Torino – 8 aprile 2013 – Francesco Profumo, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Nerio Nesi, presidente della Fondazione Camillo Cavour, hanno firmato oggi un protocollo d’intesa per la divulgazione dell’opera e degli insegnamenti del Conte di Cavour nel sistema scolastico nazionale. La firma è avvenuta stamattina, a Torino, nel palazzo della Prefettura, alla presenza del Prefetto di Torino Alberto Di Pace.
Ministro Francesco Profumo, qual è l’importanza della firma di questo protocollo, tenuto conto del difficile momento che sta vivendo il nostro Paese?
«Certo il momento è difficile – ha detto Francesco Profumo –. Però io mi auguro che sia l’avvio di una nuova stagione. Io credo che per voltare pagina si debba partire proprio dalla scuola. La scuola è dove si formano i nuovi cittadini e le nuove cittadine. L’obiettivo primario del protocollo è proprio quello di trasferire ai nostri studenti quelli che sono stati i principi ispiratori di politica, cultura e azione di Camillo Benso di Cavour. Credo che questo sia un elemento importante perché i nuovi cittadini e le nuove cittadine si formano nella scuola e la scuola deve ritornare a essere la priorità di questo Paese».
Il ministro Francesco Profumo ha aggiunto: «Uno degli elementi centrali della politica di Cavour fu proprio il valore del tempo. Pochi giorni fa, qui a Torino, ricordando una grande famiglia imprenditoriale abbiamo detto che con Cavour si costruirono circa 500 chilometri di ferrovia all’anno e questo ci consentì di passare, in pochi anni, da 2.000 a 10mila chilometri di ferrovie. E questo cambiò il nostro Paese. Oggi sembra che abbiamo dimenticato il valore del tempo. Probabilmente dobbiamo partire proprio di lì. Io mi auguro che anche in questo momento così difficile per la vita politica italiana si tenga conto che il tempo non è una variabile indipendente».
Quanto rischia il mondo della scuola in questo momento di stallo della politica?
«Io non credo che la scuola, che ha una grande inerzia – ha detto Profumo – in tutto vi sono 8 milioni di studenti e più di 800mila docenti, possa rischiare nel tempo breve. La scuola è uno di quei sistemi che ha bisogno di continuità. Ha bisogno di avere una programmazione pluriennale. Ha bisogno che venga identificata la terna scuola-università-ricerca, come elemento centrale per fare ripartire lo sviluppo di questo Paese. E questo lo si può fare solo attraverso un programma pluriennale. Un programma che, indipendentemente dai tipi di governo, abbia la possibilità di dare un segno a questo nostro Paese. E, quindi, io mi auguro che presto avremo un nuovo Governo, che presto avremo un nuovo Presidente del Consiglio e un nuovo governo, che possa lavorare nella direzione di costruire un Paese migliore e più moderno. Questo lo si può fare solo partendo dalla scuola».
C’è possibilità che le forze politiche superino l’empasse in cui sono precipitate?
«Io credo – ha spiegato Francesco Profumo – che bisogna lavorare con metodo. E oggi il metodo ci porta a dire che il primo passo essenziale è l’elezione del presidente della Repubblica. Che dovrà essere un presidente pronto, capace di sapere lavorare subito, presto. Con competenza. Che sia espressione di unitarietà del Paese. E poi, a seguire, che possa lavorare con serenità, avviando delle consultazioni, dando un incarico e arrivando alla costituzione di un nuovo Governo».
La seconda autorità intervistata è Nero Nesi, presidente della Fondazione Camillo Cavour. Presidente ha già pensato come sarà attuato questo protocollo? In pratica che cosa succederà?
«Il protocollo prevede la creazione immediata di un comitato di attuazione del protocollo stesso – ha detto Nerio Nesi –. Questo comitato sarà presieduto dal direttore generale del ministero della Pubblica istruzione e sarà composto da tre membri del ministero e tre della Fondazione Cavour. Stiamo discutendo come attuare il protocollo e come distinguere l’attività che ci proponiamo di fare. Alcuni sostengono che bisognerà partire dalla divisione scolastica cioè scuole inferiori, medie e superiori. Altri dicono che si deve distinguere i tipi di studenti a seconda delle scuole: professionali, linguistiche, scuole classiche, scientifiche… Stiamo discutendo».
Quando si potrà partire con iniziative concrete?
«Partiremo subito – afferma Nerio Nesi –. Per bruciare le tappe di attuazione già nei prossimi sarò a Roma con il direttore generale che presiede il comitato di attuazione. Vedremo il numero dei membri e come si potrà procedere. E poi occorre attendere il nuovo ministro della Pubblica istruzione».
Il protocollo significherà nuove risorse per insegnare il pensiero di Cavour nelle scuole?
«Mi auguro di sì – ha detto Nesi –. In tutta Italia ci sono non più di trenta scuole intitolate a Camillo Cavour. Nel nostro Piemonte su 213 scuole medie superiori ve ne sono appena due intitolate a Cavour: il famoso liceo Classico Cavour di Torino e una scuola, a Vercelli, di tipo commerciale. C’è una scarsa conoscenza di Cavour che non è così popolare come Garibaldi. Cavour ha fatto l’Italia silenziosamente, lavorando in uno studiolo di 10 metri quadrati appena, perché non era un uomo di ambizioni di popolarità. Nell’attuale momento difficile che sta vivendo il nostro Paese il richiamo all’Unità d’Italia che ci arriva dalla figura di Cavour è però fondamentale».
Ugo Baldi, sindaco di Santena, commenta così il protocollo: «Intanto la firma è arrivata con inattesa rapidità. Il ministro ha parlato di questo progetto a novembre: credo che non sia mai accaduto che in tempi così rapidi un ministro abbia concretizzato una proposta di questo genere. Qui non stiamo parlando di costruire edifici, ma di porre ‘mattoni di cultura’ per costruire le persone, che è molto, molto più importante. Ora la palla passa agli attori in campo, al Miur, alle scuole, alle direzioni didattiche e, naturalmente alla Fondazione. Dovremo tutti riuscire a lavorare insieme per mettere in campo progetti reali, concreti che possano aumentare la divulgazione dell’opera di Cavour nel sistema scolastico nazionale».
Quale potrà essere il ruolo del comune di Santena?
«Intanto noi abbiamo già iniziato a lavorare – afferma Ugo Baldi – perché non pensavamo che il protocollo sarebbe stato firmato in tempi così brevi. Abbiamo avuto incontri con la direzione scolastica locale, con la Fondazione e con l’associazione Amici di Cavour per individuare i primi passi da percorrere. Ora che il protocollo c’è ed è stato sottoscritto ne seguiremo gli indirizzi e cercheremo, in tempi brevi, di arrivare a fatti concreti. A livello locale cercheremo di coinvolgere tutte le direzioni didattiche presenti a Santena, nei Comuni vicini, come in tutto il chierese».
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Scarica il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Fondazione Camillo Cavour: Protocollo Ministero dell’Istruzione- Fondazione Cavour
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