Santena, siamo in un reality

Santena – 22 agosto 2011 – Un cittadino, Germano Cini, ci ha inviato un contributo, riferito alla situazione politica e amministrativa santenese. Volentieri, lo riportiamo integralmente.

Caro Filippo,

benché il periodo vacanziero renda tutto più leggero e meno opprimente, in quest’agosto così difficile per le sorti della nostra economia e del nostro futuro, intercalando la lettura dei quotidiani nazionali con quella del tuo prezioso blog, non mi posso sottrarre dal rilevare la leggerezza e il culto di sé che la nostra politica cittadina continua a esprimere a cui, con il tuo permesso, mi vorrei rivolgere con qualche umile riflessione.

Mentre a tutti i livelli della società civile e produttiva si alza la protesta di chi è nuovamente chiamato a fare sacrifici per sostenere questo sistema che non sa produrre altro che nuovi debiti, mentre tutti noi stiamo facendo i conti e verifichiamo quanti buchi rimangono alla nostra cintura familiare con il sistema politico che ci detta le regole in comode bretelle, mentre ci stiamo interrogando, nei modi più diversi, sui costi della politica e dei partiti incapaci di dare risposte, modelli di virtuosità ed esempi positivi per affrontare la sfida della crisi tranne il girarsi verso i cittadini con il cappello in mano, nella nostra ridente (perdonatemi il sarcasmo) cittadina impazza la battaglia politica tra i partiti locali a colpi di piuma d’oca e profondi  interrogativi.

Con appassionante partecipazione cittadina tutti noi stiamo con il fiato sospeso nell’attendere trepidanti chi si aggiudicherà all’ultima battuta il titolo di “CHI HA MANDATO A CASA BENNY?”. Una competizione che ha ormai assunto i connotati di un vero reality, dove presumo i partecipanti  siano convinti di poter vincere, alcuni una sorta di salva condotto, altri niente meno che il passaggio diretto al prossimo governo della città. Mi sia concessa una piccola libertà esclusivamente vacanziera su cui vi chiedo preventivamente scusa: CHI  SE NE FREGA!

Dirò di più, non sbattetevi oltre per dirci “io non c’ero e se c’ero dormivo” o confessarci che, in fondo in fondo, su certe azioni non eravate completamente d’accordo, nel ridicolo tentativo di ricostruirvi una credibilità o una chirurgica verginità. Vi abbiamo visto, eravate seduti allo stesso tavolo, intendiamoci, legittimamente, ma abbiamo anche visto bene quanto e come avete prodotto per questa città ed è sufficiente per aver già maturato il giudizio che meritate.

Così come ci tremano i polsi nell’interrogarci, a proposito del comportamento del nostro ex sindaco che pare si intascasse impropriamente il raddoppio dell’indennità o che percepisse in gran segreto un lauto compenso da un’azienda cittadina poi finita nel baratro, per la disputa in atto sul termine appioppatogli di “errore”. Sarà stato usato per intendere un “furto” o in una forma più squisitamente politica per significare una “semplice birichinata”? Il dilemma è lacerante. Propongo un televoto.

Questa differenza, con la stessa faccia da… , si vada a spiegare:

– agli ex operai dell’Ages, derubati del loro futuro da un imprenditore pirata e, da quanto leggo, anche dal contributo del loro sindaco, coadiuvato da una sveglia amministrazione;

 -agli imprenditori locali, i quali leggono (o già lo sapevano) che per operare sul territorio santenese sarebbe stato meglio avere a libro paga nientemeno che il primo cittadino;

-al resto dei cittadini santenesi, cui si sta palesando di aver affidato la loro città nelle sicure mani, ben che vada, di qualche sbadato discolo.

Volete veramente convincerci che bisogna aspettare il giudizio della magistratura o le giustificazioni degli interessati (se mai arriveranno) prima di provare un profondo senso di nausea? Se così fosse vi prego di spiegare a tutti noi, nel dettaglio, fino a che punto un’azione è politicamente e amministrativamente accettabile e quando, secondo la vostra morale, supera la linea della decenza in modo che quantomeno tariamo anche il nostro stomaco.

Scriveva André Malraux “non si fa politica con la morale, ma nemmeno senza”.

Visto che alcune segreterie politiche si stanno interrogando in questo periodo con il vocabolario in mano, vorrei umilmente suggerire un attento approfondimento del termine FALLIMENTO, che rappresenta, purtroppo, la sintesi dell’attività politico-amministrativa nella nostra città e di cui non trovo mai traccia, perché immagino non se ne conosca completamente il significato. Non nascondo che l’augurio è che lo studio si concentri in modo particolare su cosa NON può più fare chi produce simili prestazioni.

Un cittadino

Germano Cini

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Appello. Come amministratore del blog invito altri semplici cittadini a esternare in modo fermo e urbano la loro indignazione per quanto è successo e sta capitando a Santena. Naturalmente, sono auspicabili riflessioni, idee e proposte per costruire un domani migliore per la nostra città.

filippo tesio

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