Santena – 7 maggio 2012 – Ugo Baldi, di Essere Santena, è il sindaco della città. Ha raccolto 2.778 voti, pari al 47,9 dei santenesi che si sono recati alle urne. Di seguito la prima intervista, raccolta attorno alle ore 18, quando il risultato era già abbondantemente consolidato.
«Due sono gli aspetti da far rilevare nel primo commento – afferma Ugo Baldi mentre affronta gli scalini dell’edificio della scuola media Giovanni Falcone –. Primo: la vittoria di Essere Santena. Secondo: il posizionamento del Movimento 5 Stelle nella seconda piazza. Due indicazioni arrivate dagli elettori santenesi che, secondo me, denotano il grande desiderio di cambiamento manifestato dai cittadini santenesi. Credo davvero che entrambi siano da cogliere come due segnali positivi e di incitamento, da parte dei cittadini, a lavorare insieme. Si tratta di due forze che rappresentano la stragrande maggioranza in città. Quello che noi intendiamo fare è lavorare in modo costruttivo. Vale sempre il discorso che una buona idea è sempre una buona idea, da qualsiasi parte essa arrivi».
Un altro segnale che arriva dall’elettorato è un voto di opinione, molte sono le schede che hanno solo il voto di lista e non la preferenza.
«Il voto alla lista senza la preferenza segnala una mancanza di fiducia che si ripone nella politica e nelle persone che hanno fatto politica sinora, indipendentemente dal fatto che esse siano nuove o meno. Sta alle persone, nel prossimo futuro, ricostruire e riconquistare questa fiducia e far sì che queste persone valgano per quel che effettivamente possono valere».
Ti aspettavi un risultato del genere?
«Assolutamente no. Santena è sempre stata una piazza difficile e imprevedibile e quindi capire le reali preferenze e il reale desiderio dei santenesi non è mai stato semplice. In questa campagna sia Essere Santena, sia il Movimento 5 Stelle hanno operato in modo trasparente e super partes, cercando di proporsi in modo costruttivo e non distruttivo. Altri gruppi in lizza, che erano un po’ quelli della vecchia politica, hanno operato diversamente e questo ha condotto ai risultati usciti oggi dalle urne».
Quali sono i primi obiettivi del sindaco Ugo Baldi?
«Intanto ricostruire un clima di serenità. A Santena, in questi giorni, nelle prime ore davanti ai seggi c’era molta tensione, poi ha prevalso il buon senso e tutto è andato bene, per il meglio. Siamo in un momento economico difficile e occorre affrontare i problemi in un clima di massima serenità. Occorre unire le forze e lo si potrà fare solo se c’è fiducia reciproca. A breve stileremo una scala di priorità. Non potremo che partire dall’emergenza lavoro; subito dopo occorre metterci il complesso cavouriano. Vorrei però che riuscissimo ad ascoltare veramente le persone. Tutti noi, gli eletti in consiglio e l’intera squadra di Essere Santena, siamo chiamati a fare massa critica per tornare a dare un volto normale a questa città. Dobbiamo riportare Santena alla normalità, così come lo era vent’anni fa».
Durante le votazioni di questi due giorni alcuni gruppi hanno presidiato l’entrata dei seggi mentre i candidati di Essere Santena non si sono visti molto.
«Due sere prima delle votazioni ho riunito tutti candidati e l’intera squadra e ho espressamente chiesto di tenere un atteggiamento diverso. Essere Santena non ha formato drappelli per accogliere gli elettori. È un sistema che reputo del passato, che non ci appartiene. A tutti ho proprio chiesto che fosse mantenuto un clima disteso, che non ci fosse nessun clima di pseudo intimidazione verso i santenesi che si avvicinavamo ai seggi. Figurati che ho anche detto di non usare occhiali da sole: certo può essere reputata una sciocchezza, ma è bene presentarsi alla città a volto scoperto. Anche questo è stato un piccolo segnale che ho ritenuto che la lista Essere Santena dovesse mandare a tutta la città. Occorre presentarsi ai santenesi con il volto scoperto: si tratta di un segnale tangibile di cambiamento».
Quale criterio sarà seguito per comporre la Giunta comunale?
«Vedrò le preferenze raccolte da ogni singolo consigliere comunale, ma non saranno l’unico criterio. Come ho già detto nei giorni scorsi, non ci sono assessori in pectore e la composizione non è legata al fatto che ci sono componenti di partito. Tutto il gruppo, come abbiamo fatto finora, stabilirà i criteri e in base ad essi – che, ad esempio, sono la rappresentatività, la competenza, la capacità di lavorare in gruppo – sceglieremo gli incarichi di giunta e le deleghe consigliari cercando di mettere le persone giuste al posto giusto».
La campagna elettorale è stata faticosa?
«E’ stata molto faticosa, ma anche altrettanto entusiasmante. Incontrare le persone e discutere è davvero stimolante e bello. E’ faticoso, ma se lo si fa con lo spirito giusto non è pesante. Tutto il nostro gruppo ha lavorato tantissimo. Ad esempio i giovani si sono impegnati molto e hanno costruito il castello su cui abbiamo lavorato: senza loro non ce l’avremmo mai fatta. Tutto il nostro gruppo deve continuare a lavorare così. Non solo, ma dovrà allargarsi e riuscire ad accogliere altre persone per poter lavorare in modo condiviso: questo è l’unico modo per mantenere un contatto con la realtà e con i cittadini e per non dare l’impressione di essere una casta. Una cosa che vogliamo assolutamente eliminare».
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