Santena – 4 agosto 2011 – Nei giorni scorsi si è chiusa l’esperienza del primo gruppo di venti operai dell’Ages impegnati nel progetto di lavoro accessorio nel complesso cavouriano, avviato grazie a risorse messe a disposizione dalla Fondazione San Paolo. Dopo l’intervento di Nerio Nesi, Ad della Fondazione Cavour, si riporta un bilancio di tale esperienza tracciato da Gerardo Di Martino, storico leader sindacale della Rsu dell’Ages e Marco Fasano, vice presidente dell’associazione Amici di Cavour.
Gerardo di Martino afferma: “Questo primo ciclo di lavoratori impegnati per tre mesi nel progetto di lavoro accessorio al complesso cavouriano si è chiuso positivamente. E’ stata una esperienza positiva per tutti: per i venti operai dell’Ages, per la Fondazione Cavour e per gli Amici di Cavour. L’intervento di Nerio Nesi, Ad della Fondazione Cavour, con il suo discorso alla fine del momento conviviale che ha chiuso l’esperienza del primo gruppo di lavoratori è stato molto apprezzato da tutti. Un intervento che ha inteso valorizzare l’impegno profuso da tutti gli operai che hanno partecipato al progetto. Si tratta di lavoratori che hanno portato avanti il loro impegno così come si dovrebbero fare tutti i lavori, con entusiasmo e con spirito di servizio”.
“Il momento conviviale che segna la chiusura del primo turno – aggiunge Gerardo De Martino – è un segnale che tutto è andato bene e siamo tutti contenti di questa operazione. La speranza dei lavoratori che emerge in maniera netta è che questa iniziativa possa ripetersi nel 2012. Tremila euro, il compenso che i lavoratori ricevono per i tre mesi di lavoro, sono importanti per i lavoratori che da anni sono in cassa integrazione. E’ un po’ di ossigeno per loro e tutte le famiglie. Certo nei lavoratori c’è anche amarezza: è un peccato che questa esperienza sia durata solo tre mesi. Tre mesi che per il gruppo di lavoratori sono comunque stati sufficienti per trovare una buona amalgama: sono diventati operativi in breve tempo e hanno saputo dare il meglio di loro stessi. Ricordo che questo è potuto accadere perchè si tratta di lavoratori che arrivano da una lunga esperienza di fabbrica; sono abituati a dare il massimo, sempre”.
Gerardo De Martino, chiude così: “Se pur con qualche difficoltà in questi giorni siamo riusciti a trovare il numero sufficiente di lavoratori disponibili a partecipare al progetto di lavoro accessorio. Ne servivano 60, a oggi abbiamo raccolto 62 adesioni. Inizialmente i lavoratori si sono dimostrati restii ad aderire; questo era dovuto a una serie di incomprensioni. La gente pensava che aderendo al progetto avrebbe perso la cassa; non è così. Man mano che le corrette informazioni sono arrivate a tutti il numero di adesioni è aumentato. Alla fine è emerso chiaramente che si tratta di una opportunità da cogliere. Ora si dovrà procedere anche alla selezione perché ci sono più domande che posti disponibili. Da inizio agosto è al lavoro un secondo gruppo di venti lavoratori. E’ chiaro che saranno persone con caratteristiche diverse dal primo gruppo. Anche loro dovranno mettersi in gioco e affrontare mansioni che non sono nel Dna dei lavoratori di una fabbrica che ha lavorato la gomma e il metallo. Come tutti hanno potuto vedere il primo turno di lavoratori dell’Ages in tre mesi ha cambiato in senso positivo il volto del parco e dell’intero complesso cavouriano. Ci sono tutte le premesse affinché si continui in questa direzione”.
Marco Fasano, vice presidente dell’associazione Amici di Cavour, in questi mesi ha svolto il ruolo di direttore dei lavori. Ecco la sua testimonianza: “Io non posso far altro che confermare quello che ci siamo detti in questi mesi. I lavoratori dell’Ages del primo ciclo trimestrale del progetto di lavoro accessorio ci hanno dato una grossa mano. Adesso il castello e il parco sono all’onore del mondo. I lavoratori hanno dato una mano anche nella guardiania, affiancando gli accompagnatori. In soli tre mesi oltre alla sistemazione del giardino i lavoratori hanno pulito, riordinato e sistemato la torre, la capella e i magazzini. Una cosa va rimarcata: hanno saputo rimettersi in gioco”.
“In questi tre mesi – aggiunge Marco Fasano – io ho visto persone umili che intendevano dimostrare che avevano voglia di lavorare. Si sono messi in gioco, piano piano, sul campo, hanno acquisito le competenze necessarie e si sono date da fare. Desidero rimarcare che il gruppo ha realizzato una buona amalgama. Inizialmente noi pensavamo che la loro mancanza di esperienza sui lavori di manutenzione del verde potesse costituire un ostacolo quasi insormontabile: ci siamo dovuti ricredere. Con la loro grandissima voglia di fare hanno sopperito a ogni cosa e sono riusciti a raggiungere livelli mai visti per il complesso cavouriano. Tutti coloro che passeggiano per il parco Cavour possono facilmente constatare questo”.
Marco Fasano chiude così: “Vorrei ricordare a tutti che Santena ha il complesso Cavouriano, che oggi è soprattutto una ricchezza culturale e che, magari un domani, potrà anche diventare una ricchezza economica per la città. Da parte della Fondazione e dell’associazione Amici c’è l’intenzione di valorizzare il più possibile questo patrimonio. Per fare questo la strada principale è tenerlo aperto il più possibile. In un momento come quello attuale, contraddistinto dalla scarsità di risorse, le difficoltà di ordine pratico non mancano. Fondazione e Amici di Cavour chiedono a tutti maggiore collaborazione. Oltre al ruolo che stanno giocando i vari enti c’è uno spazio che i cittadini tutti possono ritagliarsi. Tutti coloro che lo desiderano possono rimboccarsi le maniche e fornire il loro contributo: l’associazione Amici ha le porte sempre aperte. Chiudo con un dato che ritengo indicativo dello sforzo che come associazione Amici in questi mesi abbiamo profuso: da inizio anno e sino a fine luglio 2011 il complesso Cavouriano conta 18mila visitatori; lo scorso anno i visitatori erano stati seimila”.
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