Santena – 27 giugno 2010 – «In termini di dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro quella dell’Ages è la principale vertenza in provincia di Torino»: la denuncia arriva da Stefano Esposito, parlamentare Pd, che aggiunge: «Questo è il vero punto che molti si ostinano a non voler cogliere». Di seguito, l’intervista al parlamentare di origini santenesi.
Stefano Esposito, deputato del Pd, afferma: «Venerdì scorso ho partecipato all’incontro che ha visto gli assessori della Provincia di Torino incontrare lavoratori e sindacalisti dell’Ages di Santena. Sinora la Provincia è stata esclusa dai vari incontri avvenuti in Regione. Ho partecipato perché da tempo seguo le vicende dei lavoratori dell’Ages. Devo anche dire che a questo punto della vicenda, a pochi giorni dal probabile arrivo del fallimento, le interrogazioni parlamentari servono a ben poco. Ho letto quella presentata da Stefano Allasia, posso capire che la Lega abbia la necessità di cercare di dimostrare di occuparsi della vicenda Ages, ma purtroppo sinora l’ha bellamente ignorata. Rispetto all’interrogazione, c’è già la risposta. In sostanza il Ministero dello Sviluppo economico dirà che non può farci niente perché sinora per lo stabilimento di Santena non si sono manifestati acquirenti. Vista la situazione in cui versa l’Ages, a questo punto le interrogazioni parlamentari su vicende così complicate rischiano di essere poco più di una presa in giro. Con altri parlamentari stiamo lavorando sull’ipotesi di proroga della gestione commissariale, ma i margini sono davvero molto ristretti. Se abbiamo capito bene il commissario parrebbe abbia annunciato che entro il 15 luglio chiude la vicenda. Quindi la situazione è drammaticamente complicata; trovare una via di uscita sarà davvero arduo».
Stefano Esposito aggiunge: «Nella vicenda dello stabilimento Ages di Santena quello che continua a mancare è una azione istituzionale condivisa che veda la Regione Piemonte protagonista.Tutte le sollecitazioni in questo senso di lavoratori e sindacato non hanno sortito effetto alcuno nei confronti della Regione. Ora vediamo se lo sprone della Provincia sortirà effetti positivi. Evidentemente sono già tutti rassegnati e anche i livelli istituzionali pensano che l’Ages abbia finito la sua vita. Sono andato alla riunione con gli amministratori della Provincia anche per una altra ragione: io segnalo – ma sembra che nessuno se ne renda conto – che la situazione Ages di Santena è la principale vertenza nel territorio della provincia di Torino in termini di dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro. Questo è il vero punto che molti sembrano non cogliere. In queste settimane seguo molte altre realtà in difficoltà occupazionale ma la vertenza Ages, considerate le sue dimensioni, assume un valore simbolico tale che meriterebbe davvero maggiore attenzione. Sinora sembra che nessuno si sia reso conto di questo».
A sostegno delle parole di Stefano Esposito la Fiom Cgil Piemonte, questa settimana ha reso noti i seguenti dati. Dal luglio del 2007 in Piemonte hanno chiuso i battenti 168 fabbriche metalmeccaniche di diversi settori. Oltre 11mila lavoratori e lavoratrici hanno perso il posto di lavoro. Nei primi 5 mesi del 2010, sempre in Piemonte, ci sono 920 aziende in cassa integrazione generale ordinaria, con 43.589 lavoratori coinvolti e 261 aziende in cassa integrazione generale speciale con 13.785 lavoratori coinvolti. Solo nella Provincia di Torino 537 aziende hanno fatto ricorso alla cig in deroga, per un totale di 6.845 lavoratori coinvolti. Da qui a fine anno, nella nostra Regione, ci sono 55 aziende a rischio chiusura, che coinvolgono 4.025 lavoratori. In provincia di Torino le aziende a rischio chiusura entro fine anno sono 8, con un totale di 429 lavoratori. Ages Santena conta 340 lavoratori.
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