Cri, Croce rossa italiana. 50 anni di storia e più. A Santena. Puntata 385

SANTENA – 15 giugno 2024 – Florence Nightingale, Crimea, Cavour, Henry Dunant, Jean Jacques de Sellon. Da 164 anni la storia di Santena s’intreccia con la nascita e con l’operosità degli infermieri e delle infermiere volontarie della Croce Rossa Internazionale. Costruttori dell’Elisoccorso.

All’inizio degli anni Settanta del Novecento si sentiva il bisogno di un’organizzazione moderna, con infermiere e infermieri volontari al servizio della comunità, capace di rispondere qualitativamente alla domanda di soccorso sanitario delle persone. Nel 1974 nacque il Comitato. Un segno di progresso civile e sociale non solo per Santena ma per un’area estesa che comprendeva il sistema sanitario cresciuto nella zona di Italia61 e formato dalle Molinette, dal Regina Margherita, dal Sant’Anna e dal CTO, centro traumatologico ortopedico. Quello che oggi è chiamata la “Città della Salute” di Torino. Un sistema allora all’avanguardia mondiale cui si aggiungevano i già vecchi e obsoleti ospedali di Chieri, Moncalieri e Carmagnola.

La Croce Rossa di Santena è un’importante associazione di volontariato sociale. Con una grande storia, che ha lasciato tracce incancellabili nel sistema della salute del Piemonte. I suoi volontari sono stati la base su cui è nato nientemeno che il sistema dell’elisoccorso sanitario piemontese.

In quel 1974 gli inizi furono da subito impegnativi ed esaltanti. Del resto era nel destino. In linea con lo straordinario rapporto, nato ben prima del 1863, che legava la formazione giovanile di Henry Dunant (1828-1910) a Jean Jacques de Sellon, lo Zio materno di Camillo Cavour. Dunant era infatti un ammiratore delle idee pacifiste e contrarie alla pena di morte del suo conterraneo ginevrino de Sellon, fondatore della Società della Pace, progenitrice dell’ONU. Fu sulla base di quegli ideali che il trentunenne Dunant nel giugno 1859 –quando si trovò sul campo di battaglia di Solferino e San Martino e vide l’abbandono in cui erano lasciati i feriti– decise di creare un’organizzazione che si prendesse cura di chi era vittima dei combattimenti. Nel 1863 grazie a Henry Dunant nacque a Ginevra la Croce Rossa. Anche la figura che più concretamente lo influenzò è legata a Camillo Cavour e ai suoi eredi, gli Alfieri di Sostegno e Visconti Venosta.  L’ispirazione venne da un’infermiera volontaria, Florence Nightingale, che per prima si era occupata dei feriti sui campi di battaglia della Guerra di Crimea (1853-1856). Guerra alla quale Camillo Cavour volle assolutamente partecipare, conscio che quel conflitto contro l’espansionismo russo avrebbe inserito il Regno di Sardegna e la Penisola Italiana nel contesto delle potenze occidentali.

Florence fu l’angelo dei feriti della Crimea. Nata a Firenze nel 1820 e morta a Londra nel 1910 è considerata la madre di tutte le infermiere. La fondatrice delle scienze infermieristiche moderne. Alla quale si ispirò la nipote di Camillo Cavour. L’imprenditrice e benefattrice, Adele Alfieri di Sostegno, che finanziò la pubblicazione del libro sulla vita e sulle opere di Florence.  La Nightingale è la figura cui si ispirano le infermiere e gli infermieri, le colonne del nostro sistema sanitario, che ogni giorno si occupano del benessere delle persone bisognose di aiuto nelle case, sulle strade, negli ospedali e sugli scenari delle guerre in corso in molte parti del Mondo.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 15 giugno 2024

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FONTE IMMAGINE Miss Nightingale (1820-1910) in ospedale in Scutary durante la guerra di Crimea, 1856 (colore lito). Artista Beeger, Max & Simenon. National Army Museum London