Santena – 1° agosto 2011 – Pino Falcocchio replica ad alcune affermazioni rivolte nei suoi confronti da Giovanni Giacone e Santino Cascella nelle interviste che il blog ha riportato nei giorni scorsi.
Pino Falcocchio comincia così: “Tralascio volutamente il commento sulle alcune parole offensive e gratuite che mi hanno rivolto Cascella e Giacone; tutt’alpiù denotano scarsità di intelligenza dei due autori”.
“Ma andiamo con ordine. Cominciando con Giacone – prosegue Falcocchio -. Proprio la reazione di Giacone è da considerarsi un gigantesco autogol. Infatti talune sue dichiarazioni non fanno altro che confermare quanto io avevo detto in precedenza: se Giacone avesse vinto la gara della gestione dei campi sportivi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso non ci sarebbe stata e, dunque, tutto il resto avrebbe anche potuto continuare a tollerarlo. Aggiungo ancora che, come ho già detto in più occasioni, secondo me Giacone a quella gara non avrebbe potuto partecipare. Ma dove si è mai visto un assessore che partecipa in modo più o meno diretto a un bando del Comune?”.
Pino Falcocchio prosegue: “Sono stato chiamato in causa anche come assessore di lungo corso: proprio per questo mi sento di poter dire che i patti di stabilità e le ristrettezze economiche degli ultimi anni incidono solo fino a un certo punto sulla normale attività dell’amministrazione comunale. Non sempre il nostro agire amministrativo prevede la realizzazione di opere grandi e costose. Non tutte le deliberazioni chiamano in causa il Patto di stabilità. In genere la normale amministrazione può benissimo essere portata avanti senza fare i conti con il Patto di stabilità. Voglio anche aggiungere qualcosa di altro: diciamo la verità, forse ci sono assessori capaci e assessori che lo sono un po’ meno. Vorrei ancora dire – a proposito delle manifestazioni cittadine in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia – che anche a me sarebbe piaciuto organizzare un convegno a livello nazionale, con relatori prestigiosi; semplicemente ho dovuto tarare queste iniziative in funzione delle risorse disponibili. In sostanza mi sono dovuto adattare e con quel poco che avevo ritengo di avere fatto il massimo”.
Dopo avere replicato così a Giacone, Falcocchio risponde anche a Cascella: “Vorrei soffermarmi in particolare sulla vicenda delle polizze che l’assessore Cascella aveva con il Comune. Lui ha detto che ha chiuso i rapporti con l’amministrazione, ma secondo me, ci sono alcune cose che andrebbero meglio spiegate. Cascella afferma che, a suo tempo, ha dismesso le sue polizze. Bene, secondo me sarebbe utile che dicesse quale è stata l’agenzia beneficiaria della sostituzione e con quale procedura si è arrivati prima a identificarla e poi ad affidarle queste famose polizze del Comune. Mi sembra che tanto sia dovuto per completezza di informazione. Io aggiungo che quello di Cascella è stato un gesto dovuto, così come previsto dalla normativa; una roba che non può essere venduta come spontanea”.
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