Santena – 25 luglio 2011 – Enrico de Paolo, Filctem Cgil e Ilario Coniglio, Rsu Cgil, riassumono la situazione alla Belconn gomma & cavi.
Enrico De Paolo, sindacalista Filctem Cgil, spiega: «Noi abbiamo chiesto un incontro in Regione perché eravamo – e siamo – preoccupati dal fatto che l’azienda non abbia ancora messo in atto quanto scritto nel piano industriale che prevedeva tutta una serie di interventi in vista della ripresa produttiva. C’è un problema cruciale: se alla scadenza dei primi sei mesi di vita la Belconn gomma & cavi non avrà realizzato nessuno degli interventi previsti esiste il rischio che dalla relazione degli ispettori arrivi il diniego a concedere nuova e ulteriore cassa integrazione. Se questa cassa non verrà concessa la retribuzione dei lavoratori sarà completamente a carico dell’azienda. Si tratta di una eventualità che ci preoccupa, considerate quelle che riteniamo essere le precarie condizioni finanziarie della ditta. Noi siamo preoccupati perché a oggi siamo molto distanti dall’avvio della messa in atto del piano industriale presentato dall’azienda al momento dell’acquisizione del ramo d’azienda Ages con il passaggio di 111 lavoratori. Per queste ragioni abbiamo chiesto la convocazione dell’incontro in Regione che si è svolto la scorsa settimana».
Enrico De Paolo, aggiunge: «Durante la riunione abbiamo chiesto la verifica dello stato di attuazione del piano industriale. I rappresentanti della Belconn gomma & cavi, a fronte delle nostre richieste di spiegazioni, ci hanno detto che i ritardi sarebbero dovuti a questioni burocratiche, in gran parte legate allo smaltimento dell’amianto contenuto nel tetto. Noi, invece, abbiamo fatto presente che gli interventi si sarebbero potuti avviare. La riunione è stata aggiornata a fine settembre. E’ chiaro che, per quella data, l’azienda dovrà arrivare al tavolo dopo avere realizzato una serie di interventi. Altrimenti, come già ricordato, c’è il rischio che non venga concessa ulteriore cassa integrazione».
Il sindacalista prosegue: «Durante la riunione abbiamo anche espresso altre preoccupazioni. In queste settimane dall’esterno della fabbrica abbiamo acquisito informazioni secondo cui sarebbero state vendute alcune macchine della lavorazione della gomma. I dirigenti della Belconn gomma & cavi si sono sempre detti interessati a questo business, tanto da indicare per questi prodotti una quota pari al 30-40 per cento del volume produttivo totale. Durante la riunione abbiamo chiesto conto di tali voci che sono state smentite dai dirigenti della Belconn gomma & cavi. Noi siamo contenti che abbiano smentito le ipotesi della vendita, anche perché il sindacato e i lavoratori sono fermamente intenzionati a bloccare l’eventuale uscita dai cancelli delle presse. Sarebbe veramente assurdo che la ditta pensasse di recuperare liquidità vendendo le macchine; questo vorrebbe dire che non ci sono prospettive e che il piano industriale presentato a suo tempo è carta straccia. Al tavolo in Regione abbiamo sollecitato l’avvio dei lavori. Ricordo che in un primo tempo i dirigenti della Belconn gomma & cavi ci avevano detto che i lavori sarebbero partiti a inizio luglio, poi a metà luglio e poi alla fine di luglio. Ora siamo alla fine di luglio, ma i lavori non sono ancora stati avviati».
Enrico De Paolo, prosegue ancora: «Rispetto alla cassa integrazione, dal tavolo sono arrivate queste notizie. Nei prossimi giorni dovrebbe essere emesso il decreto per i primi sei mesi di cassa. Il provvedimento coprirà il periodo dal 18 febbraio al 17 di agosto 2011. Se l’azienda non avvierà il piano di ristrutturazione gli ispettori, attesi nei prossimi mesi, dovranno prendere atto che gli interventi non sono neanche partiti e quindi dalla loro relazione risulterà che l’azienda non ha necessità di avere nuova cassa perché non ha avviato né effettuato i lavori previsti dal piano di riorganizzazione e di ristrutturazione. Siamo preoccupati anche da un’altra cosa. Le produzioni di Belconn gomma & cavi sono andate sempre calando. Noi abbiamo chiesto conto anche di questo: ci hanno detto che le produzioni sono state fermate perché non remunerative. Si tratta di un altro aspetto che ci preoccupa. Per mesi i consulenti della ditta acquirente hanno esaminato l’Ages e la sua situazione produttiva. A partire dal settembre 2010 i consulenti erano in azienda e ci sono rimasti fino a dicembre. Poi si è aperto un contenzioso e le trattative si sono interrotte. A febbraio è arrivata l’acquisizione. Se al mancato avvio del piano di ristrutturazione si somma la cessazione delle pur modeste produzioni il quadro è tutt’altro che rassicurante».
Ilario Coniglio, Rsu Filctem Cgil, riassume così l’umore nero dei 111 operai in forza alla Belconn gomma & cavi: «Sono passati cinque mesi dall’acquisizione e, a fronte di quanto sta capitando, nei lavoratori sta venendo meno la fiducia. Occorre ricordare che è da febbraio che siamo senza salario.Quel poco di produzione che si faceva è andata scemando sino ad azzerarsi. Nei lavoratori serpeggia la rassegnazione che era stata accantonata al momento dell’acquisizione del ramo di azienda. In Belconn gomma & cavi è tutto fermo. Lavori in corso non se ne vedono ancora. Gli operai passano in azienda, telefonano e chiedono a noi informazioni. Noi riportiamo quanto detto da dirigenti e consulenti Belconn gomma & cavi, ma le parole non bastano più per fugare i dubbi che – giorno dopo giorno – si fanno sempre più pressanti. Naturalmente, noi speriamo sempre che il futuro sia migliore rispetto a quello che presupponiamo dai tanti segnali negativi che si colgono. Come sempre, saremo ben contenti di esserci sbagliati. Per intanto occorre ricordare che in luglio hanno lavorato, per qualche giorno appena, non più di una decina di persone, di cui una o due in produzione e ad agosto penso che sarà tutto fermo».
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