Santena, Benny Nicotra “Rifiuto le accuse di omertà rispetto al fenomeno usura”

Santena –   2 aprile 2011 – Benny Nicotra, sindaco della città, respinge e rifiuta le accuse di omertà rispetto al fenomeno di usura. Contrariamente a quanto riportato dal quotidiano torinese La Stampa il sindaco afferma di non avere mai incontrato persone santenesi cadute nella morsa dell’usura.

Il sindaco Benny Nicotra afferma: «Nel pezzo pubblicato ieri dal quotidiano la Stampa il cronista Alberto Gaino mette in bocca alla vedova di Carmine Mannarino e alle figlie molte frasi tra cui queste parole: “A Santena l’omertà regna sovrana come l’indifferenza da parte del parroco don Nino Olivero e del sindaco Benedetto Nicotra che, ancora oggi, si ostinano a negare la vastità del fenomeno dell’usura nel nostre paese e nei dintorni. Sottovalutano benché entrambi abbiano avuto colloqui con vittime disperate e in passato anche con noi”».

Il sindaco Benny Nicotra continua: «Io queste persone non le ho mai viste né ricevute. Da me non sono mai venute. La persona che ha avuto la disgrazia di incappare in questa vicenda, il defunto signor Carmine Mannarino, io non l’ho mai conosciuto. Quando è mancato io non ero sindaco, ma assessore ed ero prevalentemente in Parlamento. Precisato questo, come già detto molte volte in tutti questi anni, io respingo e rifiuto tali accuse di omertà. Dico di più, se avessi un parente che si rendesse responsabile di fatti del genere non esiterei a denunciarlo».

Benny Nicotra prosegue: «Aggiungo ancora che qualora risultassero vere le dichiarazioni messe in bocca dal cronista alla vedova e alla figlie del povero Carmine Mannarino, io sarò necessariamente costretto a muovermi per tutelare la mia persona. Lo ripeto, io non sono mai venuto a conoscenza di fatti di usura in quel di Santena. Non capisco perché ora qualcuno cerchi di mettere in mezzo a queste tristi vicende sia me sia il parroco. Lo ribadisco, come sindaco qualora venissi a conoscenza di certi fenomeni avrei il dovere di denunciare tutto agli organi competenti, non certo ai cronisti. Se non l’ho fatto evidentemente è perché, sino a oggi, non sono mai venuto a  conoscenza di tali fatti».

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