Santena. In 205 alla cena dei collaboratori parrocchiali. Appello del parroco per manutenere l’oratorio

SANTENA – 23 giugno 2023 – La parrocchia ha celebrato la festa di San Luigi Gonzaga. Domenica pomeriggio, causa maltempo, la messa delle ore 18 è stata celebrata in chiesa parrocchiale. Dal parroco un appello: «L’oratorio san Luigi ha bisogno di adulti che ne curino la manutenzione». A seguire, all’oratorio, sito in via Vittorio Veneto 31, c’è stata la cena di ringraziamento, per tutti i collaboratori parrocchiali santenesi. 205 i presenti.

Ieri, durante l’omelia, tra le altre cose, il parroco don Beppe Zorzan, ha detto questo: «Oggi siamo chiamati ad avere una fede forte. Occorre chiedere a Dio un aiuto per poter affrontare le difficoltà che tutti incontriamo nella vita di ogni giorno. La Chiesa tutta attraversa un’epoca di cambiamento. Un periodo non facile. Spesso ci si sente smarriti e persi. Come se stessimo navigando verso una meta che non conosciamo. Oggi non sappiamo come sarà la Chiesa tra 20-30 anni. Come ricorda il nostro vescovo mons. Roberto Repole, conta essere fedeli all’essenziale. L’essenziale è: l’annuncio e l’ascolto della parola di Dio; la centralità dell’eucarestia nella nostra vita e in quella della comunità.  Comunità chiamata a essere espressione viva e vera di fraternità. Se manterremo la barra della navigazione su questa rotta arriveremo a una Chiesa nuova. Sempre viva. E, forse, ancor più fedele a Cristo di quanto non lo sia oggi». Don Beppe ha chiuso così l’omelia: «Oggi vogliamo affidare al Signore l’esperienza del nostro oratorio. Perché davvero attraverso l’accoglienza della Parola di Dio e l’esperienza che viviamo insieme a nostri ragazzi, ai nostri giovani, consenta loro di affrontare la navigazione della propria vita con coraggio e grande fiducia in Dio».

Al termine della messa, celebrata dal parroco don Beppe Zorzan con il viceparroco don Marco Fogliotti, il priore ha aggiunto questo: «Un sogno che ho è di trovare alcuni papà che si rendano disponibili per le piccole manutenzioni ordinarie del nostro oratorio». Il parroco don Beppe Zorzan ha proseguito: «Nel nostro oratorio c’è sempre una serratura da cambiare. Un’aula da tinteggiare. Una tapparella da aggiustare. O qualcosa di altro da sistemare o da spostare. Se ci fosse qualche persona, qualche papà, con queste abilità, il nostro oratorio ne avrebbe gran giovamento. L’oratorio di Santena, dedicato a San Luigi Gonzaga è grande. E, come sappiamo, ha bisogno di continue manutenzioni. Se ci fosse qualche adulto disponibile sarebbe davvero un servizio importante per tutta la nostra comunità…».

In chiusura della funzione, prima della benedizione finale, il parroco don Beppe Zorzan, si è rivolto così ai parrocchiani: «A nome della comunità rivolgo un sentito ringraziamento a tutti i volontari che svolgono servizio nel nostro oratorio parrocchiale dedicato a san Luigi. A partire dagli animatori, sino ai genitori e adulti che, in forme diverse dedicano il loro tempo a questa struttura della nostra comunità parrocchiale che ha un ruolo educativo e pastorale importante per la crescita dei nostri ragazzi e giovani santenesi». La sera, all’oratorio san Luigi, si è svolta la cena che ha visto la partecipazione di 180 collaboratori parrocchiali. Alla buona riuscita della cena hanno dato il loro contributo 25 volontari. A coordinare i volontari Caterina Migliore, Giusy Romano, Elsa e Lidia Pollone e Lucia Migliore.

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SCHEDE

ORATORIO SAN LUIGI GONZAGA SANTENA

L’oratorio santenese è stato costruito, agli inizi degli anni Cinquanta, dall’allora priore don Giuseppe Lisa, con le offerte dei parrocchiani. La struttura è sorta su un terreno che contava nove proprietari. La costruzione delle aule con Villa Tana è iniziata nella primavera del 1952, su disegno dell’architetto Luigi Mosso. La prima pietra è stata benedetta il 19 marzo 1952, da mons. Francesco Bottino, vescovo ausiliare. Il 20 settembre 1953 l’opera fu inaugurata, alla presenza del cardinal Maurilio Fossati. La spesa totale è stata di 80 milioni. L’oratorio della parrocchia santenese è dedicato a san Luigi Gonzaga, protettore della gioventù perché sorge sulla proprietà dei Tana. La mamma del santo era Marta Tana, di Chieri. La tradizione vuole che san Luigi sia stato più volte a Santena

SAN LUIGI GONZAGA  

San Luigi Gonzaga era figlio primogenito di Ferrante Gonzaga, primo marchese di Castiglione della Stiviere e di Marta Tana di Chieri, figlia del barone Baldassarre Tana, signore di Santena e di Anna Della Rovere dei signori di Vinovo, cugina del cardinale Girolamo della Rovere, Arcivescovo di Torino. Alla corte di Spagna, dove era damigella della regina Isabella, donna Marta Tana ebbe la proposta di matrimonio dal marchese don Ferrante Gonzaga, principe dell’impero e marchese di Castiglione delle Stiviere. Dopo sposati ritornarono in Italia al loro marchesato e visitarono i parenti e i loro feudi di Chieri, Santena e Castelvecchio di Moncalieri.

San Luigi Gonzaga è nato a Castiglione delle Stiviere, il 9 marzo 1568. E’ morto a Roma, il 21 giugno 1591, a 23 anni.  Primo di otto figli e quindi erede al titolo di marchese. Fin dalla prima infanzia fu educato alla vita militare. All’età di sette anni, avvenne la sua “conversione dal mondo a Dio”, sentendosi chiamato a consacrare la propria vita al Signore. Nel 1576, a causa di un’epidemia nel feudo, venne trasferito a Firenze col fratello minore Rodolfo, presso il granduca Francesco I de’ Medici, affinché fosse lontano dalla peste, ma pure per farlo vivere presso una corte raffinata e confacente al suo rango. A Firenze, nella basilica della Santissima Annunziata, Luigi Gonzaga ha fatto voto di perpetua verginità. Tre anni dopo venne poi dislocato alla corte di Mantova, dove nel 1585 rinuncerà al titolo di futuro marchese di Castiglione, in favore del fratello Rodolfo. Nel 1580  ricevette la Prima comunione da Carlo Borromeo,  in visita nella Diocesi di Brescia, della quale Castiglione faceva parte a quel tempo. Nel 1581 si recò a Madrid per due anni, come paggio d’onore del principe Diego D’Asburgo, dove il padre era al servizio di Filippo II di Spagna. A Madrid Luigi studiò logica, filosofia, teologia, matematica, lettere, scienze e filosofia, lesse testi spirituali e relazioni missionarie. Maturò la sua decisione di farsi Gesuita. All’età di 17 anni (il 25 novembre 1585) entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù, a Roma. Studiò teologia e filosofia. A Roma ebbe tra i suoi insegnanti e direttore spirituale san Roberto Bellarmino. Mentre si trovava nella capitale, Luigi apprese la notizia della morte del padre Ferrante, avvenuta il 13 febbraio 1586. Luigi lasciò Roma nel settembre 1589, su richiesta della madre Marta Tana e fece ritorno al paese natale. Nel febbraio 1590, Luigi tornò a Milano per continuare gli studi, in attesa di rientrare a Roma, nel maggio dello stesso anno. Negli anni 1590-1591 una serie di malattie infettive uccisero a Roma migliaia di persone, inclusi i papi Sisto V e Urbano VII. Luigi Gonzaga, insieme a San Camillo de Lellis e ad alcuni confratelli gesuiti, si prodigò ad assistere i più bisognosi. Malato da tempo Luigi Gonzaga, si dedicava ai casi con nessuna evidenza di contagiosità. Un giorno, trovato in strada un appestato, se lo caricò in spalla e lo portò all’Ospedale romano della Consolazione. Pochi giorni dopo morì, all’età di soli 23 anni. Il suo corpo è tumulato nella chiesa di Sant’Ignazio a Roma, nello splendido altare barocco di Andrea Pozzo e Pierre Legros. Il suo cranio è conservato nella basilica a lui intitolata a Castiglione delle Stiviere. La mandibola è custodita nella Chiesa Madre di Rosolini, in provincia di Siracusa.

La festa di san Luigi si celebra il 21 giugno, data della sua morte. Venne beatificato14 anni più tardi da papa Paolo V, il 19 ottobre 1605. Il 31 dicembre 1726 venne canonizzato da papa Benedetto XIII. Lo stesso papa, nel 1729, lo dichiarò «protettore degli studenti». Nel 1926 fu proclamato patrono della gioventù cattolica da papa Pio XI. Nel 1991 Giovanni Paolo II lo nominò patrono dei malati di Aids. Nell’arte, San Luigi è mostrato come un giovane che indossa una tonaca nera e una cotta o come un paggio. I suoi attributi sono un giglio, che si riferisce all’innocenza; una croce, che si riferisce alla pietà e al sacrificio; un teschio, riferito alla sua morte prematura; un rosario, che si riferisce alla sua devozione alla beata Vergine Maria. Un contributo determinante nel fornire schemi iconografici per la devozione a questo santo è attribuibile al pittore bresciano Pietro Scalvini, che ricevette numerosissime commissioni per riprodurre aspetti della vita e immagini del santo.

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FONTI per le due schede:
-Santena nella storia. Lisa e Cuniberti. Terza edizione. 2004. Edito per i tipi della Società Tipografica Ianni, di Santena

-Enciclopedia libera Wikipedia

FONTI per saperne un po’ di più:

https://www.sanluigisantuario.it/it/santo/san-luigi-gonzaga/

https://www.carreumpotentia.it/marta-tana/

https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0300143211

https://www.vaticano.com/san-luigi-gonzaga/

https://www.sanluigisantuario.it/it/santo/la-famiglia-di-san-luigi/

https://www.santiebeati.it/dettaglio/23450