SANTENA – 12 giugno 2024 – Nell’area golenale lungo il torrente Banna arriva l’Isola di Tortuga. E’ opera dei Filibustieri di Dai! e di RadioBase2.0.
La prima cosa da riferire è il cambio del nome. Quello che per tutti, sino a oggi, era noto come Chiosco Verde, cambia nome. I volontari di Dai! e RadioBase2.0 l’hanno ribattezzato “Isola di Tortuga”.
Alessandro Caparelli, presidente dell’associazione RadioBase2.0, la racconta così. «La mitica isola di Tortuga è entrata nell’immaginario collettivo, quale inespugnabile covo di pirati, filibustieri e bucanieri. Letteratura e cinema hanno contribuito a perpetuare questa leggenda. Ad esempio, il romanzo Il Corsaro Nero di Emilio Salgari e i film della serie Pirati nei Caraibi. Abbiamo scelto l’Isola di Tortuga quale simbolo di libertà e indipendenza di pensiero. Tortuga quale isola forte e indipendente. Una genia di uomini liberi. Tortuga oggi è l’isola che non c’è…»
La sera di venerdì 21 giugno 2024 è prevista la riapertura del chiosco dell’area golenale, sita tra il parco monumentale Cavour e il torrente Banna. A partire dalle ore 20:30 è in programma un momento per inaugurare la riapertura dello spazio verde santenese dell’area golenale. I volontari dell’Associazione Dai! e RadioBase2.0 – che hanno avuto dall’amministrazione la gestione dell’area golenale lungo il torrente Banna – presenteranno le iniziative in agenda per l’estate santenese 2024 che saranno realizzate nell’isola di Tortuga.
La sera del 21 giugno parte la rassegna Film freschissimi, il cinema in area golenale. Saranno quattro venerdì, di fila. Venerdì 21 giugno, dalle ore 21:30 sarà proiettato Mad Max. Max vive in un futuro post-apocalittico, dove il deserto è dominante. Viene catturato da un tiranno che controlla l’acqua e la vita degli ultimi sopravvissuti. Per scappare Max si unirà a dei ribelli e, insieme, attraverseranno il deserto, pieno di insidie, per trovare un luogo sicuro.
ISOLA DI TORTUGA: SUPERSINTESI Quando Cristoforo Colombo nel 1492 sbarcò per la prima volta su questa isola, nel corso del suo primo viaggio nelle Indie, l’orografia dell’isola gli ricordò il carapace di un tartaruga. Da lì il nome. La Spagna su quel lembo di terra inizialmente incentivò l’allevamento di bovini e il commercio di cuoio. Poi le autorità si disinteressarono di Tortuga. Lì si stabilirono gruppi di coloni francesi e inglesi e alcuni rinnegati spagnoli. E così, nell’isola, sita davanti alle coste dell’attuale Haiti, nacque un nucleo originario di bucanieri. Tortuga divenne un centro di libero scambio. Un fatto intollerabile per la monarchia iberica che aveva il monopolio del traffico commerciale con le Americhe. Gli spagnoli e gli inglesi attaccarono Tortuga, in diverse occasioni. Senza mai riuscire a cacciare i bucanieri, che resistettero anche alla marina francese. I filibustieri – bucanieri che avevano lasciato il commercio di carne per razziare le navi mercantili e le tenute spagnole – diedero vita ai Fratelli della costa. Associazione con l’obiettivo di instaurare sull’isola una sorta di repubblica libertaria. L’isola fu fortificata e divenne un luogo impervio e difficile da conquistare. Nel 1643 mille soldati spagnoli, arrivati a bordo di dieci navi, dovettero ritirarsi, dopo ingenti perdite. Tortuga visse una fioritura. Le idee comunitarie e libertarie dei Fratelli della costa presero piede. La leggenda dell’isola cresceva. Le loro scorribande sulle coste si facevano sempre più feroci. Il pirata più celebre fu il filibustiere Henry Morgan. Poi l’enclave dei filibustieri andò incontro al declino. L’intensificarsi delle ostilità tra Inghilterra, Olanda e Francia per il controllo della regione portò alla fine delle idee libertarie dei Fratelli della costa. Dissolte come una zolletta di zucchero in una pinta di Rum. Nel 1689 l’isola di Tortuga e la repubblica dei filibustieri non erano che il pallido riflesso di ciò che un tempo era stato un sogno.
Sin qui le ragioni che stanno alla base del cambio del nome del chiosco verde, individuato dai visionari volontari dell’Associazione Dai! e della prima web radio cittadina, RadioBase2.0. Un invito per tutti – santenesi e non – ad approdare sull’isola di Tortuga. Ci si arriva a piedi, o in bici.
**
FONTE per la supersintesi dell’isola di Tortuga:
https://www.storicang.it/a/lisola-di-tortuga_15485
*
FONTE per immagine sopra il titolo del post: https://storiaestorie.altervista.org/blog/covi-di-pirati/