Santena – 10 maggio 2012 – Domenico Galizio commenta la costituzione di parte civile del Comune di Santena nel procedimento penale contro l’ex sindaco Benny Nicotra.
«Posso dire che, ovviamente, sono contento – afferma Domenico Galizio –. E’ quanto avevo auspicato con una memoria presentata e firmata con Santino Cascella in un altro procedimento sempre contro l’ex sindaco Benny Nicotra. Infatti qui la vicenda nasce a seguito di una denuncia presentata da due dirigenti apicali. Il concetto che la parte lesa fosse il Comune di Santena è emerso anche nel procedimento nato a seguito di un esposto che avevamo fatto io e Roberto Ansaldi e una successiva denuncia fatta da un pattuglia di consiglieri. Noi avevamo chiesto luce in merito a quanto avvenuto nella vicenda della ditta Centro lavaggio terreni di Fossano con conseguente richiesta di aspettativa da parte dell’ex sindaco. La deliberazione del 3 maggio scorso in cui il Comune si costituisce parte civile – nata dalla denuncia dei dirigenti apicali presentata dopo la richiesta di documentazione dell’ex presidente del consiglio Santino Cascella – ruota attorno alle indennità di carica indebitamente percepite dall’ex sindaco che in alcuni periodi si è dichiarato industriale mentre in realtà è risultato dipendente. In sostanza per alcuni periodi il raddoppio dell’indennità non gli spettava».
«Detto questo – aggiunge Domenico Galizio – saluto come positivo il fatto che il Comune intenda costituirsi in giudizio avanti al Tribunale in qualità di parte offesa nel procedimento penale a carico dell’ex sindaco. Per come la vedo io, la decisione è financo un po’ tardiva. Che il Comune in tutta la vicenda fosse parte lesa mi sembra che fosse del tutto evidente da un bel po’. Che dire: meglio tardi che mai. Quindi va bene che, in zona Cesarini, il commissario abbia provveduto alla costituzione in giudizio. E va anche molto bene che la notizia sia stata data. Anzi, se devo dire, le puntualizzazioni del commissario inviata stamattina al blog mi sorprendono un po’. Aggiungo che – sempre secondo me – era proprio il caso di non omettere nome e cognome. Questa vicenda riguarda l’agire dell’ex primo cittadino. Per quasi un anno abbiamo dovuto attendere la consegna dei documenti con le informazioni concernenti la situazione occupazionale del sindaco negli anni 2007-2011. In tutta questa vicenda il commissario Zarcone ha ritenuto di tenere una linea di stretto riserbo, nel diligente rispetto delle norme. In tal modo sono state penalizzate le esigenze di informazione dei cittadini. Insomma stiamo parlando del comportamento di una persona che ha avuto un ruolo pubblico: un amministratore che è stato sindaco per quasi tre mandati. Ecco, quando si parla di trasparenza in casi come questo direi che come cittadini ci saremmo aspettati una informazione un po’ più tempestiva».
Domenico Galizio chiude così: «Bando alle polemiche. Sicuramente va bene che la delibera sia finalmente stata pubblicata. Va bene che il Comune si sia costituito parte civile. Avrei voluto anche una pubblicazione via web un po’ più coraggiosa. Ora mi aspetto che sull’argomento arrivi una presa di posizione esplicita anche da parte della nuova amminsitrazione entrante. Insomma, se ho capito bene l’ex sindaco ha già restituito circa la metà di quanto indebitamente percepito. Io mi attendo che la nuova amministrazione si faccia parte zelante e curi l’ottenimento completo di quanto dovuto. Soprattutto, per quanto mi riguarda, mi attendo che venga finalmente fatta completa giustizia e che si arrivi a definire bene come sono andate le cose e qual è stato il ruolo dell’ex sindaco. Noi cittadini abbiamo bisogno di spazzare via tutte le ombre presenti in questa vicenda. Sin qui quanto penso in merito, con una appendice: davvero non capisco la necessità delle puntualizzazioni arrivate dal commissario. Io dico che se le poteva tranquillamente risparmiare; per me avrebbe fatto una miglior figura…».
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