosi che la mobilitazione possa portare risultati. A livello dei segnali da parte di Fiat purtroppo sinora non abbiamo ancora ricevuto riscontri, né noi né le nostre segreterie sindacali.Chiusa questa settimana di mobilitazione, dopo due giorni di riposo, lunedì mattina abbiamo organizzato una riunione della Rsu per analizzare quanto successo questa settimana e per organizzare le iniziative di mobilitazione dei prossimi giorni. Anche il presidio di fronte al Consiglio regionale non sembra avere portato frutto. Speriamo comunque che qualche segnale arrivi. Confidiamo anche nelle iniziative annunciate dai parlamentari. Noi continuiamo a sperare che possa maturare un qualcosa di concreto, utile a modificare la sorte dell’Ages di Santena che – a oggi – sembra segnata. Noi comunque siamo realisti: a oggi non abbiamo in mano nulla di concreto che possa tranquillizzarci. Se a breve non arriveranno segnali positivi, inevitabilmente ci troveremo costretti a ideare e mettere in atto azioni un po’ più clamorose di quelle praticate sinora».
L’esponente della Femca Cisl chiude così: «Una nota dolente arriva dalla partecipazione ai presidi. Non siamo mai molti e siano sempre i soliti. La mobilitazione sinora è stata opera di una minoranza. Va anche detto che per qualcuno le tante assenze sono viste con fastidio. Io penso che non sarebbe male che i tanti operai che sono in cassa dedicassero un po’ di ore di presenza al presidio.La situazione per noi dell’Ages di Santena è davvero critica, mi auguro che di questo ne prendano consapevolezza anche coloro che sinora non hanno fornito alcun contributo alle iniziative di mobilitazione. Nei prossimi giorni avremo bisogno di tutti. Più saremo e maggiori saranno le possibilità di poter conseguire risultati positivi».
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