Santena – 9 luglio 2013 – Nell’ultimo consiglio comunale Dinamaria Ollino, assessore alle Politiche finanziarie e programmazione, ha presentato – con alcune diapositive – i punti salienti del bilancio di previsione 2013.
Dinamaria Ollino ha iniziato così: «Il bilancio di previsione 2013 della città di Santena pareggia su un importo di 8.134.188 euro. Le entrate previste per il 2013 sono queste: per il 53 per cento sono tributarie (euro 4.267.512); per il 5 per cento sono contributi e trasferimenti correnti di Stato, Regione e altri enti pubblici (euro 400.535); per il 16 per cento sono entrate extra tributarie (euro 1.314.641); per il 3 per cento sono alienazioni e ammortamento beni patrimoniali, per trasferimenti di capitale e riscossione di crediti, le cosiddette entrate di titolo IV (euro 280.000); per il 9 per cento sono rappresentate dall’avanzo di amministrazione, applicato nella misura di euro 725.000; per il restante 14 per cento sono rappresentate dalle partite di giro, che sono le ritenute previdenziali e assistenziali del personale, le ritenute erariali, altre ritenute del personale per conto di terzi, depositi cauzionali, il rimborso spese per servizi contro terzi, come per elezioni e censimento, il rimborso di anticipazione di fondi per l’economato e i depositi per spese contrattuali (euro 1.146.500)».
L’assessore ha proseguito: «Per quanto riguarda le entrate correnti, sono le cosiddette entrate che costituiscono i primi tre titoli del bilancio, ammontano a 5.982.688 euro. Per il 71 per cento sono entrate tributarie, le entrate di titolo I (euro 4.267.512). Per il 7 per cento sono contributi e trasferimenti correnti, le entrate di titolo II (euro 400.535). Per il 22 per cento sono entrate extratributarie, le entrate di titolo III (euro 1.314.641)».
L’assessore ha quindi presentato al consiglio una diapositiva con le entrate per trasferimenti nell’ultimo quadriennio. «A partire dal 2010 e fino al 2012 c’è sempre stata una leggera flessione – ha detto Dinamaria Ollino –. Ma dal 2012 al 2013 la flessione è molto maggiore. Questo per due motivi. Il primo è che nei tre anni 2010-2012 noi parliamo di fondo sperimentale di riequilibrio: nel 2013 il fondo è stato azzerato ed è stato sostituito dal fondo di solidarietà che, stimiamo possa essere di 376.000 euro. Una stima che tiene conto anche della diversa distribuzione del gettito dell’Imu. In questa differenza 2012 rispetto al 2013, che è di euro 797.799, è compreso anche il taglio previsto dalla spending review che, per un comune come Santena, potrebbe variare tra i 200 e i 400mila euro».
L’assessore ha quindi illustrato le entrate tributarie 2013. Dinamaria Ollino ha spiegato. «Le entrate tributarie si compongono: per il 3 per cento di compartecipazioni comunali all’addizionale regionale Irpef; per il 2 per cento di recupero Ici (euro 100.000); per l’11 per cento dell’Imu sull’abitazione principale e pertinenze; per il 54 per cento dell’Imu su fattispecie diverse da abitazione principale – nel complesso l’Imu contribuisce al 65 per cento delle entrate tributarie, per un totale di 2.774.000 euro; per il 19 per cento contribuisce l’addizionale comunale Irpef; per il 9 per cento il fondo di solidarietà comunale (376mila euro); per il restante 2 per cento il canone sulla pubblicità, sulle pubbliche affissioni e il canone per la depurazione delle acque e cioè il diritto di allacciamento delle nuove fognature».
L’assessore ha illustrato la diapositiva relativa alle entrate per investimenti 2013. «Sono le cosiddette entrate di titolo IV che sono le alienazioni patrimoniali, la vendita di immobili e le concessioni cimiteriali, i contributi straordinari di Stato o regione, gli oneri di urbanizzazione e la riscossione di crediti. Le entrate per investimenti del 2013 si compongono per l’89 per cento di oneri di urbanizzazione, stimati in 250mila euro, e per l’11 per cento, di proventi per la concessione di loculi, che sono stimati in 30mila euro. Il totale delle entrate per investimenti per il 2013 è stimato in 280mila euro».
L’esponente della giunta guidata dal sindaco Ugo Baldi ha poi presentato la diapositiva relativa agli oneri di urbanizzazione dell’ultimo quadriennio: «Gli oneri di urbanizzazione nel 2010 sono stati euro 558.404, nel 2012 euro 509.806. Dal 2010 al 2011 c’è stata una lieve flessone, di 50mila euro, comunque si manteneva l’incasso sempre al di sopra dei 500mila euro. Nel 2012 in realtà, nel complesso, la cifra è aumentata, soprattutto grazie ai 297.837 euro corrisposti dalla Petronas per il costo costruzione del centro ricerca e sviluppo. La somma che sarebbe da attribuire agli oneri di urbanizzazione diciamo correnti, era invece di 291.823 euro. Quindi vediamo che, senza la Petronas, la flessione sarebbe notevole. Quasi del 50 per cento. Nell’anno 2013 la previsione è di 250mila euro, quindi ancora minore rispetto a quella che si sarebbe realizzata nel 2012 se non avessimo avuto il contributo della Petronas».
L’assessore ha proseguito così: «Per fare una ulteriore analisi, nel 2010 e nel 2011 degli oneri di urbanizzazioni incassati 375mila euro sono stati applicati alla spesa corrente. Nel 2012 sono stati applicati 412mila euro. Nel 2013 non sono stati ancora applicati questo per due ragioni: la prima è perché comunque fino al momento della predisposizione del bilancio di previsione la norma non consentiva di applicare gli oneri di urbanizzazione alla spesa corrente. Quando c’è stata la proroga di questa disposizione di legge per altri due anni noi il bilancio l’avevamo già chiuso».
La riflessione sui fondamentali del bilancio di previsione 2013 è proseguita con le uscite. Dinamaria Ollino ha spiegato: «Le uscite si suddividono per il 71 per cento in spese correnti, (5.806.296 euro), per il 4 per cento in spese in conto capitale (280mila euro), spese per rimborso prestiti, 11 per cento, (901.392 euro), per il 14 per cento in spese per servizi in conto sterzi, si tratta di spese per partite di giro (euro 1.146.500). Nelle spese per rimborso di prestiti sono considerati gli interessi che si pagano nell’anno per i mutui, i rimborsi delle quote capitali che si pagano nell’anno a restituzione dei mutui. Sono compresi in questa somma anche gli indennizzi dovuti alla Cassa depositi e prestiti per estinzione anticipata dei mutui e il rimborso delle quote capitali che si è effettuato con estinzione anticipata. Questa somma, in totale è di 901.392 euro».
L’assessore ha spiegato: «Per le spese correnti, bisogna dire che la copertura del costo complessivo dei servizi a domanda individuale è del 73 per cento e quindi a carico del comune risulta essere il 27 per cento. Il limite di copertura a carico degli utenti dei servizi deve essere come minimo del 36 per cento, quindi noi siamo ampiamente al di sopra. Se si tiene conto di tutti i servizi, se si fa la media delle coperture dei vari servizi a domanda individuale si arriva al 73 per cento. Da questo punto di vista siamo un comune virtuoso».
«La classificazione della spesa corrente – ha detto – che abbiamo detto essere 5.806.296 euro è così composta: l’assistenza costituisce il 14 per cento della spesa; l’istruzione il 15 per cento; i contributi l’1 per cento; l’edilizia, urbanistica, ambiente e protezione civile rappresentano l’1 per cento; la macchina comunale il 9 per cento; le manutenzioni il 9 per cento; i mutui il 17 per cento; gli organi istituzionali il 2 per cento; il personale il 31 per cento; lo sport e la cultura l’un per cento».
L’assessore ha affermato: «Ora se sommiamo assistenza e istruzione vediamo che in totale fanno il 29 per cento di copertura della spesa corrente, quasi come il personale che rappresenta il 31 per cento. Gli interventi in questi ambiti si sono mantenuti elevati: si è cercato di non ridurre i servizi prestati alla cittadinanza alla popolazione. Guardando queste percentuali, togliendo i costi di personale per organi istituzionali e funzionamento della macchina comunale, che ammontano al 42 per cento vediamo che di quanto si incassa dai cittadini si restituisce loro il 58 per cento. Santena non è un comune che si autoalimenta con le tasse e le tariffe pagate dai cittadini ma riesce comunque a restituire ai cittadini una percentuale di tutto rispetto».
Dinamaria Ollino è andata avanti così: «Vediamo ora la spesa sociale per l’istruzione che ammonta a 1.034,949 euro così suddivisa. Per euro 76.613 si tratta di contributi comunali e regionali. La spesa per la mensa è di euro 483mila euro. Le utenze ammontano a 133.800 euro. Per Estate ragazzi la spesa è di euro 38.000. Il contributo alla scuola materna San Giuseppe è di euro 233.702: il contributo comunale è di 170mila euro, cui vanno aggiunti euro 63.702 corrisposti dalla Regione Piemonte. Le spese per lo scuolabus ammontano a 65mila euro».
«La spesa sociale per assistenza, che assomma a 910.200 euro, è così suddivisa – ha detto l’assessore –: asilo nido, 9 per cento, con 85.500 euro e in questa cifra non sono comprese i costi di personale che sono conteggiati nelle spese per personale; per il 20 per cento si tratta di spesa per emergenza abitativa, con 40.500 euro, il fondo di solidarietà, con 30mila euro e il sostegno alla locazione, con 114.000 euro. La disabilità, le spese per l’assistenza ai disabili rappresentano il 17 per cento, per un ammontare di 152mila euro; i contributi al consorzio socio assistenziale sono il 43 per cento e ammontano a 394mila euro – la quota corrisposta dal Comune per abitante è rimasta di 36 euro. La navetta rappresenta l’un per cento, con 7.500 euro; l’infanzia illegittima abbandonata e le iniziative a favore della gioventù sono 1 per cento, con 6.500 euro; i cantieri di lavoro e gli interventi per contrastare la disoccupazione sono il 9 per cento, con 80mila euro».
Presentando l’ultima diapositiva l’assessore ha detto: «La situazione dell’indebitamento è questa. Dai 5.606.987 euro del 2011, grazie all’estinzione anticipata dei mutui per 1.413.245 euro nel 2012 e 648.732 nel 2013 siamo passati a un indebitamento di 3.209.377 nel 2013. La riduzione dell’indebitamento totale è di tutto rispetto».
Dinamaria Ollino ha chiuso così: «Ancora due parole riguardo gli obiettivi del patto di stabilità. Per quest’anno nella formula che ci permette di calcolare l’obiettivo del patto di stabilità è variato un dato. La media della spesa corrente nel triennio da prendere in considerazione è passata dal 2006-2008 al 2007-2009. Purtroppo per Santena la media della spesa corrente è stata più elevata rispetto al triennio precedente e quindi c’è stato un peggioramento dell’obiettivo fissato dal patto di stabilità: da 470mila euro nel 2012 a 512 mila euro nel 2013. Questo fa sì che a tutt’oggi non possiamo effettuare spese per investimenti poiché l’entrata che veramente copre questo tipo di spese è l’entrata di titolo IV che, come abbiamo visto, per questo anno sono decisamente contenute».
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