Torino – 26 novembre 2011 – Per venerdì 2 dicembre, con inizio alle ore 10, il Comitato lavoratori in mobilità, ma senza pensione” ha organizzato un presidio in piazza castello, davanti agli uffici della Prefettura. Di seguito, il testo del volantino di Cgil, Cisl e Uil che spiega le ragioni del presidio e le richieste che si presentano al Governo.
LAVORATORI IN MOBILITA’
IN ATTESA DELLA PENSIONE: L’INGIUSTIZIA RIMANE
L’Inps ha chiarito che il contingente dei 10mila, ai quali si continuano ad applicare le precedenti regole per la decorrenza della pensione, è esaurito con coloro che sono stati licenziati entro il 30 ottobre 2008: tutti gli altri, per poter accedere alla pensione, dovranno aspettare il 13° mese dalla maturazione dei requisiti mentre in precedenza vi erano alcuni mesi di attesa già calcolati nella durata della mobilità.
Per questo gruppo di lavoratori, la legge prevede che “possa” essere disposta dal Ministero del Lavoro la prosecuzione dell’indennità di mobilità fino alla decorrenza della pensione: ma, premesso che non è la stessa cosa percepire la pensione o la mobilità, di questo provvedimento ad oggi non c’è traccia. Di fatto, migliaia di persone da agosto non hanno più percepito nulla, oltre a vivere nell’angoscia di non sapere se sono tra i “salvati” o i “dannati”.
E’ intollerabile che si siano cambiate le regole anche per coloro che in totale buona fede avevano accettato il licenziamento per riduzione di personale con la possibilità di raggiungere la pensione con il periodo della mobilità.
Chiediamo con forza al Governo:
– di rivedere il criterio di esenzione dalle nuove regole per l’accesso alla pensione, estendendola a coloro che sono stati licenziati sulla base di accordi conclusi entro la data di entrata in vigore del Decreto legge che ha introdotto il nuovo sistema (31 maggio 2010), anche sulla base di un banale principio di equità e di uniformità di trattamento;
– di disporre immediatamente la prosecuzione del pagamento dell’indennità di mobilità da parte dell’Inps, in attesa della liquidazione della pensione, per assicurare alle persone un minimo reddito di sopravvivenza;
– che, nel caso di ulteriori interventi sul sistema pensionistico, vengano esclusi tutti coloro che, sulla base di accordi sindacali, sono posti in mobilità con accompagnamento alla pensione
Cgil Cisl Uil Torino, in accordo con il
“Comitato lavoratori in mobilità, ma senza pensione”
indicono un
PRESIDIO
venerdì 2 dicembre 2011 – ore 10
Piazza Castello di fronte alla Prefettura
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