Santena. Ma che c’entra Cavour con la lobby (gay) del Vaticano

Santena – 15 giugno 2013 – Non credo che il Papa abbia usato le parole riportate dei giornali. Confesso una certa diffidenza nel pensare alla lobby gay di San Pietro. Penso che quelli del Clar (Confederazione Latinoamericana dei Religiosi) abbiano fatto uno scherzo da prete a Francesco I. Sono sicuro che la Chiesa sia in grado di evitare di farsi coinvolgere in un’ipocrita campagna contro gli omosessuali.

 

SAN_PIETRO_GIORNONella società civile e nella Chiesa operano omo ed eterosessuali, ma c’è una differenza sostanziale. Chi fa parte del clero deve saper vincere sulle proprie tendenze e tentazioni e quindi deve astenersi dal compiere atti sessuali con altre persone. Vale per l’omo, donna o uomo, e per l’etero. Per i cosiddetti laici il problema dell’astensione non sussiste, anche se non va sottovalutata la presenza tra loro di forti tabù in materia sessuale.

Centocinquant’anni fa gli Imperi interferivano nella vita della Chiesa che stava per abbandonare il potere temporale, per adottare la dimensione universale. Anche grazie all’azione di Camillo Cavour si avviava dunque un processo che ha contrassegnato la storia recente. Cento anni fa in Italia si poneva il problema della Conciliazione tra lo Stato e la Chiesa. Cinquant’anni dopo il Concilio Vaticano II sottraeva definitivamente il Cattolicesimo alle anguste prospettive dei nazionalismi. Nel frattempo lo scontro USA-URSS, la minaccia atomica, l’Unione Europea e il Concilio aprivano le porte ai nuovi movimenti politici e religiosi nati nel Sessantotto. Prima e dopo di allora, vari gruppi d’interesse e di pressione, le cosiddette lobbies, hanno agito nella Chiesa, ai vari livelli della sua articolazione, comprese le parrocchie.  Non c’è di che stupirsi se anche lo Stato retto da una monarchia assoluta non è indenne dalla pressione determinata da interessi organizzati. La Chiesa è corpo vivo del mondo in cui è pienamente immersa ed è naturale che dal mondo riceva sollecitazioni che ne condizionano l’azione.

L’antidoto sta nella capacità di mantenere la rotta giusta, mettendo in campo pesi e contrappesi capaci di bilanciare le forze in campo. Oggi questo riequilibrio tocca i rapporti tra i laici e il clero e tra le aree continentali. Soprattutto, bisogna aver chiara qual è la missione che si vuole perseguire: essere dalla parte dei poveri e di chi subisce ingiustizie. Solo così si possono individuare gli interessi veri, distinguendoli da quelli falsi.

C’è da augurarsi che il Papa trovi nel popolo della Chiesa la forza per attuare le innovazioni indicate dal Concilio Vaticano II e ora rilanciate in direzione di una collegialità che, da ottobre, dovrebbe modificare gli assetti della Curia vaticana e poi le diocesi e le parrocchie. Con buona pace delle lobbies avverse.

P.S. Camillo Cavour da grande politico non si scandalizzava per la presenza delle lobbies.

Gino Anchisi. Da Santena, la città di Camillo Cavour, 15 giugno 2013.

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