SANTENA – 24 maggio 2024 – Ottocento persone arrivate in città per degustare i piatti a base di asparagi. Questi i numeri. Di ieri sera. Al PalAsparago. Allestito nella centralissima piazza Martiri della Libertà. Tendone bianco. Cuore enogastronomico della sagra. Dieci giorni che Santena, città di Camillo Cavour, dedica al pregiato germoglio “Re della tavola di primavera”.
OTTOCENTO PERSONE A DEGUSTARE GLI ASPARAGI Ottocento persone. Davvero mai successo che, in giorni feriali, arrivassero tanti così. Santenesi. Ma anche un buon numero, giunti da fuori città. Da fuori provincia. E financo da fuori regione. Il gruppo che ieri ha macinato più strada per arrivare al PalAsparago, veniva da Parma. Dunque. Settima sera con il pienone, per il PalAsparago. E questo nonostante un meteo mica tanto favorevole. Mercoledì una grandinata eccezionale ha mandato in tilt il traffico cittadino. Ieri, dal cielo, è caduta solo pioggia. Con questi numeri, maltempo, alcuni leoni da tastiera sui social e qualche organo di informazione, con notizie tanto allarmanti, quanto infondate, tutti insieme fanno un baffo alla 91esima edizione della Sagra dell’asparago di Santena. Una rassegna partita in modo sprint. Che sta proseguendo ancor meglio. E si prepara a chiudere alla grande.
TANTI GRUPPI Ieri sera, a passare il varco delle casse, un buon numero di gruppi. Con tante persone, arrivate non scaglionate, che ha cagionato un rallentamento del servizio ai tavoli. Caritas parrocchiale. ReciprocaMensa, con volontari di Santena e Chieri. Il consiglio comunale santenese, quasi al completo e alcuni dirigenti apicali della città di Santena. Con loro anche Agostina Genero, la neo presidente dell’Associazione produttori di asparago di Santena e delle terre del Pianalto. Presente anche una pattuglia di commercianti santenesi, che ha lasciato una sostanziosa mancia per i giovani volontari che, ogni sera, servono ai tavoli.
GIA’ CUCINATI VENTI QUINTALI DI ASPARAGI Domenico Tosco, anima storica della Pro Loco, con la responsabilità di acquistare gli asparagi cucinati in sagra afferma: «Più o meno, con questa sera, nei primi sette giorni di Sagra lo chef e il suo staff ha cucinato 20 quintali di asparagi. Domani, venerdì 24 maggio, ne arriveranno altri. In vista del caldo fine settimana che chiuderà la sagra. Io in sagra non ricordo che siano mai andati così tanti asparagi. E’ una notizia, positiva. Bella e buona. Nonostante il meteo inclemente sinora non ho fatto difficoltà a reperire asparagi. Non solo. In gran parte hanno provenienza locale. Certo il freddo ha rallentato la produzione. Asparagicoltori e commercianti locali sinora sono stati abbondantemente in grado di soddisfare le nostre richieste. E credo sarà così, fino al termine della 91esima edizione della sagra».
ASPARAGI COTTI E ASPARAGI DA PORTARSI A CASA Anche ieri sera, consumata cena, le persone che uscivano dal PalAsparago hanno potuto acquistare asparagi da portare a casa. Accanto alle tre casse, in entrata, Ornella Tuninetti. Asparagicoltrice di cascina San Gabriele, in via Molinasso 25, a frazione Casanova di Carmagnola. Ornella ha un banco con tanto di ceste, con asparagina e asparagi. Varietà Eros. A pancia piena, in tanti escono dal PalAsparago, portandosi a casa i pregiati turioni. Da mettere in pentola nella cucina di casa. Magari sperimentando ricette, degustate in sagra. Ornella Tuninetti, che ieri sera aveva a fianco la sorella Anna, dice questo: «La grandinata, di mercoledì pomeriggio 22 maggio, ha colpito una zona ristretta del territorio del Pianalto. Santena, Marocchi e poco oltre. Il resto delle asparagiaie del territorio sono indenni. Certo, la produzione quantitativa di asparagi risente un po’ dell’abbassamento della temperatura. Ma nulla più. Anche in questi giorni noi asparagicoltori proseguiamo la nostra attività. La vendita diretta in cascina. La presenza sui mercati. La fornitura di turioni ai ristoranti locali».
VINO BIANCO E VINO ROSSO ACCOMPAGNANO I PIATTI DI ASPARAGI Anche il consumo di vino segna un record. Sinora sono state svuotate undici damigiane di vino rosso e altrettante di vino bianco. Il cambio di fornitore ha inciso, L’azienda vitivinicola di Veglio Giovanni e Figli ha fornito damigiane con il bianco Arneis e la rossa Barbera. Ogni sera sono spillate incessantemente. A caraffe, di mezzo litro alla volta. Chi degusta asparagi sinora non ha ancora decretato se gli asparagi vadano abbinati al nettare di Bacco bianco o a quello rosso. I consumi sinora pari sono.
A FINE SERA FRIGO VUOTI «Ottocento persone servite? Qui ai fornelli sembravano anche di più. Talmente abbiamo dovuto correre – questo dice Mauro Bosco, chef del PalAsparago 2024. E’ il titolare del rifugio Combe d’Imbert Vittoria, in frazione Rhuilles, a Cesana Torinese. -. Anche stasera i frigo si sono svuotati. Davvero tante le persone arrivate per consumare cena. Nonostante il maltempo. Sinora la gente sta rispondendo davvero alla grande. Ogni sera arrivano sempre numerosi. Alcuni sembrano davvero affamati persi…». Lo chef Mauro Bosco, aggiunge: «Gestire così tanti coperti con piatti espressi, cioè preparati al momento, non è facile. Sinora ci siamo riusciti. Un lavoro corale che sta dando buoni frutti». Alla batteria di fuochi e forni ci sono Mauro, la compagna Doina e il fratello Gianmichele Bosco. Subito accanto, Franco Romanu e Renato Rossetti. A coordinare i volontari a fianco del container uso cucina c’è Piera Rubinetto. Attorno al box della cucina, che ogni tanto fuma, come una locomotiva del west, una agguerrita pattuglia di volontari. Un primo gruppo avvia la cottura dei primi che consegnano poi ai fornelli seguiti da Mauro. Gianmichele Bosco, per tutta la sera, apre e chiude velocemente gli sportelli dei forni. Programma temperature e tempi di cottura di asparagi, flan e lasagne. Appena i timer dei forni trillano, a fine cottura, Gianmichele tira fuori i contenitori. Subito dopo, alcuni volontari svuotano il contenuto dei vassoi di acciaio in contenitori riscaldati. Da lì, altre volontarie, impiattano e posano sui vassoi dei volontari, giovani e adulti, che arrivano con le consegne raccolte ai tavoli del PalAsparago. Altri volontari ancora preparano e impiattano insalatine, piatti di asparagi con salse, wurstel e patatine, formaggi e dolci. Piatti pronti per le consegne. E’ così. Dalle 19 in avanti. Ogni sera. Poi, a partire dalle ore 22, piano piano il PalAsparago si svuota. I volontari riprendono fiato. Un boccone e via. A casa. Domani si riparte. Per tutta la serata il volontario Giovanni Palo, con un pattugli di giovani volontari, ha il suo daffare. Raccolta differenziata, per tutto quanto rimasto sui vassoi. Fuori dalla ribalta, ma incessantemente al lavoro, i volontari che lavano e puliscono vassoi vuoti e contenitori. Da restituire in fretta alla cucina. La catena non si può interrompere. Tra le curiosità finite sul taccuino ieri il piglio deciso di un giovanissimo volontario della Pro Loco, di servizio in sala. Alle 9:35 gli arriva la richiesta di proseguire il servizio ai tavoli. Lui replica, ranquillo «No. Il mio turno è finito alle 9:30». Il volontario adulto, da cui era partito l’invito, mormora piano: “Questo qui? Ha davanti un futuro da sindacalista…».
DOMANI? SVEGLIA PRESTO “Lo chef, Mauro Bosco, poco dopo le 22, di ritorno dall’ennesima standing ovation raccolta dagli avventori, con a fianco Pier Matteo Varrone, presidente della verde Pro Loco Santena, dice questo: «Domani mattina? Sveglia presto. Per riorganizzare tutta la linea della cucina. In vista dell’arrivo dei tanti per il fine settimana. A Santena. Per degustare gli asparagi. E non solo…».
SAGRA DELL’ASPARAGO DI SANTENA – LA SETTIMA SERA SOTTO IL PALASPARAGO. IN 80 IMMAGINI