Santena, parapiglia e querela Nicotra-Cascella, il giudice di pace dichiara Tamagnone estraneo ai fatti

Santena –  15 ottobre 2011 – Il giudice di pace di Chieri ha chiuso la vicenda che, nel novembre 2009, aveva visto scontrarsi Benny Nicotra e Santino Cascella negli uffici comunali, all’indomani di un consiglio comunale particolarmente movimentato. Santino Cascella aveva querelato Benny Nicotra per avere ricevuto una testata. Benny Nicotra aveva querelato Cascella e Tamagnone, intervenuto per fermare la lite. Questa settimana davanti al giudice di pace di Chieri Santino Cascella e Benny Nicotra hanno ritirato le querele. Tamagnone non ha accettato la remissione e ha chiesto al giudice di andare avanti. Il risultato? Il giudice ha stabilito la totale estraneità ai fatti di Edoardo Tamagnone.

Edoardo Tamagnone, i fatti li riassume così: «Ieri, venerdì 14 ottobre si è svolta una udienza davanti al giudice di pace di Chieri, Ferruccio Gotta.  I fatti in esame erano quelli della testata che Benny Nicotra ha rifilato a Santino Cascella. Lo scontro è avvenuto negli uffici comunali, nel novembre 2009, all’indomani di una seduta di consiglio comunale finita in parapiglia. Il giorno dopo lo scontro in Comune Santino Cascella aveva sporto denuncia per lesioni; pochi giorni dopo Benny Nicotra, a sua volta aveva sporto denuncia per lesioni personali perché aveva avuto spaccati gli occhiali. L’ex sindaco aveva denunciato Cascella e me –intervenuto a cercare di bloccare Nicotra che stava dando una testata a Cascella.  Le due denunce – la prima di Cascella e la seconda di Nicotra – hanno seguito due iter separati. In un primo tempo sembrava che la posizione di Nicotra andasse verso l’archiviazione; i legali di Cascella hanno fatto opposizione e allora il giudice ha rinviato a giudizio Nicotra. Per la seconda denuncia sia io sia Cascella siamo stati rinviati direttamente a giudizio. Questo ha significato che io, da testimone della testata sono passato a essere imputato del procedimento stesso. Nello scorso aprile era prevista una prima udienza, poi siccome i due procedimenti riguardavano la stessa vicenda sono stati unificati e siamo così arrivati a ieri dove si è svolta la prima – e ultima – udienza del caso».

«A Chieri la difesa di Nicotra ha avanzato la proposta di ritirare la querela presentata nei confronti miei e di Cascella. La difesa di Cascella ha accettato e, a sua volta, ha ritirato la querela presentata nei confronti dell’ex sindaco. Come è noto se si rimette la querela occorre che la persona querelata accetti la remissione. Io non ho accettato perché essendo stato tirato in giudizio ho ritenuto di chiedere che venisse accertata la mai totale estraneità ai fatti. Io non ho accettato la remissione e ho chiesto al giudice di andare a processo perché volevo essere prosciolto da tutte le accuse, visto che le ritenevo del tutto infondate. Il giudice di pace di Chieri ha esaminando gli atti con le deposizioni delle persone intervenute immediatamente dopo lo scontro tra Cascella e Nicotra e, alla fine, ha stabilito la mia totale estraneità dei fatti.  Le accuse che erano state mosse nei miei confronti erano totalmente infondate e, immediatamente, il giudice ha pronunciato una sentenza di assoluzione nei miei confronti, per non aver commesso il fatto».

Edoardo Tamagnone che commento può fare rispetto alla decisione del giudice?

«Per prima cosa intendo dire che sono contento. Io, in questa vicenda, non avevo fatto alcunché contro Nicotra. Semplicemente, avendo visto che Nicotra stava picchiando Cascella con una testata ho proceduto a  fermarlo e a evitare che la cosa degenerasse ancora di più. La sentenza ha ristabilito la verità dei fatti. Avere un processo pendente è sempre antipatico e un po’ preoccupa; ora, dopo la sentenza, sono sicuramente sollevato. Non ho carichi pendenti con la Giustizia. C’è una sentenza di un giudizio che afferma che sono innocente a tutti gli effetti. Sono stato assolto con formula piena, oltre ogni ragionevole dubbio».

Perché non ha accettato la remissione della querela?

«Non ho accettato la remissione della querela perché era del tutto evidente che è stata fatta nei miei confronti non tanto perché Nicotra pensava che io avessi fatto qualcosa – perché lui sapeva benissimo che non avevo fatto nulla se non difendere Cascella –: è stata presentata per screditarmi e per gettare un po’ di ombra su di me. Più volte in consiglio comunale Benny Nicotra ha detto che mi aveva querelato. E’ un suo modus operandi. Essere assolto dimostra, oltre ogni ragionevole dubbio, che contro di me erano state gettate false accuse. Sono soddisfatto anche perché se in futuro dovessi ripresentarmi davanti ai cittadini santenesi lo farei senza avere nessun carico pendente, senza avere problemi di alcun tipo con la giustizia, per quanto – lo ripeto ancora – tutto era derivante da accuse false e infondate che si sono rivelate del tutto infondate».

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Le immagini si riferiscono al consiglio comunale di fine novembre 2009.

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