Santena – 11 marzo 2012 – Di seguito, il punto di vista inviato da Gianni Baldi, portavoce di Galileo, in merito al mancato accordo con Santena Cambia.
“Se io ti do un penny e tu mi dai un penny ognuno di noi ha solo un penny ma se io ti do un’idea e tu mi dai un’idea ognuno di noi ha due idee” (nda Baden Powell).
Questo era lo spirito con il quale mi auguravo che si lavorasse quando si è cercato di trovare un accordo di lavoro con Santena Cambia. Cercare di fare sintesi di due idee molto diverse di fare politica o meglio come noi intendiamo di occuparci delle cose della città, e trovare quegli aspetti che accomunando i pensieri di ciascuno portasse ad un’idea vincente per la nostra città e per i nostri cittadini. Vedendo le risposte che fino ad ora sono giunte sul blog, mi permettono di esprimere un pensiero molto semplice, l’idea che parte dall’osservatorio Galileo e che continuerà in ogni caso, è quella che prevede una politica partecipata e condivisa, e non fatta di area udc, pdl, pd etc. come giustificato nell’ultima lettera con tanto di fotografie per dire a tutti “sono loro che hanno posto i paletti”, “l’accordo era diverso” “guarda la foto” (comunicazione non verbale) “noi abbiamo rispettato i patti”, l’idea che abbiamo di politica è fatta di persone che si mettono a disposizione della comunità e la cui eventuale appartenenza all’area politica passa in secondo luogo.
Mi permetto di dire che il problema non è quello del nome del candidato sindaco o della rappresentanza o della presenza di una persona in più o in meno, il problema è come ciascuno di noi vede il proprio impegno politico. Quante delle 17 persone che si sono chiuse in una stanza per vedere se sarebbero riusciti a trovare un nome quale candidato sindaco prima di parlare od esprimere un’opinione hanno pensato “ciò che dirò è quanto di meglio possa esprimere per la mia città?”, “la scelta che sto facendo è quella corretta per i ragazzi a cui dobbiamo consegnare un mondo diverso da quello che abbiamo costruito ?”. Se ognuno si è posto queste domande allora la scelta fatta è quella giusta e non bisogna giustificare nulla e bisogna andare avanti a testa alta, ognuno per la propria strada, ognuno con la propria idea di politica. Meglio fermare un’unione di persone che se a larga maggioranza non è in grado di esprimere, senza acredini, il nome di un candidato sindaco, figuriamoci se sarà in grado di decidere con ampia serenità sulla costruzione di un ponte o sulla politica del lavoro.
Mi spiace constatare con amarezza che il metodo di fare politica, del mondo della politica, non è cambiato, un mondo fatto di presenze indispensabili (una volta si parlava di spartizioni oggi si parla di rappresentanza udc, pd, ex margherita etc.) un mondo fatto di poco coraggio verso i giovani, un mondo dove le donne sono poco rappresentate (e poi ci si chiede come mai non si avvicinano al mondo della politica) un mondo che fa fatica ad andare oltre.
Non voglio accusare nessuno e dopo questa lettera non ne scriverò altre né per ribadire questi concetti, né per rispondere ad ulteriori altre affermazioni in merito a questa vicenda, le polemiche sono solo sterili e non fanno crescere nessuno.
Per me non è facile constatare come i tempi non siano ancora maturi per un cambiamento radicale. Quando iniziò mani pulite 20 anni orsono, i partiti sparirono, si formarono nuove identità, le persone che quei partiti (fatta eccezione per quelli morti o per alcuni rari casi) le componevano sono rimaste, i partiti hanno fatto un restyling, un lifting, nuovi nomi, nuovi simboli e oggi …siamo punto a capo.
Possiamo consolarci non è solo un problema santenese.
Gianni Baldi
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