Manzoni, Cavour. 91° Sagra dell’asparago di Santena. Puntata 381

SANTENA – 17 maggio 2024 – Il 6 giugno, ore 17.30, il professor Roberto Bizzocchi, dell’Università di Pisa, autore di “Romanzo Popolare. Come i Promessi Sposi hanno fatto gli Italiani” ed. Laterza, terrà la commemorazione ufficiale nel 163° della scomparsa di Camillo Cavour. Come nel 1961, Santena deve puntare sugli studenti perché è città dell’Unità d’Italia, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera.

“Quell’omino promette assai bene”. Così disse affettuosamente Manzoni nel 1850. Era a Stresa, parlava di Cavour, prossimo Ministro dell’Agricoltura e del Commercio, con Rosmini, d’Azeglio, Hayez e Berchet.
Giovedì 6 giugno 2024, nel cortile del Castello si renderà omaggio a Camillo Cavour e ai suoi contemporanei con una conferenza dedicata ai Promessi Sposi. Il libro, pubblicato nel 1827, che tutti gli Italiani avrebbero potuto leggere. Il romanzo popolare di Alessandro Manzoni (1785-1873) che ha segnato la formazione, la cultura e il linguaggio, dal Risorgimento fino ai giorni nostri. Un’opera moderna e radicale, realizzata con l’intenzione di raccontare la storia e l’impronta incisa dal Cattolicesimo e poi dall’Illuminismo sulla mentalità, sull’etica, sulla morale e sui comportamenti degli Italiani. Un racconto, che proiettava l’Italia nel Mondo puntando non sul nazionalismo ma sulla collocazione europea. Non sul sangue ma sulla lingua. Un libro rivolto all’emancipazione delle persone, all’istruzione, alla giustizia e ai processi sociologici. Interessato all’affermazione della libertà di scelta, all’unitarietà della lingua, alla produzione della ricchezza e alla responsabilità individuale di uomini e donne. In particolare di coloro, di umili origini che, durante il Risorgimento, passarono, grazie alla Costituzione, dalla condizione di servi a quella di cittadini.

Sempre a Santena, dal 17 al 26 maggio, gli occhi saranno puntati sulla città dell’Asparago e di Camillo Cavour. In particolare sulla Pro-Loco, sempre più impegnata a dare sostanza al valore delle tradizioni, della cultura, della partecipazione dei giovani alla vita della comunità. Dove l’orgoglio di far parte di un territorio rurale incardinato nell’area metropolitana torinese si sposa con le dinamiche messe in moto dalla logistica, dalla storia e dall’agroindustriale. E con l’alta qualità delle aziende agricole che 12 mesi all’anno coltivano ortaggi freschi e salutari. Destinati alle tavole dei Torinesi e dei Piemontesi e dei ristoranti, trattorie, agriturismi e locande della zona. Un’attività preziosa, di alto valore sociale, che si spera duri anche in futuro, per il bene dell’Italia e di Torino. Basata su piccole aziende agricole a conduzione famigliare, fortificate dal crescente associazionismo. Capaci di sfoderare la quantità nella qualità che le grandi aziende non saranno mai in grado di raggiungere.

La Sagra dell’Asparago Santenese e la commemorazione della morte, prematura e sospetta, di Camillo Cavour fanno parte di iniziative che si susseguono tutto l’anno. Che valorizzano l’immenso patrimonio naturale, paesaggistico, materiale, immateriale incardinato nella società e nei beni culturali del Castello Cavour. Santena, come nel 1961, deve diventare per gli studenti un centro di conoscenza e di formazione sui valori dell’Unità d’Italia, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, come prevede la Legge 222 del 2012. Un patrimonio degli Italiani in cui si possono facilmente identificare coloro che intendono la patria come la comunità di lavoro, di vita e di linguaggio lasciata dagli antenati in eredità alle generazioni successive.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 17 maggio 2024