Santena, prime riflessioni di Roberto Ghio, mister preferenza

Santena – 8 maggio 2012 – Roberto Ghio, candidato nella lista Essere Santena, è la persona che ha raccolto il maggior numero di preferenze: 322. Ecco alcune sue considerazioni.

«Sarebbe riduttivo se mi definissi contentissimo – afferma Roberto Ghio –, sono felicissimo perché secondo me il risultato che ho raggiunto a livello di preferenze è una grandissima dimostrazione di fiducia nel lavoro fatto da mio padre prima  e che io, con assoluta trasparenza, cercherò di portare avanti grazie ai suoi insegnamenti. Sono felicissimo anche per il risultato ottenuto  nel suo complesso dalla lista e dai tutti i candidati. Naturalmente ringrazio tutti coloro che hanno ritenuto di sostenermi. Santena ha dimostrato chiaramente la voglia di cambiare tanto le persone quanto le teste. Secondo me saremo in grado di fare un ottimo lavoro, nel senso che tutti remiamo dalla stessa parte, tutti abbiamo ben chiaro il nostro programma e, con l’aiuto di tutto il nostro gruppo – eletti, non eletti e i tanti che fanno parte della squadra di Essere Santena – riusciremo a fare qualcosa di buono e di nuovo per la città».

Roberto Ghio aggiunge: «La campagna elettorale è andata benissimo anche se ho visto scagliare contro di noi attacchi personali che, tra l’altro riguardavano anche la mia persona: non ritengo che tali attacchi, anonimi, trovino alcun fondamento. Sono i classici screzi da fine campagna elettorale che, francamente, ci potevano benissimo essere risparmiati. Ci siamo fatti una risata sopra; ora ci si deve rimboccare le maniche e lavorare con concretezza».

«Sono felice perché la prima a complimentarsi, ed è venuta a Santena, è stata Claudia Ruffino – chiude Roberto Ghio –. La ringrazio per il suo appoggio morale e di amicizia così come ringrazio gli appoggi avuti prima del voto dall’assessore regionale Daniela Porchietto e dal parlamentare Osvaldo Napoli. Sono convinto  che, anche a livello di partito, le cose, prima o poi, cambieranno. Questa è la dimostrazione chiara di come si possa cambiare, con le persone e con i numeri, le sorti di un partito».

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