Santena – 8 marzo 2013 – Mentre si discute di maggioranze, globalizzazione, nuova Chiesa, conflitto generazionale, decrescita, etica della responsabilità, giustizia, politica e di elezioni prossime-venture la crisi italiana avanza. Nel frattempo ai cittadini tocca difendere gli interessi collettivi: quelli che sostanziano la vita delle comunità in cui vivono e operano. Interessi non individuali, soddisfatti da servizi pubblici governati e gestiti dagli organi degli enti, composti da rappresentanti eletti nei Comuni, Province, Regioni, Stato e in Europa.
I servizi sono il termometro del declino, da loro dipende una parte consistente del reddito reale delle persone, in particolare di quelle a reddito basso. Tener d’occhio la spesa socio-sanitaria significa aver cura degli interventi che riguardano la salute. Guardare all’assistenza sociale vuol dire proteggere le categorie redditualmente più fragili, perché il portafoglio di molte famiglie dipende da quanto costeranno servizi indispensabili, qualora la pubblica amministrazione non li erogasse più. Stesso discorso vale per il trasporto pubblico. Gli effetti del taglio nel 2013, di 120 milioni su 605, sul servizio regionale di trasporto su gomma e rotaia significa che alcune linee di trasporto saranno abolite e altre ridotte. Il taglio del 20 per cento di quest’anno, che si aggiunge a quello del 15 per cento dei due anni passati, disegna il quadro di come la crisi cresce, travolgendo i pilastri della vita sociale delle comunità.
Le sforbiciate si abbatteranno anche sulla linea del 45, su cui viaggiano studenti, lavoratori e persone che si muovono sulla direttrice Santena-Trofarello-Moncalieri-Torino. Una linea parallela, ma non convergente alla ferrovia, che non può essere sostituita da questa, ma solo integrata. Prima che siano fatti tagli al numero delle corse vale la pena di sperimentare la riorganizzazione del sistema dei trasporti della nostra area, puntando sull’integrazione con la stazione di Trofarello, snodo di collegamento su gomma con Moncalieri-Torino e con Villastellone, Santena-Cambiano e chissà, Santena-Tettigiro.
Il 45 ha svolto bene la sua funzione, ma dopo “novant’anni” bisogna cambiare: questi sono tempi di ri-forma, di governo dei servizi di trasporto pubblico in una dimensione metropolitana nuova, differente da quella del Novecento. Far nulla sarebbe colpevole perchè un giorno ci accorgeremmo di aver perso, insieme alla solidarietà, il sistema di servizi sociali costruito dalle generazioni che ci hanno preceduti.
Gino Anchisi
Da Santena, la città di Camillo Cavour, 8 marzo 2013.
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