SANTENA – 3 giugno 2024 – Le ragazze e i ragazzi delle scuole fanno diventare speciali: il 2 giugno, Festa della Repubblica; il 163° anniversario della scomparsa di Camillo Cavour; l’Italia e l’Unione Europea.
Ormai sono loro i protagonisti delle iniziative culturali e sociali. Dalla Sagra dell’asparago di Santena, alla commemorazione del 17 marzo “Giornata dell’Unità d’Italia, della Costituzione dell’Inno e della Bandiera”. Dal 25 aprile 1945, giorno della Liberazione e della riunificazione dell’Italia in un solo Stato, dopo l’occupazione da parte dell’esercito germanico, sostenuto dai traditori della Patria. Alla cerimonia del 6 giugno, fino al 20 settembre del Premio nazionale Camillo Cavour. Senza dimenticare i servizi di utilità sociale come “Reciproca mensa” svolti nell’ambito del “Passaporto del buon cittadino”.
Le allieve e gli allievi delle scuole santenesi hanno ricordato la Festa della Repubblica riferendosi al film “C’è ancora domani”, di Paola Cortellesi. Un’opera sulla storia e sul permanere della cultura patriarcale, della violenza di genere, di abusi e della disparità tra maschi e femmine. Ambientata alla fine della seconda Guerra Mondiale, che ha il suo epilogo il 2 giugno 1946, giorno del voto del Referendum tra Monarchia e Repubblica. Era infatti la prima volta che su scala nazionale alle donne veniva riconosciuto il diritto al voto. Un primo segno dell’ammissione della uguaglianza tra i sessi. Un passo avanti di un processo che ancora stenta a realizzarsi compiutamente.
Quel referendum è stato una tappa di avvicinamento alla democrazia iniziata nel lontano 1848 con la Costituzione Carlo Albertina. Un percorso che vedeva Camillo Cavour e i suoi contemporanei schierati al fianco delle categorie emergenti nella società del Risorgimento, contro i privilegi dei ceti parassitari. Nel 1848 il voto per la Camera dei Rappresentanti era limitato a pochi maschi, scelti sulla base del reddito e all’appartenenza ad alcune categorie sociali. Di voto agli uomini e alle donne del popolo che producevano la ricchezza del Paese, neppure a parlarne. Solo nel 1912 sarà esteso a tutti i maschi. Mentre le donne dovranno attendere la fine del Fascismo e della II Guerra Mondiale. Nel 1946 il voto alle donne, insieme alla vittoria della Repubblica aprì la strada per la partecipazione dell’Italia alla costruzione dell’Unione Europea a 6 Stati. Un risultato frutto dell’incontro tra la cultura laica, liberale e socialista con il cristianesimo sociale (tra gli altri: gli italiani Luigi Einaudi, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann, Alcide De Gasperi. I francesi Robert Shumann, Jean Monnet, Louise Weiss, Simone Veil. I tedeschi Konrad Adenauer e Walter Hallstein. Il lussemburghese Joseph Bech. Gli olandesi Marga Klompé, Sicco Mansholt, Johan Beyen. Il belga Paul-Henry Spaak.
La strada della democrazia è stata lunga e complicata. Giovedì, 6 giugno, ore 17,30, nel Castello Cavour si rifletterà sulla storia degli Italiani e delle Italiane. Parlando de “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, verranno alla memoria due figure femminili sempre attuali. Lucia, la ragazza che lotta contro il tentativo di violenza e per affermare il diritto di formare una famiglia e sposarsi. E Gertrude, la monaca di Monza, che deve soccombere ai voleri patriarcali perché non ha diritto di scegliere il modo in cui vivere. Sfruttando Paola Cortellesi e Camillo Cavour, grazie alla scuola, a Santena si ragiona su quanto la strada della democrazia e della libertà sia interessante, difficoltosa, accattivante e complicata.
Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 3 giugno 2024