Santena – 23 dicembre 2011 – Da alcuni ex amministratori comunali arrivano rilievi al commissario prefettizio. Più che sull’operato le critiche riguardano la scarsa presenza in città. Ecco come risponde Giuseppe Zarcone.
Prima di dare la parola al commissario i cronisti, nell’incontro di fine anno, hanno riassunto le considerazioni che alcuni politici locali indirizzano al commissario prefettizio. Secondo tali rilievi il commissario in città sarebbe poco presente e quando c’è sarebbe impegnato a presenziare alle iniziative delle tante associazioni cittadine. Qualche altro ex amministratore trova anche da ridire su quella che definisce “elargizione a pioggia” dei contributi alle varie associazioni.
Il commissario Giuseppe Zarcone risponde così: «La mia prima risposta, quella che mi verrebbe spontanea, è che non ho da dire assolutamente niente. Però cercherò di dare una risposta un po’ più articolata. Prima cosa: quando è possibile partecipo alle iniziative delle associazioni e non mi si può venire a dire che non dovrei essere presente alle loro iniziative. Rispetto a quella che mi viene riferita come elargizione dei contributi a pioggia voglio precisare che, naturalmente, alla base dell’erogazione dei contributi alle associazioni c’è sempre una motivazione. La mia linea nel concedere i contributi è del tutto trasparente: la prima domanda che faccio agli uffici è sempre: “Come veniva fatto in passato?”. Una volta avuta la risposta, io cerco di procedere come veniva fatto in passato, a meno che non mi convinca della palese inutilità di ciò che mi viene proposto e, in quel caso, non concedo il contributo, ma è capitato raramente. Se, invece, vengo colpito positivamente dalla bontà del progetto presentato dall’associazione allora cerco anche di aumentare il contributo concesso. Naturalmente, tutto questo ha sempre un limite: la disponibilità sul capitolo di bilancio. E, certamente, non posso sguarnire altri capitoli di spesa per dare contributi alle associazioni».
«Rispetto alla mia presenza agli eventi organizzati dalle associazioni – aggiunge il commissario prefettizio Giuseppe Zarcone – queste critiche mi sembrano davvero curiose. Come dovrei comportarmi? Non partecipare mai a tali iniziative. Dico di più: mi duole di non riuscire ad andare più spesso a trovare le varie associazioni. Mi sembrerebbe quantomeno un gesto di cortesia nei loro confronti, visto che operano al servizio di tutta la città. Come ho già detto altre volte, il tessuto sociale santenese è particolarmente vivo, grazie anche all’operato delle numerose associazioni. Non in tutti i Comuni c’è un associazionismo così vivo e io ritengo vada assolutamente sostenuto. Quindi, lo ripeto, casomai mi spiace di non poter andare più spesso alle iniziative della associazioni santenesi».
Il commissario affronta poi il rilievo relativo a quella che viene definita scarsa presenza in città. «Ma davvero chi mi formula questa critica pensa che io lavori sulla città di Santena solo quando sono seduto sulla sedia dell’ufficio del sindaco del palazzo municipale di via Cavour? Dico questo perché questa è una critica che mi viene rivolta anche per tutte le altre mie attività. Quando uno ha tante attività da portare avanti e non dispone del dono dell’ubiquità carca di andare un po’ dappertutto e, chiaramente, seguo tutte le situazioni. Certamente mi piacerebbe avere più tempo da dedicare a ogni singola situazioni cui devo fare fronte, ma ciò è materialmente impossibile».
Giuseppe Zarcone prosegue: «Nello stesso tempo vorrei fare presente alle persone che riferiscono tali rilievi che io sono il commissario straordinario e non il sindaco. Un primo cittadino deve chiaramente impegnarsi molto di più nella gestione dell’amminsitrazione comunale e ha un tipo di rapporto secondo me ben diverso con la cittadinanza. Non dimentichiamoci che, comunque, il commissario straordinario deve limitarsi all’ordinaria amministrazione; quindi il suo operato è ben altra cosa rispetto a quanto viene chiesto alla figura del sindaco. Qualcuno anzi mi potrebbe dire che a Santena ci vengo troppo; per esempio qualcuno in ufficio a Torino, a partire dal Prefetto».
Il commissario prefettizio chiude così: «Avrei piacere però di parlare direttamente con chi mi indirizza queste critiche rivolgendosi ai giornalisti. Mi piacerebbe proprio poter entrare nel merito di queste critiche discutendo direttamente con chi formula tali rilievi. Per cortesia, me lo dicano in presenza e fornirò tutte le risposte. Grazie».
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