Santena – 6 ottobre 2012 – Dal consiglio comunale arriva una proposta di modifica della legge sulla cittadinanza, con particolare riferimento ai ragazzi di origine straniera nati o cresciuti in Italia. La richiesta sarà inviata al Parlamento.
Nella seduta del 3 ottobre scorso il consiglio comunale ha approvato una proposta di modifica della legge sulla cittadinanza, in particolare facendo riferimento ai ragazzi di origine straniera nati o cresciuti in Italia. Come previsto dal regolamento del consiglio comunale per tutti gli argomenti che non riguardano strettamente la vita amministrativa cittadina il punto è stato messo ai voti per l’accettazione della messa in discussione dell’argomento. I consilieri si sono espressi per affrontare il tema, con l’eccezione di Patrizia Borgarello.
La proposta è stata letta dalla presidente del Consiglio comunale, Lidia Pollone: «E’ da inizio legislatura che, a livello nazionale, si discute sulla necessità di modificare la legge sulla cittadinanza, con particolare riferimento ai ragazzi di origine straniera, nati e cresciuti in Italia. L’argomento è stato portato avanti sia in parlamento sia con campagne di mobilitazione, promosse da ampi cartelli di associazioni, forze sindacali ed enti locali, di diverso orientamento culturale e politico».
Lidia Pollone ha aggiunto: «Secondo l’Istat, al 1° gennaio 2012 gli stranieri residenti hanno raggiunto la cifra di 4.570.317, con un incremento del 7.9 per cento rispetto all’anno precedente. Alla stessa data i minori stranieri nati o cresciuti in Italia erano circa un milione, cioè il 22 per cento dei minori residenti nel nostro Paese. A Santena sono 206 i bambini nati e qui residenti figli di cittadini stranieri. Per adeguare la normativa della cittadinanza è opportuno ampliare i requisiti di concessione della cittadinanza italiana basandosi sul principio dello ius soli in sostituzione dello ius sanguinis, al quale si ispira la normativa vigente rendendo così possibile l’ottenimento della cittadinanza italiana ai bambini nati o cresciuti in Italia da genitori non italiani. In tal modo si eviterebbe il crearsi di situazioni paradossali, nelle quali tutti i bambini nati e cresciuti nel nostro Paese, che per cultura e formazione si sentono italiani, crescano con un senso di estraneazione dal contesto che sentono essere il loro. Si eviterebbero anche ripercussioni negative sulla effettiva possibilità di un processo di integrazione e di inserimento civile del minore. Con tale modifica si produrrebbe un atto nell’interesse dello stato italiano e fondamentale per favorire, consolidare e rafforzare il percorso di integrazione e radicamento avviato positivamente nel nostro territorio dalle persone di origine straniera che stabilmente vi abitano e intendono, con pari diritti e doveri, partecipare alla vita culturale e socio-politica del Paese».
La presidente del consiglio ha aggiunto: «Si tratta di un atto di indirizzo. Propongo che il consiglio deliberi di attivare tutti gli atti e le procedure necessarie a sostegno del riconoscimento della cittadinanza italiana per ius soli ai figli nati in Italia da entrambi genitori stranieri, regolarmente residenti, e ai ragazzi arrivati in Italia adolescenti, figli di cittadini non italiani, regolarmente residenti, che abbiano qui compiuto un ciclo scolastico. Propongo altresì al consiglio di trasmettere questa deliberazione ai presidenti di Camera e Senato e ai capogruppo dei partiti politici parlamentari».
Dopo il dibattito si è andati al voto. Hanno votato sì gli esponenti di Essere Santena. Patrizia Borgarello di Noi X Santena e il Movimento 5 Stelle, se pur con motivazioni radicalmente diverse, hanno votato no. Domenico Trimboli, di Santena futura, si è astenuto.
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