Santena, “Dimissioni in blocco. Santena si prepara a tornare alle urne”, articolo de La Stampa

Santena – 11 maggio 2011 – “Dimissioni in blocco. Santena si prepara a tornare alle urne”: questo il titolo dell’articolo pubblicato lunedì 10 maggio 2011, a pagina 72, dal quotidiano torinese la Stampa. Il pezzo è firmato da Federico Genta. Di seguito, il testo.

Rassegna stampa

 

Dimissioni in blocco

Santena si prepara

a tornare alle urne

Undici firme per mandare a casa il sindaco Nicotra

Federico Genta – Santena

Benny Nicotra non è più il sindaco di Santena. La sua giunta è stata spazzata via da undici firme. Quelle dei consiglieri d’opposizione e di un assessore, Giovanni Giacone. Tutti in blocco hanno rassegnato le dimissioni davanti al segretario comunale. L’atto è ufficiale. Irrevocabile. Una copia è già stata inviata alla Prefettura, che procederà al commissariamento del Municipio.

In città si respira un’aria pesante. Nessuno, tra gli uomini del Pdl, vuole rilasciare dichiarazioni. Tutti aspettano il ritorno dell’ex sindaco Nicotra. Lui a Santena non c’è. La notizia del tradimento l’ha appresa mentre si trovava a Riace, Calabria. In visita ufficiale per la festa patronale di Cosma e Damiano. I santi che, a settembre, si celebrano anche nella città degli asparagi. Una processione spettacolare in cui non si bada a spese, con tanto di corteo e le vie del centro con le statue in grandezza naturale. Dono, anche questo, di Riace Calabro.

«No comment» ripete dalla Calabria Nicotra. Rimanda tutto a un incontro che si terrà oggi a Santena. Resta in silenzio anche chi ha approfittato della sua assenza per orchestrarne la caduta.

Che i rapporti tra Giacone e Nicotra fossero incrinati, era cosa nota da tempo. «Tutti organizzano mostre ed eventi bellissimi. A me invece non danno nemmeno più i soldi per coprire le buche in strada» si lamentava l’assessore durante l’ultimo Consiglio. Ma i motivi dello strappo sono altri. Questioni passate, ma mai dimenticate da chi, anche se per poco, ha fatto parte della maggioranza. «Per me questo governo si era concluso quando il sindaco si era messo in aspettativa da un impiego come dirigente, chiedendo al Comune di versare un indennizzo da 6 mila euro al mese» spiega Edoardo Tamagnone, assessore alla Cultura poi passato all’opposizione. «Appena ho reso pubblica la cosa, e mi sono state tolte le deleghe».

Sul tavolo delle accuse ci sono poi due operazioni commerciali. La vendita di terreni agricoli, destinati a servizi, ad una società amministrata da Domenicantonio Ferraro, lo stesso commercialista che cura gli interessi della moglie di Nicotra. E ancora l’affare Outlet: operazione gestita in gran segreto da Vincenzo Gaude, padre di Ezio, assessore ai Lavori pubblici. «Una situazione vergognosa, che siamo riusciti a fermare» ricorda Santino Cascella, ex presidente del Consiglio, che nel 2009, durante un litigio, rimediò da Nicotra una testata. «Oggi finisce un periodo buio» tuona Domenico Galizio di Santena Cambia. E la Lega, per bocca di Patrizia Borgarello, fino a ieri assessore all’Istruzione dice: «Abbiamo fatto tutto il possibile per evitare questa conclusione. Ma in città è sempre mancata la condivisione dei progetti. Il risultato? Un paese paralizzato, che ha fame di novità».

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Fonte: quotidiano La Stampa – 10 maggio 2011 – pagina 72

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