Forchino: è in arrivo un nuovo presidente, l’ex sindaco Cima

SANTENA – 20 dicembre 2008 – L’ex sindaco Francesco Cima sta per tornare nella casa di riposo Forchino. Tempo pochi giorni e Benny Nicotra lo nominerà presidente della struttura di via Milite Ignoto. Prenderà il posto del dimissionario Domenico Trimboli, esponente di Forza Italia, vicesindaco della città e assessore alle Fasce deboli, che ha presieduto il cda negli ultimi sei anni.

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Dopo le dimissioni del presidente Domenico Trimboli a fine ottobre è stato pubblicato l’avviso per la presentazione di candidature per la nomina a nuovo presidente del cda. Coloro che intendevano concorrere potevano presentare la candidatura: ne sono arrivate due: quella di Francesco Cima e quella di Matteo Lutanno, che fa parte del neonato coordinamento cittadino berlusconiano del Pdl.
Da sempre la casa di riposo Forchino viene utilizzata dai politici locali come sottobosco per i candidati che non ce la fanno a entrare in consiglio. Oggi al Forchino ci sono già due esponenti del centrodestra che hanno mancato per pochi voti l’entrata in consiglio comunale. Valter Riva è componente del Cda. Sergio Pasino, ex capogruppo di Forza Italia, dopo avere mancato la rielezione in consiglio è stato nominato direttore del Forchino. Degno di nota il fatto che la commissione giudicatrice dei candidati per la presidenza fosse presieduta proprio da Francesco Cima.

24 aprile 2007, Cima in prima fila alla presentazione della lista di Nicotra
24 aprile 2007, Cima in prima fila alla presentazione della lista di Benny Nicotra

Pochi giorni prima delle amministrative Francesco Cima pur avendo già sottoscritto la candidatura per la lista dell’Unione dei Moderati, strappò tutto e lasciò la formazione guidata da Roberto Ansaldi per appoggiare Benny Nicotra. Alla base di questo gesto c’era l’intenzione di Ansaldi di puntare su Enrico Arnaudo quale vicesindaco, in caso di vittoria elettorale, mettendo da parte proprio Francesco Cima.
A Santena sono mesi che, nei corridoi della politica, Francesco Cima è dato come nuovo presidente del Forchino. Chi scrive, mesi fa, mentre si inaugurava la nuova cucina al Forchino, ha anche scommesso sull’accadimento dell’evento, con tale Valter Riva che giurava di non sapere nulla di tutta la faccenda. In gioco c’erano dieci euro.

Ma veniamo all’iter della nomina. A fine novembre il sindaco ha inviato una lettera agli otto capigruppo presenti in consiglio comunale per informarli che intende “procedere alla nomina del dott. Francesco Cima”. Nella missiva Benny aggiungeva: “I capi gruppo sono invitati a farmi pervenire eventuali memorie in merito alla suddetta proposta di nomina entro il 20 dicembre 2008”.

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Uno dei primi a rispondere al sindaco è stato Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena. In poche righe assesta una serie di strali, tanto veri quanto – probabilmente – inefficaci: “Costato che la nomina che il Sindaco intende effettuare rispecchia pienamente le modalità e i criteri ai quali si ispirano gran parte di quelle che avvengono, anche a livello nazionale, in casi analoghi. Primo criterio: l’importante è che non sia giovane; potrebbe avere entusiasmi e velleità innovative che molto probabilmente le persone più mature non hanno. La gerontocrazia è ineluttabile e poi, tra simili, ci si sente più sicuri”.

Domenico Galizio continua il suo attacco lancia in resta: “Secondo criterio: è buona norma gratificare innanzitutto chi è compagno di cordata politica oppure chi ha avuto indubbi meriti di apporti di consensi in campagna elettorale. Confermando questo criterio si ottiene anche il risultato che cittadini ‘normali’, eventualmente interessati e disponibili, non tentino neanche di proporre la propria candidatura certi del fatto che non saranno presi in seria considerazione. Il precedente della nomina del direttore della Casa di riposo aveva già fatto scuola e tolto ogni dubbio al riguardo. Curioso anche il fatto che il Presidente della commissione che ha valutato le candidature per il posto di direttore, preferendo quello attualmente in carica,  sia la stessa persona che viene proposto come ‘nuovo’ Presidente in pectore al Forchino: sarà bello trovarsi tra amici e speriamo tutti che il funzionamento della struttura si giovi di tanta armonia”.

Domenico Galizio, conclude: “Terzo criterio: rispettare rigorosamente la legalità formale. La nomina deve avvenire nel pieno rispetto dei regolamenti, offrendo a tutti le medesime opportunità. Se poi capita che il prescelto sia proprio la stessa persona che dal primo giorno del dopo elezioni tutti sapevano essere designato a quella carica – e i più perspicaci malignano che lo era già da prima delle elezioni – questo può essere imputato solo al caso fortuito ed imprevedibile. Trascuro altri criteri che potrebbero essere ritenuti lesivi dell’altrui onorabilità e della mia tranquillità giudiziaria. Nomina decisamente omologata! Felicitazioni vivissime al signor sindaco e al ‘nuovo’ presidente …e che gli amici siano pronti a far saltare i tappi dello spumante! Saluti distinti e distanti”.
Per la cronaca va detto che Francesco Cima la poltrona da presidente del Forchino l’aveva già occupata per sei mesi all’inizio del 1990. Funzionario di banca in pensione, consulente finanziario, è un esponente politico di lungo corso dell’amministrazione cittadina. Al suo attivo ha una serie di passaggi in liste civiche e in un po’ di formazioni dell’allora pentapartito. Negli anni più recenti è passato dal Patto Segni, alla Lista di Pietro – sotto le cui fila, nelle elezioni politiche dei 13 maggio 2001 si è presentato alla Camera, raccogliendo 4.314 preferenze – fino agli ultimi contatti con l’Udeur.

filippo.tesio@tin.it