Santena – 27 ottobre 2012 – Durante l’ultima riunione dei capigruppo il sindaco Ugo Baldi ha riferito di un recente incontro informale con l’assessore regionale alla Sanità Paolo Monferino in merito al futuro dell’area Masseria. Ecco quanto riferisce il sindaco.
«In occasione di una recente manifestazione in difesa del reparto di emodinamica dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri – spiega il sindaco, Ugo Baldi – che ha visto la presenza di numerosi sindaci della zona, ho avuto un incontro con Paolo Monferino, assessore regionale alla Sanità. Un incontro involontario e assolutamente informale. L’assessore, ragionando con me su quello che potrebbe essere il futuro sviluppo dell’attuale rete ospedaliera a servizio del chierese e del carmagnolese, ha ipotizzato per il futuro, qualora ci fossero sufficienti risorse – che oggi assolutamente non ci sono – la possibilità di sostituire le attuali strutture esistenti in zona con una nuova struttura, più funzionale. Santena è sita in modo baricentrico rispetto al territorio che va da Chieri a Carmagnola e quindi potrebbe rappresentare un sito ideale per questa nuova eventuale struttura. È una ipotesi possibile, assolutamente non immediata. Certamente, visto lo stato attuale del bilancio della Regione Piemonte, per un po’ di anni questo non sarà assolutamente neanche ipotizzabile, ma in futuro… Alla luce di questi possibili sviluppi futuri l’assessore regionale mi ha riferito che potrebbe essere saggio per la città di Santena preservare l’attuale zona della Masseria che attualmente è a servizi ospedalieri».
Il sindaco Ugo Baldi, prosegue: «Durante la recente conferenza dei capigruppo in cui si discuteva della posizione che l’intero consiglio comunale è chiamato a prendere rispetto alla destinazione dell’area Masseria ho riferito quanto avvenuto durante l’incontro con l’assessore regionale alla Sanità. Ricordo che in consiglio comunale, durante la discussione avviata dal Movimento 5 Stelle che ha chiesto un ritorno a destinazione agricola dell’area, tutti hanno concordato su una cosa: occorre evitare che nei terreni della Masseria si costruisca e arrivi nuovo cemento. Io ho semplicemente riferito ai capigruppo che con l’attuale destinazione ospedaliera dell’area della Masseria nessuno potrà mai costruire alcunché all’infuori di una struttura ospedaliera. Dunque mi sembrerebbe saggio non cambiare l’attuale destinazione».
«Durante la discussione in consiglio comunale – aggiunge Ugo Baldi – alcuni hanno ricordato che quell’area è esondabile. Ricordo che lì l’acqua è arrivata nel 1951 e nel 2004: l’acqua ha però ricoperto una parte della zona e oggi sul bacino del Banna sono stati eseguiti molti interventi. Voglio però ricordare che il terreno allagato in zona Masseria rappresenta ben poca cosa rispetto all’intera area della Masseria. Nella zona alta, che costituisce la maggior parte dell’area, mai e poi mai l’acqua è arrivata, né potrà mai arrivarci».
Ugo Baldi aggiunge: «Io ritengo che sarebbe da sciocchi procedere ora con una variante al piano regolatore per cambiare la destinazione del terreno per farlo ritornare agricolo. Una variante costa e richiede un iter lungo poco meno di tre anni. Qualora dovesse maturare l’ipotesi del nuovo ospedale ci vorrebbero poi altri tre anni per il nuovo cambio di destinazione per l’area. Se per tutti l’obiettivo è evitare la cementificazione conviene lasciare le cose come stanno. Nessuno potrà costruire a meno che maturi l’ipotesi di costruire un nuovo ospedale che sostituirà le attuali strutture ospedalieri esistenti: un complesso unico, più funzionale a servizio del bacino della zona del Chierese e del Carmagnolese. Senza il maturare dell’ipotesi di una nuova struttura ospedaliera l’area della Masseria potrà essere solamente coltivata: di fatto è come se fosse agricola. Di questo si è discusso in sede di conferenza dei capigruppo. Altre riunioni sempre su questo tema seguiranno».
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