Santena, la Lega Nord chiede il ripristino della legalità al campo nomadi

Santena – 15 ottobre 2011 – Di seguito, un comunicato stampa delle Lega Nord in Consiglio provinciale, riferito al campo nomadi  cittadino sito al termine di via Longoria, in borgata Ponticelli.

Gruppo Lega Nord Consiglio Provinciale

 

comunicato  stampa

Patrizia Borgarello: «Campo nomadi di Santena, la nuova

amministrazione inserisca il ripristino della legalità tra le priorità»

«Riteniamo assurdo che nel corso degli ultimi anni – afferma Patrizia Borgarello, capogruppo della lega Nord in Consiglio provinciale – si siano spese tante parole per il campo nomadi abusivo nell’area accanto all’ex azienda Laria, ma ancora non si sia visto nessun atto concreto. Uno scempio che si trascina da troppi anni e che i sindaci eletti non hanno preso di petto, a parte stilare qualche ordinanza che è rimasta fine a sé stessa. Ora Santena è stanca e chiede il ripristino della legalità».

Patrizia Borgarello aggiunge: «La sottoscritta, assieme al segretario cittadino della Lega Nord, Valter Cianchetti, nei giorni scorsi ha potuto constatare come su un terreno agricolo, a quanto ci risulta di proprietà di un soggetto legato alle stesse popolazioni nomadi che ivi sono stanziate, continuino a fare bella mostra di sé baracche, vere e proprie “villette” roulotte, caravan, trasformando in pratica un area atta alla coltivazione in un campo nomadi a tutti gli effetti».

«La nuova amministrazione che si insedierà a Santena la prossima primavera – prosegue Patrizia Borgarello – dovrà inserire il ripristino della legalità sul proprio territorio tra le priorità. Per tutelare la cittadinanza e riportare l’ordine. Che si facciano tutti gli accertamenti di rito sull’area in oggetto e nel caso si riscontrino irregolarità gravi, si applichi la legge. Perché altri Comuni hanno avuto il coraggio di usare il pugno duro contro gli stanziamenti non consentiti e a Santena ancora si permette questo? Noi siamo per la legalità a 360 gradi. Così come tempo era stata giustamente portata avanti la demolizione di un fabbricato abusivo costruito da un italiano in un’altra zona della città, così si deve intervenire anche sulle villette abusive dei nomadi. O siamo di fronte a due pesi e due misure?».

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