Santena, in consiglio comunale si litiga anche sull’acqua fresca

Santena – 9 aprile 2011 – Il Movimento Santena Cinque Stelle ha proposto ai capigruppo e al presidente del consiglio comunale di cambiare lo Statuto comunale  per tutelare maggiormente la risorsa acqua pubblica. Il sindaco Benny Nicotra ha risposto picche. Le opposizioni chiedono di convocare la commissione istituzionale e il presidente del consiglio nei prossimi giorni farà proprio così. Il risultato? In città maggioranza e minoranza litigano anche sull’acqua fresca.

A inizio del febbraio scorso il Movimento Santena Cinque Stelle ha chiesto a tutti i capigruppo presenti in consiglio comunale alcune modifiche allo Statuto a maggior tutela della risorsa acqua, a garanzia della sua proprietà e gestione pubblica.

«Con una lettera – spiega Alessandro Caparelli –  abbiamo chiesto agli amministratori cittadini un impegno chiaro, tramite modifica dello Statuto comunale. Noi proponiamo di integrare l’articolo 1 e l’articolo 38. All’articolo 1, sui Principi generali, chiediamo l’aggiunta del punto d) che recita: “Tutela il diritto universale all’acqua potabile attraverso la garanzia dell’accesso individuale e collettivo dei cittadini alla risorsa”. Una seconda modifica allo Statuto – puntualizza Alessandro Caparelli – riguarda l’articolo 38, dove proponiamo l’aggiunta del punto 8 che recita così: «Per tutti i fini previsti dalla legislazione vigente, il servizio idrico integrato è dichiarato servizio pubblico locale senza scopo di lucro. In osservanza della legge, la proprietà della rete di acquedotto e distribuzione è pubblica e inalienabile; la gestione della rete e l’erogazione del servizio idrico, tra loro indivisibili, sono attuate esclusivamente mediante enti o aziende interamente pubblici. 8b.Il Comune assicura ai propri cittadini la disponibilità domestica gratuita di un quantitativo minimo vitale giornaliero per persona individuato in 50 litri”».

Poco più di un mese dopo è arrivata la risposta del sindaco Benny Nicotra. Il primo cittadino scrive cinque righe appena per bocciare la proposta di modifica dello Statuto comunale. Nella missiva, indirizzata a Alessandro Caparelli, Benny Nicotra scrive: «Con riferimento alle Sua lettera pervenuta il 9 febbraio scorso, sentita la Giunta comunale, Le comunico che – pur ritenendo apprezzabile la Sua proposta – non proporrò la modifica delle norme locale in quanto, come ho già avuto modo di asserire durante un Vostro convegno, a mio parere la legge già regolamenta in modo esaustivo la materia». Dunque dal sindaco arriva un fermo no alla proposta che il Movimento Cinque Stelle sta presentando un po’ in tutta italia.

A nome del Movimento Santena Cinque Stelle, Alessandro Caparelli replica così: «La nostra proposta era indirizzata a tutti i capogruppo e al presidente del Consiglio comunale, la risposta del sindaco appare un po’ pretestuosa. Il sindaco ha voluto farci sapere cosa ne pensano lui e la sua Giunta. Ne prendiamo atto, ma riteniamo che la proposta vada però esaminata in sede di commissione istituzionale. Noi intendiamo procedere così come avvenuto in precedenza con la richiesta di poter riprendere con la telecamera i lavori del consiglio comunale: prima se ne è discusso in sede di commissione e poi la proposta è stata portata all’approvazione in consiglio comunale».

Le poche righe del sindaco sono andate di traverso anche al neonato gruppo consigliare Santena cambia. Roberto Ansaldi, capogruppo della formazione all’opposizione,  il 7 aprile scorso, ha subito inviato una lettera al presidente del Consiglio comunale Santino Cascella dove si afferma: «Il fatto che il sindaco non intenda proporre la modifica allo Statuto non esaurisce affatto l’argomento». Ansaldi prosegue ancora: «L’argomento è di competenza della commissione Istituzionale. Non compete al solo sindaco proporre argomenti da discutere in commissione. A fronte della richiesta del Movimento Santena Cinque Stelle sono opportune e necessarie le valutazioni e l’espressione di tutti i componenti la commissione istituzionale».

Roberto Ansaldi chiude così la lettera spiegando che il gruppo consiliare Santena cambia ripropone come propria la richiesta del Movimento Santena Cinque Stelle e «richiede una sollecita convocazione della Commissione istituzionale al fine di consentire a tutti i componenti l’analisi e l’espressione della Commissione e addivenire, auspicabilmente, a una soluzione condivisa per la modifica dello Statuto che riconosca e assicuri il diritto universale all’acqua, come diritto umano, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico».

Santino Cascella, presidente del Consiglio comunale, afferma: «I grillini hanno presentato una richiesta e dopo la risposta del sindaco mi hanno manifestato la loro insoddisfazione. Il sindaco può scrivere tutte le lettere che vuole, ma la proposta di modifica dello Statuto comunale va esaminata in commissione che riunirò nei prossim giorni».

Sin qui i fatti. I lettori si chiederanno come mai il sindaco si è preso il mal di pancia di rispondere picche ai grillini. La risposta c’è ed è semplice: nella commisione afari istituzionali la maggioranza non ha i numeri per far passare alcunché. Le commissioni consiliari sono state appena rinnovate, alla luce del recente scioglimento di tre gruppi di opposizione che hanno dato vita a un gruppo unico: Santena cambia. La Commissione Affari istituzionali  è presieduta da Santino Cascella, e ha come componente di maggioranza Patrizia Borgarello (Lega nord), Giuseppe Falcocchio (Pdl), Edoardo Tamagnone (Progetto Santena). La minoranza è rappresentata da tre componenti di Santena Cambia: Gino Anchisi, Roberto Ansaldi e Domenico Galizio. In tutto si tratta di sette componenti: tre di maggioranza, tre di minoranza e il presidente del consiglio comunale. Il sindaco è preoccupato perché nella realtà i componenti della maggioranza si riducono a due – Falcocchio e Borgarello –, e l’unico su cui il sindaco sa di poter contare è Falcocchio. Ecco spiegato il motivo della lettera del sindaco: Benny Nicotra mette le mani avanti e afferma di avere sentito la Giunta e di non ritenere di dovere procedere con la modifica dello Statuto. Naturalmente le opposizioni faranno di tutto per far passare le modifiche dello statuto in sede di Commissione per poi arrivare al confronto in Consiglio comunale. Dunque, nei prossimi giorni maggioranza e minoranza litigheranno anche sull’acqua fresca. Ricordo che maggioranza e opposizioni litigano su un tema proposto da una formazione non presente in consiglio. Uno scenario davvero inedito e imperdibile.

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