Banca delle Visite. Santena Comune amico

SANTENA – 24 ottobre 2024 – La Banca delle Visite ha consegnato alla città di Santena l’Attestato di Comune Amico.


Oggi pomeriggio, al primo piano della biblioteca civica, Egidio Perna, ha consegnato ad Alessia Perrone, assessora della Giunta santenese guidata dal sindaco Roby Ghio, l’attestato di Comune Amico a Santena. Prima della consegna Perna ha spiegato ai presenti il funzionamento della Banca delle Visite: «Come il rito solidale del caffè sospeso, così la Banda delle Visite raccoglie donazioni per offrire visite mediche ed esami diagnostici a persone in difficoltà». La riunione si era aperta con un breve video con l’indirizzo di saluto di Michela Dominicis, presidente della Banca Delle Visite.

Alessia Perrone ha affermato questo: «La città di Santena, oltre un anno fa, ha aderito al progetto solidale Banca delle Visite. In questo arco temporale abbiamo lavorato con l’equipe sociale del Consorzio Socio assistenziale del chierese. Sono stati individuate dieci persone che rientrano nella lista di fragilità e potranno usufruire dei servizi offerti dalla Banca delle visite. Partiamo con un primo accordo reso possibile da risorse messo a disposizione dalla città di Santena. Poi, in futuro, per proseguire, speriamo che altre risorse arrivino sia da donatori privati sia da aziende».


Elena Benente
, Consigliera del Gruppo Centrodestra unito per Santena, presente alla riunione di oggi, afferma questo: «La Banca delle Visite offre un servizio importante, a favore delle fasce più deboli. Funziona un po’ come avviene in alcuni comuni italiani, soprattutto del Sud, dai quali dovremmo imparare. Mi riferisco al “Caffè sospeso”. Io vado al bar a prendere un caffè e ne pago due. Uno lo lascio a favore di chi, diversamente non potrebbe gustarsi il caffè del bar. Così vale anche per la Banca delle Visite che offre prestazioni mediche a chi è in difficoltà e non ha la possibilità di sostenere visite ed esami medici privatamente. E neppure può attendere, i tempi lunghi del servizio sanitario nazionale. Grazie alle donazioni di tanti sostenitori – cittadini, aziende, enti locali e istituzioni – la Banca delle Visite contribuisce concretamente a rendere il diritto alla salute uguale per tutti e a diffondere la cultura della Prevenzione e del Benessere per una società più sana, partecipe e inclusiva». Elena Benente aggiunge: «Nella seconda parte della riunione di oggi nella sede della biblioteca civica Enzo Marioni, la psicologa e psicoterapeuta Valentina Ferrua, ha tenuto una relazione sul tema “La palestra cognitiva: come e perché?”. Si tratta di una disciplina basata sul fatto che è necessario allenare la mente per migliorare l’umore, aumentare efficienza e autostima. Tutto questo, a sua volta, si riversa in modo positivo su ogni ambito della vita, da quello lavorativo a quelli di coppia e sociali. Così come ci aiuta ad affrontare le difficoltà che tutti noi abbiamo di fronte ad un problema di salute importante. Lavorare sul proprio io interiore, aiuta anche a prevenire il disagio psicologico causato da diverse forme di difficoltà più o meno complesse della vita di tutti i giorni».



Valentina Ferrua ha detto così:  «Oggi parliamo di prevenzione dell’invecchiamento cognitivo. C’è invecchiamento e invecchiamento. Parlando di prevenzione e di cervelli che fanno un po’ fatica si parla di demenze. Possono essere tantissime: un centinaio di malattie con diversa origine. Occorre prestare attenzione ai campanelli di allarme. Ci sono episodi che possono succedere nella norma – ad esempio dimenticarsi il gas acceso -, ma se si ripetono con troppa frequenza devono essere percepiti come campanelli di allarme…».  La psicologa ha passato in rassegna i fattori di rischio di demenza. Ha spiegato che si può invecchiare bene essendo socialmente, fisicamente e cognitivamente attivi. E ha ricordato l’importanza di mantenere allenati i cervelli.  In chiusura si è ricordato che, chi lo desidera, può partecipare a un cammino portato avanti, sin dal 2029, da un gruppo – Socialmente palestra cognitiva – condotto da un’equipe formata da psicologa, educatore e insegnante di attività fisica adattata che sono in costante contatto con i medici e le geriatrie dell’Asl To5. Per contatti occorre fare riferimento ai servizi sociali cittadini.

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