Santena – 25 luglio 2012 – Gli esponenti di Santena futura, lista di opposizione, non sono d’accordo con la scelta compiuta dalla giunta Baldi di istallare un punto di distribuzione di acqua della ditta Drinkart. Per il gruppo consiliare capitanato da Domenico Trimboli sarebbe stato meglio scegliere il chiosco della Smat. E’ estate, discutere di acqua fresca ci può anche stare.
Pino Falcocchio, portavoce di Santena futura, argomenta così le sue tesi: «Nel comunicato di Essere Santena il portavoce del gruppo che amministra la città fa riferimento a una gara, ma a noi non risulta che si sia svolta nessuna gara. Per affidare alla Drinkart il punto di distribuzione di acqua, dalla documentazione che abbiamo avuto, c’è stato una semplice discussione in giunta. Dopo un cosiddetto “argomento” di giunta hanno deciso: parlare di gara ci sembra quantomeno una forzatura».
Pino Falcocchio aggiunge: «Essere Santena sostiene che si è scelta la ditta Drinkart perché i costi rispetto alla proposta della Smat sarebbero inferiori per il Comune. Queste affermazioni noi intendiamo contestarle. Noi diciamo che i costi solo apparentemente sono inferiori per il Comune mentre, per i cittadini, i costi sono superiori. Per il nostro comune si può ipotizzare un consumo di acqua giornaliero minimo di 400 litri di acqua naturale e di 800 litri di acqua gassata. Si tratta di stime che riteniamo prudenziali. Conti alla mano con il distributore della ditta Drinkart le spese totali ogni anno sono di 21mila euro per i cittadini (5 centesimi per ogni litro). Invece, con il punto della ditta Smat, le spese per i cittadini ci sarebbero state solo per l’acqua gasata (5 centesimi ogni 1,5 litri), mentre l’acqua naturale sarebbe stata gratis. Dunque, sempre per i cittadini, in un anno la spesa totale sarebbe stata di 11mila euro. A questo importo il Comune, per i primi sei mesi, avrebbe dovuto aggiungere ancora 2.000 euro. Conti alla mano mi sembra che sia tutto da dimostrare che la scelta della Giunta sia davvero la più conveniente per i cittadini, magari lo sarà per il Comune».
Il portavoce di Santena Futura chiude: «Se i conti che abbiamo tirato giù sono corretti – e noi , naturalmente, pensiamo di sì – la decisione della giunta ci sembra quantomeno opinabile. Per questo Santena futura chiede all’amministrazione di precisare meglio le ragioni che hanno portato a tale scelta. Da ultimo, sempre secondo le nostre informazioni, ben 63 comuni della provincia hanno punti di distribuzione di acqua della Smat; evidentemente per arrivare a prendere tale decisione qualche ragione dalle loro parte l’avranno pure… Noi, ma – pensiamo – soprattutto i cittadini, attendiamo ulteriori chiarimenti».
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