Santena – 9 febbraio mese 2012 – “Vietato parlare male del Comune”: questo è il titolo dell’articolo pubblicato oggi dal quotidiano torinese La Stampa, a pagina 61. Di seguito, il testo dell’articolo.
Maltempo / Una raffica di guai
Vietato parlare male del Comune
Troppe polemiche sullo sgombero neve il commissario prefettizio annuncia che querelerà per diffamazione chiunque critica l’operato dell’amministrazione di Santena. La protesta si fa tazebao, volantini anonimi sui muri
«No all’omertà. Riprendiamoci questa città». Santena si risveglia tappezzata di volantini. Sono centinaia, appiccicati sulle vetrine e facciate del centro. Chi sia stato non si sa. Ma è il segnale che qualcuno ha voluto rompere quel muro di silenzio che troppo spesso avvolge le vicende che riguardano il paese.
«Perché qui ci vietano persino di protestare» sussurrano i passanti che attraversano di corsa piazza Martiri. Lo sanno bene i residenti che si sono lamentati per le condizioni delle strade sommerse dalla neve. Hanno avuto l’ardire di criticare l’operato dei cantonieri anche su Rossosantena.it, la piazza virtuale della città.
«Gli spazzaneve sono arrivati troppo tardi. Il Comune ha deciso di lasciare aperte le scuole malgrado fosse praticamente impossibile raggiungerle» si poteva leggere al fondo di una pagina, ora cancellata. C’è chi si è spinto oltre, e ha paragonato «l’inefficienza del Municipio» a ciò che è accaduto a Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia naufragata davanti all’isola del Giglio.
E non importa che i disagi siano stati confermati dalla stessa direzione scolastica – «Lunedì scorso, alle otto, l’ingresso delle medie era sommerso da mezzo metro di neve – racconta il vicepreside Martino Pollone – Dei trecento studenti, a scuola sono riusciti a entrare appena la metà». La replica del commissario Giuseppe Zarcone, che amministra Santena dopo la caduta del sindaco Benny Nicotra, non si è fatta attendere. Ha dato disposizioni per querelare i responsabili delle critiche.
«Appena l’ho saputo, ho cancellato le frasi incriminate – spiega Filippo Tesio, il giornalista responsabile del blog Forse qualche commento era esagerato, ma la reazione del commissario mi sembra altrettanto eccessiva». Gli uffici non smentiscono l’iniziativa ma si affrettano a precisare: «Non possiamo rilasciare dichiarazioni». Così, per ovviare a un silenzio imposto dall’alto, ci si affida agli slogan affissi nel cuore della notte. «Solo una ragazzata» si mormora in paese, ma forse è qualcosa di più.
«Quella delle denunce per la neve è solo l’ultima goccia» spiega Tullio Zangirolami, che guarda un volantino e scuote la testa. Dice: «Che a Santena si abbia paura a parlare liberamente è una storia vecchia».
Ragazzate come gli incendi appiccati davanti ai negozi di via Cavour. Ragazzate come la bomba lasciata davanti alla villa di un noto imprenditore locale. «Purtroppo anche questa protesta cadrà nel vuoto» è sicura Angela De Filippis, commerciante. E aggiunge: «A distanza di più di un anno nessuno mi ha ancora detto chi devo ringraziare per il rogo che ha distrutto il mio negozio di fiori. Siamo stufi di non avere risposte».
FEDERICO GENTA
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Fonte: La Stampa – 9 febbraio 2012 – pagina 61
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Nota di filippo tesio
Francamente avrei benissimo fatto a meno di diventare oggetto di un articolo. Una cosa sola vorrei far presente: secondo me nel pezzo del quotidiano torinese si fa riferimento a fatti molto diversi tra loro e accumunarli tutti in un unico calderone non so se aiuta a comprendere la situazione cittadina. Una cosa sono i guai cagionati dalla nevicata, altra cosa sono le proteste dei cittadini che magari possono essere andate sopra le righe. Altra cosa ancora è l’incendio di un negozio, così come il gazebo del bar andato a fuoco. Ben altra cosa ancora è l’ordigno inesploso davanti alla villa. Io penso che in questa città si possa benissimo muovere rilievi e critiche all’operato di chiunque, utilizzando parole urbane, anche se a volte nella rete si leggono cose di tutt’altro genere. Invito i tanti che dicono che in città esisterebbe un muro di silenzio e omertà a uscire dalle chiacchiere e a denunciare fatti e circostanze nelle sedi opportune: il resto – secondo me – non aiuta questa città a diventare migliore di come è oggi.
filippo.tesio@tin.it