Santena, il discorso del sindaco Ugo Baldi per il 2 giugno, festa della Repubblica

Santena – 2 giugno 2012 – La città ha celebrato il 2 giugno, festa della Repubblica. Di seguito, il discorso del sindaco Ugo Baldi.

Autorità, associazioni e cittadini si sono ritrovati stamattina, in piazza Martiri della Libertà, alle ore 10, davanti al palazzo municipale. Prima dell’intervento del sindaco c’è stata una sfilata, aperta dai musici della Canonico Serra, subito dietro il gonfalone del Comune, poi un gruppo di bambini con tanto di bandiere tricolori. A seguire il sindaco Ugo Baldi, il maresciallo Giovanni Esposito, gli assessori della giunta comunale e un buon numero di consiglieri comunali. Ancora dietro i gonfaloni delle associazioni cittadine, un nutrito gruppo di santenesi. A chiudere una grande bandiera tricolore, sorretta dai componenti dell’associazione bersaglieri.

Dopo l’inno di Mameli il sindaco Ugo Baldi si è avvicinato al microfono e ha detto. «Bene. Grazie a tutti per essere qui, questa mattina. Grazie ai bimbi. Grazie a tutti quanti voi, grazie alla popolazione, ai cittadini e alle associazioni. Grazie alle forze armate, grazie a tutti i volontari delle associazioni che compongono il tessuto sociale di questo paese». Poi pescando due fogli dalla tasca ha aggiunto: «Mi sono scritto questo discorso perché è il primo discorso che faccio in questa circostanza quindi non riuscivo a farlo a memoria. E quindi vi chiedo scusa. E quindi lo leggo. Spero di non essere troppo noioso».

Poi ha cominciato la lettura: «Cari concittadini. Oggi siamo qui, insieme, per festeggiare una delle feste più importanti per il nostro Paese e per la nostra città: la festa della Repubblica italiana. Penso di interpretare il sentimento di tutti rivolgendo il primo pensiero alle persone decedute nel sisma che ha colpito e devastato l’Emilia Romagna e a tutte le persone che stanno vivendo momenti di forte disagio e di drammatica solitudine tra le rovine e la devastazione delle proprie case. E’ anche la prima volta che festeggio questa ricorrenza in veste di sindaco ed è proprio grazie  a questo ruolo, che mi è stato affidato dai santenesi, che oggi, 2 giugno, posso condividere con voi il significato della parola Repubblica».

Il sindaco Ugo Baldi ha spiegato: «Repubblica significa cosa pubblica e molte volte facciamo l’errore di pensarla come dovuta, credendo che essa sia soltanto un fatto che interessi la nazione, una cosa ormai assodata. Ma non è così. La Repubblica ci è stata donata dai nostri genitori e dai nostri nonni che quel 2 giugno 1946 furono chiamati a scegliere dopo il periodo devastante del fascismo se l’Italia doveva essere monarchica o repubblicana. In quel giorno le libertà civili e politiche, per oltre vent’anni umiliate dal regime fascista che portò a una guerra disastrosa, diventarono nel voto di nuovo realtà per gli uomini e soprattutto per le donne che nel 1946 lo esercitarono per la prima volta. La repubblica che oggi festeggiamo non è una tappa casuale della nostra secolare vicenda collettiva, né una formula inerte destinata a racchiudere, senza anima, simboli, leggi e istituti, del nostro vivere quotidiano. Essa è frutto di una passione tenace, di una lotta eroica, del sacrificio di migliaia di giovani vite. Decisivo in questo storico processo fu il ruolo delle forze armate, allorché nell’ora drammatica della scelta seppero opporre un rifiuto fermissimo al ricatto e  alle minacce più spietate, scegliendo l’arduo cammino della lotta aperta contro l’invasione nazista. Un anno dopo la fine della guerra fu questo uno dei momenti più difficili perché l’Italia si trovava sostanzialmente divisa in due: al nord aveva prevalso la repubblica, al sud la monarchia. Voglio richiamare due scelte cruciali che la classe politica fece in quel tempo ed ebbe la lungimiranza di compiere in quel mese di giugno del 1946. Il giorno 21 giugno, il primo governo De Gasperi, su proposta del ministro della Giustizia Togliatti, aveva approvato un provvedimento di amnistia, per reati comuni, politici e militari, compiuti da fascisti e antifascisti. Il giorno 28 fu eletto il capo provvisorio dello Stato, nella persona di Enrico De Nicola, politico del sud, di chiaro orientamento monarchico. Non può sfuggire il preciso significato di queste scelte. Intraprendere un percorso di pacificazione civile, di concordia, di unificazione nazionale. E’ su queste basi che sono state superate le difficoltà gravi del dopoguerra».

Ugo Baldi ha continuato: «E’ su queste basi che si è costruita la nostra democrazia. E’ su queste basi che si fonda la nostra Costituzione sulla quale ho giurato fedeltà a questa Repubblica non più tardi di una settimana fa. Gli uomini che scrissero la Costituzione appartenevano a tradizioni culturali molto differenti – cattolici, comunisti, socialisti, liberali – avevano idee molto differenti tra loro, ma trovarono tutti gli accordi, superando le logiche di partito, perché erano attenti a costruire il bene comune più che gli interessi, pur legittimi, di una sola parte. Proprio nel primo articolo della nostra Costituzione è trascritta la scelta che fu fatta dal popolo italiano nella consultazione referendaria: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Da 66 anni, il giorno 2 giugno, data di fondazione della Repubblica, è dichiarato festa nazionale e in questo giorno, unica festa nazionale della Repubblica il mio pensiero va a tutti  noi italiani, popolo onesto e laborioso e, in particolare, va ai militari di tutte le forze armate che prestano servizio dentro e fuori i confini nazionali e che dedicano il loro lavoro e sacrificio per la sicurezza della nostra Patria, per mantenere la pace dove tutt’ora ci sono controversie sociali e militari. Ogni cittadino è tutelato dalla Repubblica. Le istituzioni democratiche repubblicane sono strumenti che mettono in pratica queste forme di tutela e che permettono alla società di cercare la propria via verso uno sviluppo. La collettività, nella forma dello Stato, avrà sempre il dovere di occuparsi della persona, dell’individuo, inteso come singolo e come famiglia. Noi abbiamo l’orgoglio di sentirci italiani. Abbiamo l’orgoglio di sentirci una nazione unita e abbiamo l’orgoglio di dire che solo la Repubblica può garantire la presenza di uno Stato solidale che si preoccupa davvero dei problemi di tutti noi. Impariamo ad amare la Repubblica per le libertà e le tutele che ci offre. Impariamo a farne parte per il senso di solidarietà che dobbiamo ai nostri concittadini. E, infine, impariamo a ricordare quali sforzi e quali sacrifici siano stati necessari per la nascita della Repubblica italiana, nella sua forma istituzionale. Solo così potremo essere realmente consapevoli del nostro essere italiani. Ora, a distanza di 66 anni, siamo qui, tutti insieme, a festeggiarla ancora. Perché, cosa c’è più bello della cosa pubblica? Cosa c’è di più bello nel sapere che questa strada, questa piazza, questa città sono cose di tutti? Sono cose nostre, di noi cittadini e dobbiamo preservarle e curarle per i nostri figli e imparare, specie per chi è morto per la Repubblica, che il passato non va dimenticato, ma anzi va studiato, sempre di più, per riprendere in mano ciò che è nostro. Per riprendere in mano il nostro Paese e riscoprire quei valori semplici e genuini che, forse, con il passare del tempo, stiamo un po’ perdendo. Non dimentichiamoci perciò di che cosa è nostro e non smettiamo mai di batterci per i valori cui crediamo».

Il sindaco Ugo Baldi ha aggiunto: «Credo che sia stato importante sottolineare, in questo caso, l’azione del primo consiglio comunale, della nuova amministrazione di Santena, che si è tenuto sabato scorso. L’intera amministrazione, infatti, ha dato un bell’esempio di collaborazione civile ed educata e l’amministrazione tutta – maggioranza e opposizione – ha fissato, senza nessun tentennamento, come obiettivo primario, per i prossimi cinque anni, il bene della nostra citta, lasciando perdere – e speriamo anche in futuro –, inutili scontri  e faide personali. Come segno di questa collaborazione, di questo impegno in quei valori di giustizia e libertà, credo sia da sottolineare con orgoglio l’espressione, all’unanimità, di tutto il consiglio comunale, nel conferire la cittadinanza onoraria a Pino Masciari. Un uomo che ha sacrificato tutto per quei valori di onestà, giustizia, equità e libertà, tipici della Repubblica italiana. E’ da uomini come lui, da uomini come i nostri nonni e  da tutti coloro che ogni giorno si battono per la cosa pubblica, per la nostra bella Italia, per Santena, per la giustizia, che non dobbiamo dimenticare quale fortuna abbiamo avuto nel poter scegliere la Repubblica e tutti quei principi che la contraddistinguono. Infine, il mio saluto e il mio ringraziamento vanno a tutti i rappresentanti delle forze armate presenti – carabinieri, bersaglieri, alpini, alla polizia municipale, alla protezione civile in tutte le sue espressioni presenti oggi. A tutte le associazioni presenti e alla banda musicale Canonico Serra e, infine, alla Giunta municipale e ai consiglieri presenti. Nella speranza che questa giornata, commemorativa, sia apprezzata da tutti i presenti e sia capita anche dai bambini, sento il dovere di rivolgere a ciascuno di voi il mio saluto e il mio ringraziamento».

Ugo Baldi ha chiuso così: «Per concludere ci tendo a precisare che queste parole che ho scritto e condiviso con voi oggi, questa mattina, non sono tutte farina del mio sacco. Sono anche, in parte parole pronunciale in questo 66 anni da altre persone, ben più autorevoli di me, neo sindaco, appena eletto, ma sono anche il frutto del pensiero del più giovane consigliere comunale di Santena – Francesco Maggio –, nascosto tra le file della banda musicale, volutamente, per condividere con voi la sensazione della Repubblica presente nell’animo di chi è nato quasi 50 anni dopo la sua proclamazione. E, infine, fra queste parole che vi ho letto, ci sono alcune frasi tratte da un discorso, fatto oltre trent’anni fa, da uno dei più grandi presidenti delle Repubblica italiana, senza nulla togliere  a tutti gli altri, che ha vissuto e pagato in prima persona la nascita di questa istituzione. Una persona semplice, ma forse proprio per questo fra i più amati tra i presidenti e a cui vorrei dedicare questa celebrazione – oltre che a tutti i santenesi che hanno dato la vita per la Repubblica – il presidente Sandro Pertini. Viva l’Italia. Viva la Repubblica. Viva la nostra Santena».

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L’intervento integrale del sindaco.

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Altri immagini dell’evento: