Santena – 14 ottobre 2010 – L’Ages va verso la cessione di un ramo di azienda. Quali sono le tappe che attendono i 370 lavoratori dello stabilimento cittadino lo spiegano i sindacalisti Enrico De Paolo e Salvatore Scalia.
Enrico de Paolo, Filctem Cgil, afferma: «Ribadisco che siamo soddisfatti della decisione del Tribunale che rinvia nel tempo anche la decisione dell’eventuale fallimento. È evidente che noi, nei prossimi giorni, abbiamo la necessità di conoscere qual è il progetto industriale predisposto dall’imprenditore che ha presentato l’offerta di acquisto. Naturalmente a oggi noi non sappiamo da dove arrivi l’offerta».
Il sindacalista Filctem Cgil aggiunge: «Nei prossimi giorni dovrebbe partire la lettera di apertura di procedura della cessione di ramo d’azienda. La normativa prevede che l’azienda che cede e quella che acquisisce debbano avviare una procedura con le organizzazioni sindacali e, nell’arco di 20 giorni, questa fase dovrebbe esaurirsi in un accordo o con un mancato accordo. Dunque nei prossimi giorni l’Ages di Santena, in amministrazione straordinaria cedrà un ramo di azienda. che darà lavoro a un centinaio di persone. Questo succede perché, purtroppo, non ci sono volumi produttivi sufficienti a garantire l’occupazione di tutti gli attuali 370 lavoratori. Dunque se si raggiungerà un accordo Ages cederà una parte di capannoni e delle strutture. E’ evidente che il destino dell’Ages che non sarà ceduta sarà il fallimento».
Salvatore Scalia, Femca Cisl, aggiunge: «Nei prossimi giorni esamineremo il piano industriale predisposto dagli imprenditori che hanno presentato l’offerta. Vogliamo capire bene i contenuti di tale offerta di acquisto. Noi ci auguriamo che, una volta partiti con 90-100 lavoratori, in seguito si possa allargare il numero di occupati. Nei prossimi giorni, analizzato il piano potremo esprimere una valutazione della proposta di acquisto e, soprattutto, sul destino degli attuali 370 lavoratori».
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