1994, Nicholas e l’alluvione cambiavano gli italiani. Puntata 394

SANTENA – 6 ottobre 2024 – Nicholas aveva 9 anni quel 29 settembre 1994… Trent’anni fa due eventi, uno di più, l’altro di meno, hanno avuto una forte ricaduta sul Bacino idrografico del fiume Banna, sull’Italia e su Santena, la città, dove si svolge la festa dei Santi Cosma e Damiano, medici guaritori di organi.

Il 5 e 6 novembre 1994, l’alluvione di Santena e del Piemonte, con 68 vittime, danni a infrastrutture e a 500 comuni diede la sveglia sul modo dissennato di governare il territorio. Si rafforzarono la Protezione Civile e le attività di previsione e di prevenzione dei rischi. Da noi si allargò la visione all’intero Bacino Idrografico del fiume Banna, di cui Santena è l’imbuto. Da allora qualche passo in avanti è stato compiuto, ma tanti restano da fare, vedi l’Emilia Romagna.

Un mese prima dell’inondazione, tra la fine di settembre e i primi di ottobre, avvenne un fatto che ha trasformato l’Italia, facendola passare da fanalino di coda a primatista in Europa nella donazione degli organi. Nicholas Green aveva 9 anni. La sera del 29 settembre 1994 viaggiava, accanto alla sorellina Eleonor di 4 anni, sul sedile posteriore dell’Autobianchi Y10 presa a noleggio dai genitori Margareth e Reginald, giornalisti americani. Arrivata a Soriano Calabro, presso Vibo Valentia, sulla Salerno-Reggio Calabria, l’auto fu scambiata per quella di un gioielliere locale e crivellata di colpi. Gli assassini erano affiliati alla ‘ndrangheta, nota organizzazione criminale calabrese, radicata in tutto il Mondo. Nicholas fu colpito alla testa. Ricoverato al Policlinico di Messina, morì il 1º ottobre 1994.

Fin qui tutto “normale”. Ma accadde l’imprevisto. Al posto dell’odio prevalse la scelta di un gesto d’amore, una lezione di altruismo che scosse perfino le coscienze degli egocentrici più incalliti e dei cattolici più integralisti. I genitori chiesero di poter donare i suoi organi. Sette italiani, tra cui 3 adolescenti, ne beneficiarono. Grazie a quell’atto –che per i laici è di dono, mentre per i cattolici è carità– gli Italiani nel 1994 fecero un salto di qualità. Le iscrizioni all’AIDO,  Associazione Italiana per la Donazione di Organi, nata nel 1973 –qui opera il Gruppo presieduto da Giovanni Giacone– ebbero un’impennata. La diffidenza man mano diminuiva, confortata dall’attento accertamento della morte cerebrale e dall’assenso scritto dei congiunti. Intanto la domanda di trapianti cresceva. Tant’è che se ne potrebbero fare di più se aumentasse la disponibilità di organi. Soluzione che oggi si prevede di facilitare passando dalla necessità del consenso scritto all’applicazione del principio del silenzio-assenso.

Nel trentennale della morte di Nicholas si ragiona sul dare un senso alla morte facendo prevalere il sì alla vita. Cosa che peraltro ciascuno può fare dichiarando al Comune, all’ASL e all’ AIDO il proprio assenso al prelievo.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour, 6 ottobre 2024

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IMMAGINE sopra il titolo del post: Reginald Green e la moglie, a fianco il piccolo Nicholas
FONTE foto: https://www.quotidiano.net/cronaca/nicholas-green-intervista-papa-7a1264a2