SANTENA – 20 maggio 2008 – Nasce in città un presidio di Libera, associazione contro le mafie, fondata nel marzo 1995 da don Luigi Ciotti, con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia.
A metà maggio 2008 Davide Mattiello, referente regionale di Libera, ha tenuto a battesimo la prima riunione del gruppo di giovani che daranno vita al presidio cittadino. Mattiello ha spiegato: “Un presidio è un punto di riferimento per tutto il territorio. In zona operano quello di Chieri e di Moncalieri, ben venga la nascita di un gruppo anche a Santena che operi e s’impegni per costruire sinergie politiche e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità”.
La costituzione formale del presidio arriverà a fine giugno, durante l’assemblea di coordinamento regionale prevista a Torino. Nel frattempo il gruppo di giovani, guidato da Andrea Rusco, sta muovendo i primi passi per arrivare a dare vita al presidio.
Davide Mattiello ha spiegato ai ragazzi presenti le tappe da percorrere: “Occorre essere uniti e fare gruppo, crescere e formarsi insieme: stare insieme è un primo valore. Ogni presidio viene dedicato ad un vittima di mafia, quindi siete chiamati ad individuare questa figura che per voi sarà punto di riferimento. Un’altra condizione di base è la formazione e lo studio dei fenomeni mafiosi. Far parte di un presidio di Libera non significa commuoversi in modo estetico di fronte ai danni causati dalla mafia ma assumere la sfida sul piano etico, cambiando la propria vita in modo coerente”.
Poi la parola è passata ai giovani di Santena. Andrea, vent’anni, ha ricordato “L’importanza di smuovere le coscienze sul territorio cittadino rispetto alla mafia e all’illegalità”. Daniela, 19 anni ha posto l’accento sull’importanza “della testimonianza di chi ogni giorno lotta contro la paura portata dalle mafie”.
Chiara, 20 anni, ha ricordato l’importanza dell’impegno portato avanti “con il presidio a Chieri”, ha aggiunto che “è fondamentale avere un quadro internazionale dei fenomeni mafiosi” ed ha ricordato “l’importanza di una corretta controinformazione”. Marta, di 16 anni appena, ha evidenziato il valore di “crescere, impegnandosi con altri giovani” ed ha detto che “lottando tutti insieme le cose si possono anche cambiare”.