SANTENA – 7 aprile 2024 – Intesa San Paolo dice che gli investimenti in ricerca e sviluppo in Italia crescono più che in Francia, Spagna e Germania. Ai tempi di Cavour e i suoi contemporanei ci fu una grande espansione dell’associazionismo, del volontariato e dell’impegno civile, frutti del cattolicesimo e dell’Illuminismo. Il volontariato e le imprese servono per far crescere il Made in Italy.
La Globalizzazione si nota quando cambiano i rapporti di forza. Nel 1996, quando nacque l’Associazione Amici della Fondazione Camillo Cavour, erano passati soli sette anni dal 1989. L’anno della caduta del muro di Berlino che, a tutto vantaggio per gli Occidentali, divideva in due il Globo. L’Italia già dalla fine dagli anni Settanta stava perdendo rilievo nel sistema economico mondiale. La stessa FIAT stentava a mantenere il ruolo nel processo di globalizzazione di cui era stata una grande protagonista. Con la presenza in Polonia, Jugoslavia, Spagna, Argentina, Brasile, Russia. Gli equilibri e i pesi mondiali stavano cambiando. Nella Penisola, nonostante la marcia dei 40.000 del 1980, la filosofia della produttività del lavoro e dell’innovazione ereditata dall’Ottocento e dal Novecento ormai era soccombente. Nel 1988 l’uscita di scena di Vittorio Ghidella, lasciato solo da chi avrebbe dovuto sostenere il lavoro e la produttività, sancì la vittoria di un blocco sociale più interessato alla rendita, all’assistenzialismo e all’indebitamento dello Stato. Dopo di allora nessuno, neppure Sergio Marchionne, è stato più in grado di ribaltare il trend di cui è una dimostrazione, l’avvento di Stellantis. Simbolo di una sconfitta per Torino e per il resto d’Italia dalle incalcolabili ripercussioni sulle coscienze delle persone e sulla società. Dalle quali è necessario risorgere. Per fortuna un segnale incoraggiante in questo senso viene dalle imprese. L’ufficio studi di Intesa San Paolo informa, infatti, che negli ultimi otto anni, in particolare dal periodo del COVID in poi, gli investimenti nell’innovazione, ricerca e sviluppo, con il Piano per l’industria 4.0 sono cresciuti del 35,7%. Contro il 19,2 della Francia, il 14,3 della Spagna e il 4,5 della Germania.
Il Globo, visto da Santena dopo 28 anni di volontariato e di studio della storia dell’Italia unita, è cambiato sostanzialmente. Eppure gli Italiani di oggi hanno ancor più bisogno dell’Italia. Come l’Italia ha bisogno di loro. Così come gli Europei hanno bisogno di una politica europea capace di confrontarsi con la globalizzazione della Cina, del blocco Indiano-Indonesiano e degli USA. Una sfida da affrontare con il coraggio di Camillo Cavour e dei suoi contemporanei. Una grossa grana per gli italiani eredi, ancora poco consapevoli, di quelle gloriose pagine di storia.
Gli Amici di Camillo Cavour nati nel 1996 a seguito di un moto d’orgoglio suscitato nel 1993 dall’arrivo di una delegazione da Plombières les Bains e dopo la tremenda alluvione del novembre 1994, sono abituati a osservare la storia mondiale, europea e italiana. Con orgoglio hanno fatto impresa e si sono messi al servizio delle Città di Torino e di Santena, della Regione Piemonte, della Provincia di Torino, dell’Italia e soprattutto della Fondazione Camillo Cavour. Svolgendo per molti anni attività di biglietteria e di guida gratuita per i visitatori. Promuovendo e valorizzando eventi finalizzati a diffondere la consapevolezza del valore del Risorgimento, del processo di Unità della Nazione e di costruzione degli Stati Uniti d’Europa. Perché il Castello e il Museo cavouriano fossero resi accessibili e usufruibili a tutti.
Nonostante le avversità, gli Amici, sono ancora convinti che cultura, scuola pubblica, impresa, lavoro, storia, memoria siano utili a consolidare le coscienze, le azioni e quindi a rafforzare la società. Convinti che il sistema del volontariato, in tutte le sue articolazioni, con il sano orgoglio e con la sua capacità di intraprendere, è quanto mai utile per affrontare le sfide della Globalizzazione sul fronte: delle guerre, dell’energia, epidemie, dell’inflazione, del nucleare, del cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile: in agricoltura, allevamento, in particolare suino, e industria.
Gino Anchisi da Santena, la città di Camillo Cavour, 7 aprile 2024