Santena – 22 settembre 2012 – Di seguito, l’intervento che Ugo Baldi, sindaco della città di Santena, ha pronunciato durante la cerimonia della consegna a Carlin Petrini del Premio Cavour 2012, avvenuta giovedì 20 settembre, nel complesso cavouriano.
«Buongiorno a tutti – ha esordito in sindaco Ugo Baldi –. Da parte mia porgo il saluto e il benvenuto della città di Santena a tutte le autorità civili e militari che ci onorano con la loro presenza. Alla città di Torino, nella persona del vicesindaco Tom Dealessandri e a tutti i sindaci presenti che, tutti gli anni, sono sempre più numerosi. Ci fa piacere che siano qui a rappresentare il territorio, nella sua globalità, per dare un maggior senso di comunità a questa manifestazione. Un saluto e un ringraziamento alla Fondazione Cavour, nella persona del prof. Fiorenzo Alfieri, all’associazione Amici di Cavour, nella persona di Marco Fasano, neo presidente, indispensabile artefice di questo avvenimento, insieme a tutti i volontari che compongono l’associazione. Naturalmente un ringraziamento va a tutti i volontari che hanno contribuito alla riuscita di questa manifestazione, come alle associazioni santenesi presenti, insieme ai gonfaloni dei Comuni vicini e a tutti i cittadini presenti che sono il cuore pulsante di Santena e di tutta la manifestazione. E infine, non per ultimo, rivolgo un saluto al destinatario del premio che onora la nostra città con la sua presenza: Carlin Petrini».
Il sindaco ha proseguito così: «Santena, città che mi onoro di rappresentare, città del Piemonte prima di tutto, ma luogo ispiratore e città del padre della Patria: Camillo Cavour. Oggi, proprio oggi, simbolicamente, questa amministrazione ha deciso di modificare la carta intestata del Comune aggiungendo, sotto il logo, la frase “Città di Camillo Cavour”. Quindi, da ora in avanti, oltre al logo tradizionale, ci sarà questa frase che identifica ovunque questo legame fortissimo con il padre della Patria. È un piacere per me dire pubblicamente questa cosa, forse di poco conto, ma per noi molto importante».
«Santena ospita oggi Carlin Petrini – ha affermato il sindaco Ugo Baldi –. Quale analogia, mi sono chiesto, esiste tra Carlin Petrini e Cavour? C’è qualcosa che li lega, oltre ai motivi dell’importanza del lavoro svolto da Carlin Petrini. Santena è città di Camillo Cavour: la risposta l’ho trovata ascoltando e leggendo i discorsi di Carlin Petrini. Io leggo sempre i tuoi interventi. Ora, con maggiore attenzione, li ho riletti e ho tirato fuori alcuni spunti. Intanto, tutti sapete che stiamo vivendo un momento economico difficilissimo in tutti i settori produttivi e, in particolare, nell’agricoltura. Carlin Petrin, in un suo recente intervento afferma che “Ale ‘n mument che a cato gnianca cuili che a pago nen” (E’ un momento dove non comprano neanche quelli che non pagano.) È vero. E’ veramente un momento molto difficile. E nell’attuale crisi economica non pagherà più effettivamente la quantità, ma soltanto la qualità, il consumo consapevole. Qui, nel tavolo a fianco, ci sono esposti tutti i prodotti della nostra terra; manca l’asparago perché non è stagione, ma Santena e l’agro santenese, poirinese, di Villastellone e del chierese produce una enormità di prodotti agricoli, in tutte le stagioni, che noi stentiamo ancora molto a usare. Oggi è importantissima, la qualità dei consumi. In tutti i momenti difficili credo che bisogna essere pronti e disponibili al cambiamento, alle novità, ad accettare le proposte che, apparentemente, appaiono rivoluzionarie. Secondo noi Carlin Petrini è un attore di questa rivoluzione, soprattutto nell’educazione alimentare. È indispensabile una riqualificazione dei consumi alimentari. Io, per lavoro mi occupo di sicurezza alimentare, da 20 anni: vedo gli alimenti dal punto di vista della salubrità. In questi ultimi 50-60 anni la sensibilità del consumatore è cambiata molto. Nel dopoguerra contava la qualità, il problema era la fame, occorreva togliersi la più grossa. Poi, a mano a mano, quando abbiamo cominciato a stare tutti un pochino meglio, cominciava a diventare anche importante che il cibo fosse buono, quindi il valore organolettico dell’alimento. Poi occorreva anche che l’alimento fosse presentato bene. Negli ultimi anni con l’arrivo delle grossi crisi alimentari – ad esempio mucca pazza – l’importante è diventata la salubrità dell’alimento. Un consumatore può anche accettare che un alimento non sia tanto buono e che non si presenti molto bene, ma non accetterà mai che faccia male. Quindi la qualità sanitaria è importantissima. Sempre ultimi anni è cresciuta, in modo lento, anche grazie al contributo di Carlin Petrini, l’importanza della sostenibilità di un alimento. Non possiamo più permetterci che gli alimenti vengano prodotti a scapito dell’equilibrio ecologico: la terra si ribella. C’è un altro concetto che Carlin ha riportato tante volte: il concetto del governo del limite. Siamo andati troppo oltre; la nostra terra madre non accetta più le logiche della produzione senza limite. E il limite ce lo impone lei, con cambiamenti climatici, importanti».
Il sindaco ha aggiunto: «Un altro concetto che Carlin ha ribadito in questi anni è l’economia di prossimità. E’ la valorizzazione delle produzioni locali, che sono più facilmente controllabili. La creazioni di rete di produzioni locali e la maggiore sostenibilità in termini ambientali e il contrasto all’usura del territorio: mi piace usare questo termine. Noi stiamo usurando il territorio; dobbiamo assolutamente tornare indietro. Quindi occorre rafforzare il legame tra i nostri prodotti alimentari e la nostra gente. Carlin diceva, in un suo discorso, “nessuno è forte nel mondo se non è forte a casa sua”. Noi dobbiamo imparare a essere forti a casa nostra. Nella presentazione della prossima edizione di Terra Madre e del Salone del Gusto Carlin Petrini diceva che il mondo intero guarderà a Torino: siamo guardati dal mondo per le nostre capacità di produrre alimenti e per questa voglia di legare le nostre produzioni con il mondo».
Ugo Baldi ha continuato: «Ma come si inserisce Cavour in questo contesto? Voi sapete che Cavour è il personaggio che, in un altrettanto forte momento di crisi economica e istituzionale, come è stata la metà dell’Ottocento, ha saputo aprirsi alle innovazioni, riversandole sul territorio nel quale credeva – il Piemonte – facendone il motore dell’Unità d’Italia. Cavour, quindi, leader di un processo che trainò l’Italia in un sistema economico europeo. Statista, certamente, ma prima di tutto agronomo. Un uomo di terra, che ha amato e promosso l’innovazione del prodotto agricolo. Cavour ha creato un centro propulsore, nel triangolo che va da Santena a Leri a Grinzane, valorizzando tutta una serie di aspetti. Trasformando un vinello da dessert, come era il Barolo, nel vino pregiato che conosciamo oggi. Valorizzando gli asparagi, le pioppelle Carolina, il riso, il baco da seta, l’allevamento di ovini e bovini che ha implementato. È stato il primo a importare il guano dagli stati del Sud America: la prima vera svolta in agricoltura che ha permesso il raddoppio delle produzioni. Assolutamente rivoluzionario».
«Ma, soprattutto, Cavour è stato il primo a capire che la vera e unica risorsa incrementabile, in quel momento storico, era l’agricoltura: risorsa che ha trainato l’economia per oltre un secolo – ha detto Ugo Baldi –. Infatti, fino al primo dopoguerra, c’era solo l’agricoltura. Ma Cavour è stato anche il primo a capire che, su questa risorsa, c’era moltissimo da lavorare in termine di innovazione tecnologica e di apertura verso il mondo esterno, in termini di lotta alle malattie: contro la filossera, la peronospora, l’oidio della vite, tutte lotte che ha fatto per aumentare la capacità produttiva. Soprattutto Cavour aveva una grande capacità di formare consenso pubblico su questi temi, che è la stessa capacità che ormai tutti riconoscono a Carlin Petrini. Così come Cavour ha favorito il processo di unificazione del nostro Paese Carlin Petrini contribuisce alla possibilità di aumentare, nella nostra coscienza, un consumo consapevole del nostro territorio».
Ugo Baldi ha chiuso così: «La strada di Cavour non è stata certamente né facile né agevole e il suo spirito progressista era fortemente osteggiato da una diffidenza, diffusa, che – pensate – arrivava persino, per bocca di personaggi illustri, a definire una deplorevole mania moderna quella di inventare teorie per fare fertili i campi. Pensate come c’era un blocco verso quello che era progresso. Così come certo non è facile la strada, che ha percorso e continua a percorrere oggi Carlin Petrini, alla cui lungimiranza devono guardare i più giovani, ma soprattutto noi, nel ruolo di educatori verso i più giovani, nel campo della educazione alimentare e dei consumi consapevoli, non fine a se stessi, ma come indispensabile carburante dell’attesa ripresa economica. Grazie per l’attenzione».
Dopo l’intervento il sindaco ha consegnato, a nome della città di Santena una targa a Carlin Petrini, insieme a un Dvd su Santena che presenta alcuni elementi della storia di Cavour.
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