Santena, 25 aprile: l’intervento di Giovanni Crotto, amministratore di San Raffaele Cimena

Santena – 27 aprile 2013 – Il 25 aprile la città ha intitolato a Giuseppe Musso, carabiniere e partigiano, martire della Libertà, il ponte sul Banna di via Cavour. Di seguito, l’intervento di Giovanni Crotto, amministratore del comune di San Raffaele Cimena.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAGianni Gaude ha spiegato: «I comuni che hanno ospitato i nostri giovani partigiani sono tantissimi. Non stiamo qui a citarli tutti, però 4 o 5 vorrei ricordarli. Per 22 mesi i partigiani sono stati ospitati nelle cascine di diversi Comuni. Cascine che hanno rischiato molto e questo non può essere dimenticato. I comuni sono Moncucco, Castelnuovo Don Bosco, Montafia, San Raffaele Cimena e San Pietro Berzano. Perché a San Pietro Berzano una notte i fascisti, a seguito di una spiata di qualcuno, sapevano che in quella cascina andavano a dormire 5 o 6 giovani. I fascisti hanno circondato il caseggiato e dato fuoco: sono moti bruciati tutti i componenti, meno un ragazzo di tre anni salvato dalla mamma, si è buttata per terra e si è salvata facendo finta di essere morta. E questo signore ha ancora oggi ricordi drammatici che non bisogna dimenticare. A nome di tutti questi Comuni, anche quelli che non ho citato, diano la parola a Crotto Giovanni, amministratore di San Raffale Cimena, Comune  che prima che lo facesse Santena ha ricordato Musso con cerimonie ufficiali e con lapide in via Chivasso, dove Giuseppe è stato finito».

OLYMPUS DIGITAL CAMERAGiovanni Crotto ha detto: «È difficile prendere la parola per parlare di un cittadino, carabiniere, partigiano santenese che venne barbaramente ucciso nel 1944 a San Raffaele Cimena, comune che oggi, in via del tutto eccezionale, rappresento. Cerco di farlo partendo dalle origini. Ci fu una dittatura che non nasce in modo avulso dal popolo italiano, ma facendo leva sulla crisi e sul malcontento che seguirono alla fine della prima guerra mondiale e che, in larghi strati della popolazione, trovò un appoggio determinante. Questa dittatura, proclamata apertamente nel 1925, si radicò in tutti gli aspetti della vita sociale e portò all’abrogazione del diritto di voto e di espressione del pensiero e a scelte sciagurate, come l’appoggio alla Germania nel partecipare alla seconda guerra mondiale. La nostra nazione conobbe lutti e distruzioni e, in seguito, mutilazioni territoriali che produssero una nuova tragedia, l’esodo del popolo istriano».

L’amministratore dei San Raffaele Cimena, ha aggiunto: «Il ritorno alla democrazia fu pagato a carissimo prezzo, cioè per mezzo del sacrificio di coloro che si opposero all’occupazione nazista dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Dunque, una resistenza di tipo armato che fece seguito a posizioni di tipo culturale e politico alla dittatura fascista. Giuseppe Musso fu tra i tanti che si sacrificarono ed è oggi motivo di sgomento a San Raffaele Cimena, anche per chi è nato dopo, sapere che il nostro paese fu il teatro di un simile efferato assassinio, ricordato da un cippo, lungo la strada statale 590 dove, tre anni fa ci fu, una cerimonia alla presenza di una folta delegazione di Santena».

OLYMPUS DIGITAL CAMERA«Per questo motivo – ha proseguito Giovanni Crotto – la data del 25 aprile non deve essere una celebrazione formale, ma motivo di riflessione costante per tutti e, in modo particolare, uno stimolo per chi fa politica, ma non solo, a superare sempre nel modo migliore i motivi di contrasto tra le varie classi sociali, cercando di dare una risposta convincente ai problemi di tutti e per evitare che movimenti massimalisti ne approfittino per paralizzare le istituzioni e creare quelle condizioni che sono sempre state storicamente, anche in tempi più recenti, terreno fertile per chi vuole insinuarsi per dettare con la violenza le proprie regole. Mi sembra quasi inevitabile oggi pensare alla figura di un galantuomo, Giorgio Napolitano che, pur consapevole della sua età anagrafica, ha accettato di farsi rieleggere presidente della Repubblica vista la situazione di stallo in cui si trovavano i nostri parlamentare e i delegati regionali incapaci di dare un nome nuovo per la più alta carica dello Stato. Ringrazio chi mi ha invitato».

2013apr25_GiovanniCrotto4Giovanni Crotto ha concluso così: «L’immagine e la biografia di Giuseppe Musso, raccolti in un quadretto, sono da oltre tre anni, ormai alla portata di tutti coloro che rendono visita al palazzo municipale di San Raffaele Cimena.  Per questa ragione la sua storia non è stata dimenticata e i riferimenti morali di coraggio che incarnò non sono andati dispersi».

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Audio integrale dell’intervento: 2013apr25_Giovanni_Crotto

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