Santena, incontro con la Prodit Engineering, la versione di Domenico Trimboli di Santena futura

Santena – 17 novembre  2012 – Domenico Trimboli, capogruppo di Santena Futura, gruppo di minoranza, l’incontro tra gli amministratori e la Prodit Engineering sul progetto del campus lo racconta così.
Domenico Trimboli quali riflessioni si possono fare a seguito dell’incontro?

«Su questa vicenda è bene  compiere qualche riflessione perché noi amministratori abbiamo la  necessità di capire.  La prima cosa che come gruppo vorremmo sapere è perché il sindaco ha tenuto nel cassetto – se è vero quello che dicono questi qui della Prodit – questa richiesta per alcuni mesi prima di renderla pubblica. Secondo la ditta la proposta è rimasta nel cassetto dal maggio scorso. Vorremmo sapere le ragioni di tale comportamento: oggi dobbiamo correre e fare le cose tutto di corsa. E  questi chiarimenti li aspettiamo dall’amministrazione. Premesso questo, a riguardo dell’incontro a porte chiuse con la Prodit Engineering,  la ditta ci ha presentato e illustrato il progetto quasi come se noi fossimo i committenti. Ci hanno detto come saranno i moduli residenziali, la suddivisione in stanze, quante scrivanie ci saranno,  quanti computer avrà ogni modulo e quanti apparecchi televisivi ci saranno nelle abitazioni. Noi amministratori pubblici non siamo gli studenti libici e questi aspetti tecnici ci interessano, ma solo marginalmente. Non è certo sugli aspetti tecnici che siamo chiamati a riflettere nel momento in cui dobbiamo ragionare sul via libera da dare al progetto del campus».

Quali sono gli aspetti che più interessano gli amministratori  in merito a questo progetto?

«Abbiamo chiesto alla ditta quanto vale, l’entità della commessa del progetto di formazione.  Si tratta di informazioni che vorremmo conoscere per capire bene le conseguenze per la città all’eventuale avvio o meno di questa commessa. Vogliamo anche capire se dietro a questa operazione c’è la massima trasparenza e non ci siano secondi fini. A queste domande la ditta non ha risposto. La società ha detto che si tratta di informazioni legate all’autonomia di impresa. Noi amministratori abbiamo l’esigenza di arrivare a decidere conoscendo dati certi. A noi non interessa quanto la ditta spera di portare a casa: ci servirebbero un po’ di dati economici legati alla commessa. Sarebbe stato sufficiente che la ditta ci avesse fornito dati anche generici, senza scendere nei particolari che non ci competono e rientrano nel rischio di impresa. La ditta si è chiusa a riccio: hanno riferito che loro i conti li sanno fare e, in pratica, non ci hanno dato elementi utili a capire l’entità della commessa.  In merito ci hanno riferito risposte che considero evasive. E, su questo, non sono per nulla soddisfatto».

Il consigliere di minoranza Domenico Trimboli aggiunge: «La ditta si attendeva da noi amministratori il via libera senza tante discussioni: si è anche appellata alla convenzione firmata dal comune nel 2005 dove è prevista la realizzazione di un centro di formazione. Nella convenzione evidentemente si faceva riferimento a sviluppi futuri e si prevedeva, in una seconda fase, la realizzazione di questo centro di formazione. Si tratta comunque di una cosa ben diversa dall’attuale campus. Quando penso a un centro di formazione ho in mente una serie di aule dove i ragazzi arrivano, si svolgono le lezioni e poi al termine di ogni giornata il centro si svuota. Il campus, in base alle diapositive viste, è sede sia delle aule didattiche sia delle strutture residenziali. E poi nella convenzione si parla di un centro di formazione di 250 persone: qui il progetto prevede l’arrivo di mille studenti. Dunque un progetto del tutto diverso da quello ipotizzato nel 2005».

Ci sono altri aspetti della riunione a porte chiuse da rilevare?

«Tra i tanti enti e realtà interessati al progetto non capisco perché non si debba sentire anche l’ambasciata Libica in Italia. Su questo attendo spiegazioni.  Inoltre non capisco bene il senso di queste azioni di lobbyng che la ditta ha portato avanti presso Ministero, presidenza del consiglio e in altre sedi. In sostanza avevano già parlato con tutti meno che con noi amministratori del territorio dove dovrebbe insediarsi il campus qualora la ditta si aggiudicasse la commessa. C’è anche un’altra cosa che ritengo vada segnalata: quando abbiamo chiesto informazioni sull’impatto sociale del progetto campus, la ditta è sembrata cadere dalle nuvole. Ci ha detto che Santena sembrava non interessata a questo progetto. E’ mai possibile che la ditta si basi su qualche titolo di giornale e sinora non abbia tenuto nella dovuta considerazione le problematiche sociali legate alla commessa? Anche qui la risposta è stata tutt’altro che soddisfacente».

Quale impressione ha avuto Santena futura dall’incontro?

«Dall’incontro con la Prodit Engineering non sono uscito con le idee chiare. Ora ragioneremo sulle informazioni avute e poi ci prepareremo alla discussione in consiglio comunale dove, anche alla luce di eventuali aggiornamenti, ci esprimeremo compiutamente, manifestando come gruppo il nostro pensiero. Santena futura si è riunita anche prima dell’incontro per decidere le richieste da presentare alla ditta.  Alla luce dell’incontro devo dire che, per noi, la vicenda resta tuttora alquanto fumosa. Per arrivare a decidere in merito abbiamo almeno bisogno di maggiore trasparenza. Ricordo che per realizzare il campus occorrerà andare a fare una variante specifica sul piano regolatore: non è una cosa da niente. Si tratta di insediare per un anno mille persone in appena 12mila metri quadrati. Santena qualche mese fa si era ribellata al progetto  che prevedeva l’arrivo in zona Masseria di centinaia di alloggi. Qui si tratta di decidere che per un anno mille persone saranno confinate in questo spazio ridotto all’interno dell’azienda sita lungo la strada Torino Asti. La ditta ci ha riferito di essere pronta a smantellare il tutto subito dopo la fine dell’anno di formazione: cancellare la variante potrebbe essere non così agevole. Nella riunione non si è affrontato il tema delle compensazioni che andranno individuate in modo che la città possa avere ricadute positive qualora la ditta riesca ad aggiudicarsi la commessa.

Quali sono le prossime mosse di Santena futura su questo progetto?

«Intanto aspettiamo le mosse della maggioranza. Il sindaco non appena avrà elementi nuovi ha promesso di riunire la conferenza dei capigruppo. Tocca comunque alla maggioranza esprimersi in merito. Il consiglio comunale sarà comunque chiamato a esprimersi: il via libera del parlamentino cittadino è condizione propedeutica all’avvio della conferenza di servizi, sede tecnica e istituto volto a semplificare l’azione della pubblica amministrazione attraverso l’esame contestuale dei vari interessi pubblici coinvolti in un procedimento amministrativo».

**

blog www.rossosantena.it

filippo.tesio@tin.it

©riproduzione riservata