Santena, contributo volontario alle scuole. Contrari e favorevoli

Santena – 15 febbraio 2013 – In merito al contributo volontario, chiesto alle famiglie degli studenti dall’Istituto comprensivo si propone una lettera di un genitore – fermamente contrario alla proposta – e la risposta, arrivata dai genitori eletti in Consiglio d’istituto.

DA GENITORE A GENITORE.

Lettera  aperta ai componenti del consiglio d’Istituto

santena scuole elementari cavourVoi pensate d’aver fatto una cosa buona e giusta, nel chiedere un contributo alle famiglie degli alunni/studenti santenesi per finanziare la scuola statale italiana. Voi non avete pensato a coloro che pagano regolarmente le tasse e sono stufi di pagare ancora per chi l’evade. Non avete pensato ai genitori che non hanno un lavoro, a chi ce l’ha e fa fatica ad arrivare al 21 (ventuno)  del mese. Voi non avete pensato a quanto ci costano i furbetti di quartiere, di banche, della politica, della corruzione, della malasanità, al costo delle organizzazioni criminali. Voi non avete pensato, al costo per costruire grandi strutture (scuole comprese) con denaro pubblico, che non hanno mai visto la fine e mai la vedranno e sono lì abbandonati.

santena scuole medie ©rossosantena.itIn un vostro comunicato si legge: “… e non possiamo in questa sede entrare in merito delle scelte politiche nazionali, guardandoci attorno, ci siamo resi conto che in molti comuni limitrofi le scuole già da diversi anni richiedono un contributo economico alle famiglie, non possiamo permetterci di aspettare che lo stato decida di investire risorse sulla scuola.” Bene, se le scelte politiche nazionali, sono quelle di dare pochi soldi alla scuola pubblica, perché voi li state chiedendo? Non vi sembra che entrate in merito alla politica e inconsapevolmente fate un favore alla mala politica? Anch’io mi guardo intorno e visto che si parla di governi, penso all’Europa, dove i genitori non hanno questo problema. Se in Italia si continua a chiedere il contributo, lo Stato mai investirà sulla scuola. Mi domando; com’è possibile che la scuola italiana sia ridotta a chiedere un’offerta e anche i punti della spesa? Fino a pochi lustri fa, la nostra scuola era portata come modello nel mondo.                                                                                                                                                                                                                  Voi santena scuole mediePensate che la donazione che chiedete sia volontaria, ma non è così. Perché in altri settori, (forze dell’ordine, ferrovie, ASL, agenzia delle entrate, rai, esercito ecc.) non chiedono un contributo volontario? Perché la risposta sarebbe un secco NO. Perché solo nella scuola si chiede un contributo volontario? Il motivo è questo: tale richiesta va dritta al cuore dei genitori ed è qui che miserevolmente si fa leva e l’azione “volontaria” diventa un obbligo.

Voi pensate d’aver lanciato un bel messaggio ai nostri figli, ma state avvallando in – buona fede – l’operato di coloro che sperperano il denaro pubblico, quasi giustificandoli, non è un bell’esempio che si da alle future generazioni. La richiesta del contributo è una conseguenza diretta per tamponare un buco dello Stato dove i soldi vanno giù, così facendo non si costruisce una società migliore dove far vivere i nostri figli, ma bensì la si peggiora e non si da loro un giusto insegnamento. Bisogna che tutti noi, ragazzi compresi, prendiamo atto e coscienza di quello che ci circonda, solo così si migliora.

Se alla scuola pubblica non arrivano soldi non è per una maledizione divina.  

Antonio Cimino

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Sin qui la missiva del genitore.

DI seguito la risposta firmata da tutti i genitori eletti in consiglio d’istituto.

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Caro Antonio,

ti ringraziamo molto per la tua lettera, che ci dà modo di esprimere ancora più compiutamente il nostro convinto sostegno al contributo delle famiglie. Rispettiamo le tue idee (e di tutti coloro che la pensano come te) ed in parte ne condividiamo lo spirito e l’analisi socio-politica. Ma dissentiamo fortemente su una questione di fondo. E’ finito il tempo delle parole utopiche, non c’è più spazio per proclami o anatemi, non possiamo più permetterci discorsi pindarici: la scuola (e in senso allargato la nostra società) ha bisogno di concretezza, di proposte reali, dobbiamo smettere di parlare e iniziare a fare.

elementari-via-Gozzano.jpgAgire e proporre: questo è quello che da due mesi (da quando cioè siamo stati eletti nel Consiglio di Istituto) stiamo facendo quotidianamente … altro che “l’incontro ogni 2-3 mesi” di cui tu ci parlasti … noi ci incontriamo ogni settimana e siamo tutti i giorni in contatto. Nel sostenere il contributo abbiamo pensato a TUTTI gli alunni di Santena (ai nostri come ai tuoi figli), e sappiamo che questi soldi (tanti o pochi che siano) andranno a vantaggio di tutti … di chi versa il proprio aiuto (magari con fatica) ma anche di chi non lo paga (per “partito preso” come nel tuo caso). E abbiamo anche pensato a chi vorrebbe contribuire, ma economicamente non ce la fa: ecco perché abbiamo scritto “la cifra minima necessaria è di 15 euro”, perché ci piace pensare (e forse in questo siamo un po’ utopici quanto te) che chi può permetterselo magari farà uno sforzo in più facendo un versamento maggiore, anche per chi non avrà potuto.

santena elementari vignassoQuanto a tutti i tuoi discorsi di chi è “stufo di pagare per chi evade”, di quanto ci costano i “furbetti” o lo sperpero delle “opere incompiute”, del politico più o meno virtuoso, della “mala politica” … beh, sono appunto discorsi, veri quanto vuoi, ma pur sempre e solo parole. E potremmo stare qui giornate intere a discuterne … ma a noi piace proporre e fare.

Tra di noi nessuno vuole chiedere l’elemosina, nessuno vuole miserevolmente far leva sul cuore compassionevole dei genitori, né tanto meno avallare lo sperpero di denaro pubblico. Nessuno ritiene che sia giusto, tutti crediamo fortemente che questi soldi non dovrebbero arrivare dalle famiglie e siamo consapevoli di quello che ci circonda. Ma il punto è uno solo: i soldi NON ci sono!

Scula media falcone santenaE allora?  … allora potremmo iniziare a chiudere i laboratori informatici (che senza soldi non possono essere manutenuti e messi in sicurezza) … potremmo non fare più le attività che fino ad oggi si sono svolte … potremmo far scrivere a mano gli avvisi o le schede degli esercizi perché non si potranno più fare le fotocopie … tanto per fare alcuni esempi. L’abbiamo scritto e lo ribadiamo qui con fermezza: non possiamo permetterci di aspettare che lo Stato decida di investire risorse sulla scuola e di conseguenza sui nostri figli: dobbiamo essere noi genitori a fare questo investimento!

E non ci vergognamo neppure di chiedere i punti della spesa … chi vorrà potrà donarli affinché arrivi materiale didattico utile (anzi, indispensabile) nelle scuole … chi non vorrà, potrà tenerseli per sé e ricevere l’ennesima pentola! E continueremo anche a proporre e sostenere qualunque altra iniziativa che, realmente, possa aiutare le nostre scuole e servire ai nostri figli.

media falcone sotto neve mormoneSe tu (e chi, legittimamente, ha il tuo pensiero) hai proposte CONCRETE alternative, potrai senz’altro proporcele: saremo ben lieti di valutarle, sostenerle e collaborare insieme con l’unico interesse che ci guida …  dare la possibilità ai nostri figli di continuare a usufruire dei servizi scolastici che sono stati garantiti negli scorsi anni e che ora, senza questo contributo, sarebbero inevitabilmente tagliati/eliminati. E non ti nascondiamo che desideriamo ben di più: vorremmo che le nostre scuole (e quindi i nostri figli) diventassero, o tornassero a essere, esempi e modelli per altri, proprio come tu ci scrivi. E quotidianamente lavoriamo per questo, ma siamo anche realisti e desideriamo fare un passo alla volta.

Con tutto quanto sopra non vogliamo convincere né te né altri: desideriamo però chiarire che in una situazione di emergenza è necessario agire e rispondere concretamente e che, pur rispettando le idee di tutti, non abbiamo né tempo né interesse a farci trascinare in sterili polemiche o discorsi senza delle reali proposte. E’ giusto non rassegnarsi alla latitanza dello Stato, ma è indispensabile pensare al futuro dei nostri figli, anche se questo comporta un ulteriore sforzo economico. Auspichiamo che questo approccio e questo interesse sia condiviso da più genitori possibile, perché è solo con la collaborazione di tutti che potremo ottenere dei risultati apprezzabili. Restiamo aperti a qualunque proposta possa, realmente, essere di supporto alle nostre scuole.

Un cordiale saluto

I genitori del Consiglio d’Istituto
Maria Faustina BERGOGLIO
Alessandro CALLEGARI
Paola GALLETTO
Manuela MIGLIORE
Veronica RONTINI
Piera RUBINETTO
Simona VAIRA
Stefania VOTTERO

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