Santena – 6 dicembre 2011 – Domenico Galizio, commenta il contributo di Ugo Baldi che aveva proposto “un Consiglio di unità comunale”. Ecco quanto ci scrive Galizio , facendo presente che si tratta di un intervento a titolo personale e non nella veste di portavoce di Santena Cambia.
“I have a good news” per Ugo Baldi.
Nei tempi difficili che ci tocca di vivere non è frequente l’occasione di dare una buona notizia a qualcuno e Ugo Baldi è uno dei pochi fortunati. Sono felice di comunicargli che il suo “dream”, il suo sogno è già realtà. Stupisce che non se ne sia accorto, probabilmente lui è preso da altri impegni e noi non riusciamo a comunicare appieno il nostro messaggio, ma in Città il nostro gruppo, Santena Cambia, ha già fatto parecchio rumore.
A fronte del malcostume finalmente a tanti noto e alla paralisi amministrativa della compagnia Nicotra, licenziata il 9 maggio 2011, un gruppo di Santenesi è già stato capace di “stringere i denti”, si sono già guardati in faccia tra persone oneste e di buona volontà ed hanno già deciso di lavorare insieme per il bene di tutti, superando precedenti particolarismi, accantonando le appartenenze di partito e di schieramento, proponendosi come promotori di una lista civica formata da Santenesi aperta a tutti coloro che abbiano tempo, voglia e competenza da dedicare, con lo spirito del volontariato, al lavoro necessario per riportare Santena almeno alla condizione di normalità.
Questo è stato possibile in quanto i tre gruppi di opposizione scaturiti dalle elezioni amministrative del 2007 e alcuni consiglieri comunali della stessa ex maggioranza, per quattro anni e ogni giorno dei quattro anni, si sono impegnati concretamente per impedire che il peggio prevalesse ai danni della nostra Città.
Tutto questo è stato tutt’altro che indolore. Alcuni di noi sono stati ripetutamente gratificati da denunce, querele, minacce, intimidazioni, emarginazione, “sputtanamento” sul piano personale e pubblico. È stato fatto tutto il possibile per ridurci al silenzio e negarci gli spazi istituzionali e materiali per esprimere il nostro diritto-dovere di indirizzo e controllo. A parte la solidarietà espressa in privata sede da qualche raro amico, purtroppo non ricordo nessuna, e dico nessuna, espressione pubblica di condivisione e apprezzamento.
Capisco che il normale cittadino elettore, adempiuto al proprio dovere elettorale, sia poi legittimato a ritirarsi nel privato e delegare agli eletti il compito di svolgere il mandato ottenuto, però è evidente a tutti che abbiamo vissuto quattro anni di straordinaria emergenza civile e le voci, che solo ora ascoltiamo, e le parole, che solo ora leggiamo, allora ci sarebbero state di grande utilità. Sentirle e leggerle ora, constatare che ci vengono proposte come indirizzi di stile e di vita, ci crea qualche amarezza e ci stimola qualche legittimo sospetto.
Ora Ugo Baldi ci propone come novità una “grosse koalition”, talmente “grosse” da diventare indigesta e sicuramente ingestibile. Ugo Baldi ha sufficiente esperienza politica per saperlo, sa che il nostro ordinamento prevede una maggioranza e una opposizione e che, soprattutto, non si può negare a nessuno il diritto di presentarsi alle elezioni e di vedersi assegnato, se non vincente, il ruolo di oppositore che peraltro non è di poco conto. A chi vince il diritto-dovere di governare, a chi perde il diritto-dovere di controllare e indirizzare. Già Nicotra e i suoi hanno provato fare malamente il primo compito e a negare l’esercizio del secondo. Non mi sembra proprio che sia il caso di insistere. A me sembrerebbe un bel risultato se chi vince garantisse agli oppositori tutti gli spazi per esprimersi, compresi gli apporti utili all’azione di governo, nel rispetto reciproco ma con netta distinzione dei ruoli. Come previsto dalle nostre regole democratiche.
Se Ugo Baldi vuole veramente realizzare il suo sogno, sa di avere una possibilità concreta con Santena Cambia. Ha anche una grossa responsabilità: quella di evitare che si ripeta quanto da lui fortemente voluto nel 1994, quando per inseguire caparbiamente il “meglio” ha di fatto consentito che si realizzasse il peggio, cioè l’inizio dell’epopea Nicotra a Santena. Per sua consolazione ammetto di aver fatto lo stesso errore nel 2007, e con conseguenze più gravi, consegnando il timone al peggior Nicotra di tutti i 17 anni della sua occupazione del nostro territorio.
Ora, ammettendo l’errore, io partecipo a un progetto di cambiamento che metta definitivamente fine a un incubo durato fin troppo e permetta a Santena realizzare buone idee, sani principi e non sogni irrealizzabili. Lui dovrebbe fare la sua scelta, possibilmente evitando di impartirci delle lezioni di vita su valori che conosciamo bene e per la salvaguardia dei quali abbiamo riportato sul campo ferite che sono ancora fresche.
Da ultimo ancora un contributo utile a non compiere altri errori. “I have a dream” non lo ha detto “un grande Presidente americano” ma il reverendo Martin Luther King, Jr. nel discorso tenuto il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washingtonal termine di una marcia di protesta per i diritti civili.
Domenico Galizio, Cittadino in Santena
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