Santena – 12 ottobre 2010 – Di seguito la mozione approvata ieri dal collegio docenti dell’Istituto comprensivo. Nella prima parte del documento si evidenziano alcuni punti critici della cosiddetta riforma Gelmini: i tagli sul numero dei docenti in servizio; i tagli sul numero dei docenti di sostegno; l’esiguità dei fondi d’istituto e la riduzione del personale Ata. Nella seconda parte della mozione si informa che “I docenti concordano di sospendere tutte le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione al di fuori del territorio comunale, ritenendo questa forma di protesta uno dei pochi mezzi a disposizione per manifestare il proprio disagio».
MOZIONE
Dall’analisi della recente riforma Gelmini si evincono i seguenti punti critici.
TAGLI SUL NUMERO DEI DOCENTI IN SERVIZIO
– aumento del numero degli allievi per classe, anche in presenza di alunni diversamente abili;
– drastica riduzione delle ore di compresenza;
– diminuzione dell’efficacia dell’intervento educativo;
– riduzione dello spazio con peggioramento delle condizioni di sicurezza;
– mancata concessione, da parte del Ministero, del tempo scuola richiesto dalle famiglie.
TAGLI SUL NUMERO DEI DOCENTI DI SOSTEGNO
– mancato rispetto della Legge 104 per la non assegnazione del rapporto 1/1 in situazioni di gravità (un insegnante per ogni allievo gravemente disabile);
– in alcuni casi, non assegnazione del rapporto 1/2 (un insegnante ogni due allievi medio gravi).
ESIGUITÀ’ DEI FONDI D’ISTITUTO
– incremento delle prestazioni di lavoro non retribuito che i docenti sono costretti a fornire per poter portare a termine i progetti educativi e didattici integrativi.
RIDUZIONE DEL PERSONALE ATA
– mancanza di controllo nei corridoi, nei servizi e nelle classi durante il cambio d’ora;
– mancanza di assistenza in caso di malessere accusato dagli allievi;
– difficoltà nel mantenere pulita e ordinata la struttura scolastica.
La scuola, sprovvista di risorse, ha difficoltà a realizzare il proprio progetto educativo, ma non sempre ci si ferma a considerare che la società senza la scuola non solo non cresce culturalmente, ma può bloccarsi anche economicamente. Pertanto i docenti concordano di sospendere tutte le uscite didattiche e i viaggi d’istruzione al di fuori del territorio comunale, ritenendo questa forma di protesta uno dei pochi mezzi a disposizione per manifestare il proprio disagio.
Santena, 11 ottobre 2010
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