Santena, pranzo di Natale al Forchino, gli interventi delle autorità

Santena – 19 dicembre 2010 – Ieri si è svolto il pranzo di Natale al Forchino. Di seguito, gli interventi del direttore della casa di riposo Sergio Pasino, del presidente del Cda Francesco Cima e del sindaco Benny Nicotra, che hanno parlato prima dell’arrivo delle varie portate.

Come ogni fine anno al Forchino si organizza il pranzo di Natale con autorità e ospiti. Nell’ampio salone addobbato a festa, il primo che si è avvicinato al microfono è stato Sergio Pasino, direttore della casa di riposo: «Voglio ringraziare in particolare coloro che operano in questa struttura. Dico grazie sia ai dipendenti, sia alle aziende che collaborano con noi perché le cose vadano bene. Voglio ringraziare anche tutti i nostri ospiti: ogni tanto noi amministratori prendiamo anche decisioni un po’ impopolari nei loro confronti, ma siamo costretti a farlo per tutelarli. Ricordo che gli ospiti sono la nostra principale risorsa. Oggi, come consuetudine, tutti gli ospiti sono invitati al pranzo di Natale. Voglio altresì ringraziare tutte le persone intervenute a questo nostro appuntamento. Molti collaborano con noi per mandare avanti la Forchino, si tratta di una azienda che fattura 2,5 milioni di euro l’anno. Grazie all’impegno di tutti questa struttura continua a esistere e a fornire un servizio egregio. Rivolgo un ringraziamento anche al dottor Francesco Cima, di recente riconfermato alla guida del cda».

La parola è passata a Francesco Cima: «Il mio ringraziamento e i miei saluti vanno a  tutti, indistintamente, e non vorrei dimenticare qualcuno. Da alcuni giorni ho avuto la riconferma, per altri quattro anni, come presidente di questa struttura». Rivolto a ospiti e presenti, ha aggiunto: «Ci siamo conosciuti in questi due anni;  abbiamo imparato a stimarci e apprezzarci. Continueremo su questa linea. Noi amministratori siamo aperti al contributo di tutti. Consideriamo costruttivo e gradito il giudizio di chi ci osserva e ci giudica da fuori:  l’importante è che i rilievi sulle persone e sulla struttura siano basati sull’onestà intellettuale. Ben vengano le critiche quando è ora e le valutazioni positive quando le cose sono ben fatte. Senza onestà intellettuale però non si costruisce nulla».

Il presidente del Cda ha aggiunto: «Oggi abbiamo invitato tutti gli ex presidenti della Forchino. Si tratta di un riconoscimento al lavoro svolto e all’azione che noi oggi continuiamo. Sono onorato di vedere presenti gli ex presidenti – alcuni hanno fatto sapere che per motivi di salute non sono presenti. Rivolgo un grazie particolare al nostro sindaco e alle autorità religiose. Oggi inauguriamo anche la cappella che è stata ripulita e imbiancata. Un grazie va anche a tutto il nostro personale e alle volontarie dell’Avo. La scorsa settimana le volontarie hanno organizzato un momento di festa davvero commovente. Oggi è anche l’occasione per mettere una pietra sopra a qualche screzio che con l’Avo abbiamo avuto durante l’anno appena trascorso: il clima di Natale ci fa superare tutto questo».

Francesco Cima ha aggiunto: «Nel cda della Forchino non si fa politica. Non abbiamo bisogno di fare politica perché il nostro compito è fare gli interessi degli ospiti e soltanto quello ci deve interessare. A dimostrazione che nel cda convivono idee politiche diverse vi invito a guardare la maglietta rossa che indossa il vicepresidente e consigliere del cda Antonio Viglietti; a fianco della sua maglia c’è la mia cravazza azzurra. Nulla quaestio – nessun problema. Mi pare che siamo perfettamente bilanciati. Chiudo, ringraziando ancora tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa bella festa di Natale e a tutte le cose che, ogni giorno, vengono portate avanti alla Forchino».

Il microfono è passato al sindaco Benny Nicotra che ha detto. «Io vorrei qua il parroco don Nino; facciamo una piccola preghiera prima del pranzo e prima che inizi a parlare io». Il parroco don Nino ha affermato: «Tra i vari ringraziamenti, prima ancora di tutte le persone che, a vario titolo operano alla casa di riposo, occorre ringraziare il buon Dio. Se noi siamo qui è per merito suo. Dunque, ora lo ringraziamo per le cose che ci concede ogni giorno».

Dopo la recita della preghiera del Padre Nostro e la benedizione ha ripreso la parola il sindaco Benny Nicotra: «Ora tocca  a me. Innanzitutto un grazie doveroso per l’invito che tutti gli anni fate a noi come amministratori; io vi porto i saluti dell’intera amministrazione comunale. Con me c’è il mio vicesindaco ed ex presidente della casa Domenico Trimboli. Rivolgo un grazie particolare veramente a tutti coloro che collaborano con la struttura. Spesso ci si dimentica del volontariato, di coloro che operano senza essere minimamente retribuiti. Basterebbe dirgli grazie; basterebbe un grazie e una stretta di mano e molte cose della nostra vita cambierebbero. Io oggi, a nome della città, vi dico grazie a tutti e, soprattutto, alle volontarie dell’Avo. Io non vi dimenticherò perchè siete indispensabili».

Poi il sindaco ha aggiunto: «Io ieri sono andato a salutare i nostri ragazzi nei vari ordini di scuola. In città, al nido, alle materne, alle elementari e alle medie, in tutto abbiamo 1.100 bambini. Vi dico che è stata una cosa meravigliosa. Tra le tante cose che alcuni bimbi mi hanno detto mi hanno anche raccontato che erano stati a visitare gli ospiti del Forchino. I nostri bimbi sono venuti qui alla casa di riposo; vuol dire che c’è una attenzione particolare ai nostri anziani. Questi sono i veri valori. Io, nel mio giro, ho ringraziato suore e insegnanti che hanno pensato di portare qui i ragazzi. E’ importante che i nostri piccoli passino qui a trovare i nostri anziani, per giocare con loro, per condividere alcuni momenti di gioa, almeno nelle festività. Come faccio sempre io mi sono seduto con i bambini. Alcuni insegnanti mi hanno chiesto come mai i bambini si trovano bene e giocano  con me, senza problemi. Io ho detto una sola cosa: i bambini – come gli anziani –, riconoscono subito se in una persona c’è del bene o del male. La verità, come diceva sempre la mia povera mamma, viene fuori dai bambini. E, di conseguenza, la giornata di ieri per me è stata una gioia. Ho iniziato il giro nelle scuole cittadine alle ore nove e ho finito appena prima dell’una. Sono stato in ogni aula e ho salutato ogni bimbo. Perché ho fatto questo? Perché i bimbi devono essere protetti come io proteggo voi cari anziani. I bimbi devono avere rispetto dalle istituzioni. I ragazzi nelle istituzioni devono poter vedere un punto di riferimento. I nostri ragazzi devono poter dialogare con le istituzioni. A tutti i ragazzi ho detto che per cambiare il mondo basterebbe scrivere una letterina e chiedere tre cose: pace, amore e felicità. Noi che non siamo più bimbi non pensiamo più a queste tre parole, ma una è collegata all’altra con una facilità immensa. Con questo augurio chiudo e vi auguro un felice Natale e speriamo che il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ci porti veramente quelle tre parole che ho citato. Grazie e ancora buon Natale a tutti».

Dopo i discorsi delle autorità è cominciato il pranzo di Natale. A metà del pasto sono arrivati i volontari della Pro Loco, con la Bela Sparsera e il Ciatarin. Con Babbo Natale hanno distribuito agli ospiti  dei dolcini. Nel pomeriggio, componenti la banda musicale cittadina hanno intrattenuto i presenti suonando alcuni brani.

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