Santena – 1° maggio 2012 – A Domenico Galizio abbiamo chiesto di commentare il respingimento della richiesta di archiviazione del procedimento che vede Benny Nicotra indagato di truffa nella vicenda relativa alla società Centro lavaggio terreni, di Fossano. Di seguito, alcune considerazioni dell’ex consigliere di minoranza e fiero oppositore di alcune gesta tutt’altro che edificanti di Benny Nicotra.
«Leggendo i documenti processuali – afferma Domenico Galizio – sia la richiesta di archiviazione sia il documento del Gip Scarabello che la respinge e indica al Pm Longi l’effettuazione di altre indagini, si evince la necessità che il comune di Santena si attivi perché di fatto, in questa vicenda proprio il comune viene indicato come la parte lesa. Infatti, nelle carte, il Pm Longi sostiene che noi consiglieri comunali che abbiamo presentato i vari esposti agli atti non saremmo la parte lesa, dovendosi identificare la persona offesa con la città di Santena. Io non quali forme sceglierà il comune certo è che dovrà muoversi. Dalle notizie che si hanno, anche come comuni cittadini e come passati consiglieri comunali, dalla vicenda emergono fattispecie di reato che sarebbe bene poter definire, in tutta la sua completezza, in sede processuale. Io penso che il comune di Santena si debba attivare e, se non l’ha già fatto, sarebbe opportuno che lo facesse».
Per la cronaca, il procedimento penale vede Benny Nicotra, Molino Piero e Francesco Marchiaro – come riassume la richiesta di archiviazione del Pm Longi –, “indagati per i reati di cui agli articoli 110, 81 cpv, 640 comma I° e II° n. 1 c.p. perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, agendo in concorso tra loro, mediante artifici e raggiri, consistiti nel simulare la costituzione di un rapporto di lavoro subordinato con Clt srl – società neo costituita il cui amministratore unico era il Molino e il cui socio e coamministratore di fatto, e persona in rapporti con il Nicotra, era il Marchiaro – in forza del quale il Nicotra, assunto in data 16 giugno 2008 con qualifica dirigenziale, si vedeva riconoscere uno stipendio mensile netto di euro 9.700, quindi richiedendo il Nicotra, in data 1° luglio 2008, ad appena due settimane dall’apparente costituzione del rapporto di lavoro, senza avere svolto alcuna attività, l’aspettativa per l’espletamento del mandato elettivo di sindaco della città di Santena, inducendo i funzionari e amministratori del predetto ente in errore in ordine all’effettività del rapporto di lavoro così costituito, si procurava, il Nicotra con l’indispensabile ausilio di Molino e Marchiaro parti del simulato rapporto di lavoro, l’ingiusto profitto pari a euro 12.720 che l’ente versava all’Inps in due soluzioni (ratei di luglio e agosto 2008) ex art. 86 c.1 d.lgs 267/2000 a titolo di oneri previdenziali assistenziali e assicurativi inerenti la posizione lavorativa del Nicotra, con pari danno per l’Ente. Fatto aggravato perché commesso in danno di un ente pubblico. In Torino, il 22 agosto 2008 e il 23 settembre 2008”.
Domenico Galizio chiude cosi: «Se il Comune non si attiverà si rischia che tutta la faccenda sia ricondotta a un fatto privato tra degli imprenditori e un pubblico amministratore. Evidentemente a noi come consiglieri ci interessava la vicenda rispetto alla possibile lesione della legalità in alcuni passaggi della vita amministrativa cittadina. Se, come afferma il Pm Longi nella richiesta di archiviazione del novembre 2011, la persona offesa va identificata con la città di Santena è bene che da essa arrivi qualche segnale. Attendiamo notizie in merito».
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